Strutturare l’ambientazione di un libro

L’ambientazione di un libro è fondamentale e, se sei uno scrittore o un lettore (o entrambi!) lo sai.

Quante volte, però, ti sei trovato in difficoltà?

Quante volte ti sei domandato: “Ho una storia in mente. Dove l’ambiento? Qual è l’ambientazione più idonea?”

Tanti libri sono stupendi ma carenti nell’ambientazione: un po’ come un film dove gli attori si muovono in un mare di nulla. Brutto, vero?

Avevo già parlato diffusamente dell’importanza dell’ambientazione.

Ho anche delineato i rischi di un’ambientazione sbagliata e gli errori da evitare.

Oggi vediamo come strutturare l’ambientazione del tuo libro in 5 passi.

Iniziamo!

Strutturare l’ambientazione: 5 passi

[su_service title=”Primo passo: lascia correre l’immaginazione” icon=”icon: globe” icon_color=”#4900e8″][/su_service]

Può sembrare banale, ma la prima cosa da fare per strutturare l’ambientazione è lasciar correre la tua fantasia.

Dove vorresti che la tua storia fosse ambientata? In una località esotica? In un paesino sperduto tra i monti? In una città che ti è cara? In una che non hai mai visto?

Un consiglio che tanti scrittori danno, in primis Hemingway, è scrivere solo di quello che si conosce.

Ma davvero è una regola ferrea? Se tutti la seguissero, le librerie non sarebbero così piene, che dici?

È bello lasciare correre la tua fantasia, immaginare mondi nuovi, sconosciuti, vero?

Quindi, quando inizi a strutturare l’ambientazione del tuo libro, non farti bloccare da paletti o dall’assunto: “Non lo conosco quindi non ne parlo”.

Se un luogo è quello giusto per la tua storia, allora così deve essere.

Ad esempio, se vuoi ambientare un thriller nei sobborghi londinesi ma non li conosci, perché non cominci a documentarti?

Non frenarti se non conosci qualcosa: è ora di ampliare le vedute.

[su_service title=”Secondo passo: documentati” icon=”icon: globe” icon_color=”#4900e8″][/su_service]

Non c’è cosa peggiore che un’ambientazione reale ma errata.

Semplice esempio: un libro ambientato a Milano ma con vie sbagliate e informazioni scorrette.

Con questo non voglio dire che tu non debba inventare, aggiungere qualcosa; ma le informazioni essenziali è meglio siano corrette: solo così non farai la figura di “quello superficiale che neanche sa di cosa scrive”.

Una volta scelta l’ambientazione del tuo libro, inizia a documentarti.

Se ti è possibile, visita i luoghi dove ambienterai il tuo libro, parla con le persone.

Se non ti è possibile (cosa che capita spesso), per fortuna esistono strumenti come Google Maps per vedere con i tuoi occhi vie e strade anche senza andarci di persona.

In questo ultimo caso, verifica sempre che le informazioni siano aggiornate!

Una street view vecchia di anni potrebbe non essere corretta, e se nel frattempo le cose sono cambiate?

Documentarsi non è solo vedere vie e strade: è anche conoscere usi, costumi, particolarità del luogo scelto per il tuo libro.

La cultura di un paese dell’Asia è diversa dalla nostra e da quella americana. I modi di vivere, di mangiare, di parlare, di muoversi, persino di vestire, tutto va osservato e studiato con scrupolo per avere un libro ricco di colore.

Come esempio ti cito “Il cacciatore di aquiloni” di Hosseini: un racconto magistrale sull’Afghanistan prima e dopo l’invasione russa, nella cui cornice si muovono le vicende dei protagonisti. In ogni angolo il lettore assaggia, odora, tocca la vita di Kabul e dei suoi abitanti.

[su_service title=”Terzo passo: prepara la struttura” icon=”icon: globe” icon_color=”#4900e8″][/su_service]

Una volta che hai reperito le informazioni essenziali per la tua ambientazione, è ora di iniziare a strutturarla.

Che cosa intendo?

Crea una struttura, una cornice dentro la quale si muoveranno i personaggi della tua storia.

Un po’ come se costruissi la trama, ma questa volta la struttura è della tua ambientazione.

Cerca di avere chiari in mente i luoghi dove si muoveranno i tuoi personaggi: vie, piazze, città.

Una cartina dei principali luoghi non sarebbe male, anche se sono luoghi che conosci a menadito: questo perché, così, non avrai problemi con le distanze temporali e geografiche da un luogo all’altro.

Se, poi, l’ambientazione è inventata, come ad esempio nei fantasy, dovrai essere ancora più preciso: in questo caso una cartina è d’obbligo, sia dell’intero mondo immaginario, sia dei principali luoghi in cui i tuoi personaggi si muoveranno.

[su_service title=”Quarto passo: fa’ interagire i personaggi con l’ambientazione” icon=”icon: globe” icon_color=”#4900e8″][/su_service]

Ogni luogo che conosciamo, che abbiamo visitato, ci ricorda qualcosa: profumi, odori, sapori, oggetti, ricordi…

Ogni luogo ha per noi un significato, che sia bello o brutto.

Questo deve accadere anche per i personaggi della tua storia: devi, quindi, farli interagire con i luoghi da te scelti come se ci vivessero realmente.

E questo devi farlo prima di iniziare a scrivere.

Per quale motivo, mi domanderai, e ne hai ben donde.

Immagino tu sappia che, prima di scrivere anche solo una lettera, devi sapere vita, morte e miracoli di ogni tuo personaggio, dei conoscerne carattere, vizi, virtù, eccetera. E questo deve succedere anche con il rapporto che i personaggi hanno con la tua ambientazione.

Anche i tuoi personaggi, come te, avranno ricordi ed emozioni relativi ai posti in cui si muoveranno, e non potrebbe essere il contrario.

Mostra, non raccontare, ricordi? Mostra cosa prova Mario Rossi nella via dove ha vissuto da bambino, come si sente Luigi Bianchi nella città della sua ex moglie, e così via.

E prima di mostrare, devi sapere quali sono queste sensazioni. Quindi mettiti nei panni dei tuoi personaggi:

  • Qual è il loro rapporto con la città X?
  • Che cosa provano nel luogo Y?
  • Che cosa ricorda loro la via Z?
  • Eccetera.

[su_service title=”Quinto passo: cura i dettagli” icon=”icon: globe” icon_color=”#4900e8″][/su_service]

Una volta stabiliti i luoghi, strutturati e fatti interagire con i personaggi, l’ultimo step per strutturare l’ambientazione del tuo libro è arricchirla con dettagli.

Ricordi l’esempio di prima? Hosseini e “Il cacciatore di aquiloni”. Questo libro è pieno di dettagli, di colore.

Per avere un libro non solo bello, ma anche visivo, devi arricchire la tua ambientazione: i profumi delle vie, gli odori di quartieri poco alla buona, le scale del condominio crepate, le ragnatele sul soffitto della casa di nonna…

Più dettagli inserirai, più il lettore sentirà di essere nel libro, di viverlo in prima persona.

Conclusione: strutturare l’ambientazione? Sì, sì, e ancora sì!

In questo articolo hai visto come l’ambientazione del tuo libro sia essenziale, ed è fondamentale strutturarla perfettamente per avere un prodotto ben riuscito.

Tanti autori non prestano attenzione all’ambientazione, la considerano una semplice cornice, poco utile, che spesso ingombra e “prende” spazio alla storia.

Invece no! L’ambientazione è fondamentale, come lo è strutturarla al meglio.

Evita, però, l’errore opposto: ossia infarcire la storia di sola ambientazione. In altre parole: non raccontare, mostra (e siamo al solito mantra 😉 ). Non limitarti a inserire frasi e frasi sul luogo X, soprattutto se servono poco alla storia.

L’ambientazione deve interagire con i personaggi e viceversa: solo in questa maniera è funzionale alla storia e non superflua (infodump, lo conosci?).

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