La promozione di un libro è un processo importante per qualsiasi scrittore che voglia raggiungere un pubblico più ampio. Tuttavia, ci sono molti errori comuni che si possono commettere in questa fase, e che possono portare a risultati deludenti.
Ecco cinque degli errori più comuni nella promozione di un libro.
Nel 2015 ho acquistato il mio primo e-reader (un Kindle che ormai sta tirando le cuoia dal troppo utilizzo) e ho letto il mio primo libro autopubblicato.
Non sapevo nemmeno che esistessero, se devo dirtela tutta.
Per me c’era non grande differenza tra un libro autopubblicato e un libro prodotto con una casa editrice: l’importante era il contenuto. E lo è anche adesso.
Ultimamente (vabbè, da un annetto ormai) leggo dappertutto che non serve più la nostra creatività: ci pensa l’intelligenza artificiale a scrivere per noi, qualsiasi cosa.
Addirittura, ci propinano corsi, webinar, ecc., per imparare e, così, fare soldi a palate.
A parte questo (i soldi a palate, intendo), siamo davvero sicuri che l’IA sia, al momento, in grado di scrivere per noi? Io nutro qualche dubbio, e adesso te lo spiego.
L’editing è più di un semplice controllo grammaticale; è una fase essenziale che dà vita alla tua narrazione.
Attraverso l’editing, affini e perfezioni la tua storia, rendendola non solo coerente ma anche coinvolgente e memorabile per i lettori.
In questo articolo, vediamo di capire che cosa è l’editing (davvero), in pillole.
Fino a qualche anno fa, giravano sui social post promozionali che promettevano, con il Metodo Unico e Certo, di renderti ricco grazie all’autopubblicazione, qualsiasi fosse il tuo settore.
Adesso, a questo si è aggiunta l’intelligenza artificiale: diventa ricco con il self-publishing grazie alla IA.
Ma siamo davvero sicuri che sia così?
Checché se ne dica (si sente sempre dire che l’e-mail è defunta), la newsletter è uno strumento davvero utile per gli scrittori autopubblicati.
È un modo diretto per connettersi con i lettori, condividere aggiornamenti e promuovere nuove pubblicazioni.
Ma come si crea una newsletter che catturi davvero l’attenzione?