Come qualsiasi professionista ha degli strumenti che gli servono per il suo lavoro (scalpello, pennello, trapano, zappa, bisturi), anche un editor che si rispetti deve avere sulla sua scrivania alcuni “ferri”. Che siano risorse online o cartacee, sono indispensabili per entrare a pieno nel fantastico mondo delle parole.
Per raggiungere la piena padronanza del proprio stile non servono né anni né una vita intera: lo scrittore migliora e si affina riga dopo riga, pagina dopo pagina, e peccherebbe di saccenteria se si dicesse che ormai è “arrivato”. Lo stile di ciascuno è… lo stile di ciascuno. È personale e guai a volergliene imporre un altro. Però (perché un “però” c’è sempre), alcuni accorgimenti sono molto utili, per migliorare e per affinare… e per imparare.
Letteralmente “saltare da una testa all’altra”, è uno degli errori più frequenti del punto di vista. Lo scrittore, credendo di far bene, e forse spinto da incertezza, vuole mostrare a tutti i costi ogni pensiero di ogni personaggio… nello stesso tempo. Risultato: un minestrone in cui non si capisce più niente.