
Hai già fatto qualche fioretto per l’anno nuovo? Io sì: dedicarmi alla scrittura in maniera full time. Spero di riuscire a farcela!
Questo articolo però non riguarda me né eventuali propositi per il 2022. O meglio, non lo riguarda al cento percento. Perché quello di cui ti parlerò oggi potrebbe essere il tuo, di fioretto. Chissà!
Oggi, infatti, vediamo di fare luce su due errori gravissimi di scrittura: se ti ci ritrovi, chissà che per l’anno che è appena nato tu non decida di evitarli. Una volta per tutte.

>Una scrittura incisiva e accattivante non deve mai fermarsi al “già sentito”. Anzi: più originale è e più il lettore sarà contento e se ne ricorderà. Per questo, nell’articolo di oggi ti elenco dieci espressioni che dovresti evitare, se non vuoi cadere nella banalità e rischiare che la tua scrittura venga etichettata come “qualcosa che ho già letto”.

Ormai si sa, di errori di scrittura se ne commettono un po’ ovunque, e chiunque, anche lo scrittore più in gamba, non ne è esente.
Certo, alcuni saltano subito all’occhio, anche all’editor in erba; altri invece riguardano lo stile e sono più difficili da scovare. Ne vediamo tre oggi: mi raccomando, evitali!

Se vuoi che il tuo libro cartaceo abbia una veste grafica accattivante, è doveroso usare un programma di impaginazione professionale anziché Microsoft Word o LibreOffice. Infatti, con software come InDesign (o Xpress) avrai accesso a molteplici funzionalità che i “normali” programmi di scrittura non hanno. Siccome per un neofita l’area di lavoro di InDesign può sembrare invalicabile come il Morannon, ho pensato a una guida concisa e mirata per aiutarlo a muovere i primi passi in questo programma.
Pronto?

Gli errori che più fanno storcere il naso a editori, agenti letterari e lettori sono gli errori di grammatica.
Refusi e sviste sono più tollerati; gli errori di grammatica no.
Purtroppo sono ancora molto diffusi, nonostante numerosi professionisti si sgolino dappertutto dicendo che così non va bene.
Meglio, quindi, fare un (altro) ripasso.