In effetti, può sembrare strano. Un editor che si rilegge?! Ma come, è così perfetto!

Questa è una delle opinioni molto diffuse: l’editor è infallibile. Va a braccetto con l’altra opinione, ossia la diffidenza nei confronti di chi prende il tuo libro e lo stravolge. Ma questa è un’altra storia.

Ritornando all’argomento dell’articolo, l’editor deve rileggersi, per forza. Oggi vediamo perché.


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Una figura infallibile?

Infallibile. È questo, come dicevo, uno dei tanti luoghi comuni che gravitano intorno all’editor. L’idea che egli possa.

In realtà, non è proprio così.

Ci sono casi in cui l’editor non riesce proprio a venirne a capo (scrittura che definire tale è impossibile; sì, ahimè, succede).

Oppure spesso l’editor può sbagliare. Errare è umano.

Proprio per questo anche un editor dovrebbe rileggersi, e non pensare che le sue correzioni siano oro colato.

Meglio rivedere…

È sempre doveroso (se non obbligatorio) rileggersi. Per lo scrittore, le riletture sono fondamentali.

Ma anche per l’editor.

Soprattutto se un testo presenta numerosi problemi a livello grammaticale, sintattico, di contenuto, può capitare che una prima revisione non basti.

Mi spiego meglio.

Poniamo il caso che un libro abbia, oltre che ad alcune lacune grammaticali e ortografiche, anche difficoltà a livello di scorrevolezza: frasi troppo lunghe, frasi ingarbugliate.

La prima correzione rischia di focalizzarsi sulla grammatica e sull’ortografia e a mettere in secondo piano il resto. È normale, gli errori ortografici e grammaticali sono i primi a saltarci all’occhio (soprattutto se abbiamo attivo lo strumento Correzione di Word).

Occorrerà quindi una seconda revisione che si focalizzi su stile e scorrevolezza.

E una rilettura globale per evitare di aver dimenticato per strada qualche refuso (quelli, purtroppo, sono sempre presenti!).

È davvero difficile che una revisione sia “buona” alla prima: l’editor può anche aver frainteso qualche concetto, che l’autore gli farà presente quando riavrà in mano il testo.

Bisogna quindi armarsi di pazienza ed essere pronti a rivedere anche più volte il testo corretto. Questo influirà anche sul compenso che l’editor dovrà chiedere: stare otto ore al giorno su un tot. di cartelle costerà di più che passarvi sopra soltanto due ore.

Diffida quindi di chi ti corregge un testo in pochi giorni, soprattutto se non è affiancato da altri: è probabile che sia una correzione veloce e che pertanto “dimentichi” alcune cose. Letture troppo raffazzonate danneggiano un testo anziché migliorarlo. Meglio spendere qualche ora in più a rileggere le proprie correzioni che sopravvalutarsi o, peggio, pensare che “tanto l’autore non se ne accorge”. Lui magari no, ma i lettori sì.