
Hai già fatto qualche fioretto per l’anno nuovo? Io sì: dedicarmi alla scrittura in maniera full time. Spero di riuscire a farcela!
Questo articolo però non riguarda me né eventuali propositi per il 2022. O meglio, non lo riguarda al cento percento. Perché quello di cui ti parlerò oggi potrebbe essere il tuo, di fioretto. Chissà!
Oggi, infatti, vediamo di fare luce su due errori gravissimi di scrittura: se ti ci ritrovi, chissà che per l’anno che è appena nato tu non decida di evitarli. Una volta per tutte.

>Una scrittura incisiva e accattivante non deve mai fermarsi al “già sentito”. Anzi: più originale è e più il lettore sarà contento e se ne ricorderà. Per questo, nell’articolo di oggi ti elenco dieci espressioni che dovresti evitare, se non vuoi cadere nella banalità e rischiare che la tua scrittura venga etichettata come “qualcosa che ho già letto”.

Ormai si sa, di errori di scrittura se ne commettono un po’ ovunque, e chiunque, anche lo scrittore più in gamba, non ne è esente.
Certo, alcuni saltano subito all’occhio, anche all’editor in erba; altri invece riguardano lo stile e sono più difficili da scovare. Ne vediamo tre oggi: mi raccomando, evitali!

Lo so, spesso ci capita di lasciar trascorrere del tempo tra un capitolo e l’altro di una storia (romanzo o racconto che dir si voglia), o di un manuale. Magari in quel periodo siamo presi da altre cose, oppure, semplicemente, non ci va di scrivere.
E così la nostra stesura inizia ad andare a singhiozzo.
Oggi, con qualche esempio tratto dalle mie avventure di imbrattacarte, ti racconterò perché è meglio scrivere con un certo ritmo, e non a spizzichi e bocconi, anche se pure a questo c’è rimedio.