In effetti, può sembrare strano. Un editor che si rilegge?! Ma come, è così perfetto!
Questa è una delle opinioni molto diffuse: l’editor è infallibile. Va a braccetto con l’altra opinione, ossia la diffidenza nei confronti di chi prende il tuo libro e lo stravolge. Ma questa è un’altra storia. Ritornando all’argomento dell’articolo, l’editor deve rileggersi, per forza. Oggi vediamo perché.
Sono loro, i cliché! Insidiosi, fastidiosi, obbrobriosi… ma presenti in ogni dove. Sarebbe bello allora tentare (o quantomeno provarci) di evitarli, tuttavia non è affatto semplice! Oggi ho selezionato per te i cinque cliché in assoluto più frequenti (e che consiglio sempre di evitare… se possibile). Attenzione: ironia a gogò, e anche un pizzico di cattiveria. Se sei permaloso non continuare la lettura 😉
Ormai le ferie sono vicine e molti di noi stanno già pregustando qualche giorno lontano dalla solita routine.
E che cosa c’è di più bello che portare con sé un buon libro, da leggere sotto l’ombrellone oppure su una panchina con davanti le cime aguzze di un monte?
Ne ho selezionati per te cinque. Non si tratta di nuove uscite, bensì di libri che ho letto recentemente e che ho voluto condividere con te.
Gli editor sono un elemento imprescindibile della creazione di un libro, si sa. Formarsi come professionista non è semplice e bisogna tenere a mente che l’editor è sempre in formazione, perché c’è sempre da imparare. Per prima cosa, però, è fondamentale tenere presente cinque qualità che non devono mancare, quale che sia il percorso di studio o lavoro.