Come non scrivere un’ambientazione

Un elemento molto importante di cui dobbiamo tenere conto nella revisione è senza dubbio l’ambientazione della nostra storia, soprattutto se abbiamo scritto un romanzo storico o se non conosciamo direttamente i luoghi descritti.
Questi accorgimenti dovrebbero essere fatti a monte, ossia prima di iniziare a scrivere, di modo da avere tutto chiaro in mente ed evitare scivoloni.
Tuttavia, soprattutto se siamo alle prime armi, può capitare che ci dimentichiamo della nostra ambientazione, magari perché la storia ci “prende” e dobbiamo terminarla prima che l’ispirazione fugga.
Di per sé, l’ambientazione non crea problemi (o non troppi), nel caso, ad esempio, il luogo (o i luoghi) dove i personaggi interagiscono non sia ben definito (per scelta). Diverso è quando i luoghi diventano parte integrante della storia. In questo caso bisogna stare attenti a non commettere errori o disattenzioni.

Gli errori principali

Un’ambientazione sbagliata, che contiene errori gravi o semplici sviste, è comunque un punto a nostro sfavore.
Ma quali sono gli errori principali? Ve ne elenco alcuni, ma si potrebbe andare avanti all’infinito.

  1. Vie che non esistono, o la cui collocazione è erronea;
  2. Nomi di vie sbagliati;
  3. Presenza (o assenza) di grandi negozi in una via quando in realtà non ci sono (o ci sono);
  4. Città attraversate da fiumi o bagnate da mari che non dovrebbero esservi…

Alcuni errori sono vere e proprie sviste: nessuno si arrabbierà se abbiamo messo la Mondadori in via Pinco Pallo quando, invece, lì non c’è mai stata. Potrebbe essere un elemento che serve alla nostra storia. I lettori iniziano a storcere il naso se, ad esempio, Genova fosse bagnata dal Mar Adriatico e Torino fosse attraversata dall’Arno.
Problemi come questi sorgono se ambientiamo il nostro romanzo a New York e non conosciamo bene (o proprio per niente) la città, inserendo quindi vie che non ci sono e altri strafalcioni.
Ricordate: quando decidete di ambientare il vostro libro in una città che non conoscete, usate tutte le precauzioni del caso, documentandovi e sezionando la città nei minimi dettagli. La Street View di Google Maps è molto utile in questo caso.

Gli errori nell’ambientazione di un romanzo storico

La questione di complica se il nostro libro è ambientato nel passato, che sia l’Ottocento o la Preistoria. Lì non possiamo andare di fantasia e lasciare tutto al caso pensando “Ma sì, tanto chi vuoi che se ne accorga?”. Ci sarà sempre il lettore informato che storcerà il naso.
Quindi stiamo attentissimi (e sottolineo attentissimi) a ogni particolare, seppur minimo o banale. Poniamoci alcune domande, come ad esempio:

  1. All’epoca in cui il mio romanzo è ambientato, quali cibi si usavano in cucina?
  2. La città che scelgo è come quella odierna? O è stata ampliata di recente e alcune vie non esistono più?
  3. Quali sono gli usi e costumi della società?

Anche in questo caso potrei andare avanti all’infinito. Sappiamo, però, che queste domande possono tradursi in errori se non ne teniamo conto prima della stesura. E quindi:

  1. Ambientare un romanzo nel Medioevo e far mangiare cibi ai protagonisti che non erano ancora presenti;
  2. Far indossare scarpe da tennis a un nobile del Settecento;
  3. Parlare della Germania unificata in un romanzo ambientato nel post seconda guerra mondiale.

Sviste, errori grossolani, veri e propri scivoloni… Tutti aspetti che, però, minano considerevolmente la nostra credibilità come scrittori.

Alcuni consigli

L’analisi di un romanzo nella sua coerenza narrativa è uno dei punti cardine dell’editing. Pertanto, che siate scrittori, editor o aspiranti tali, vi conviene considerare l’ambientazione come uno dei primi passaggi da effettuare.

Potete porvi alcune domande, da declinare a seconda del romanzo:

  1. Sono sicuro al cento percento che la città di cui parlo, la via di cui parlo, sia veramente così?
  2. Conosco usi e costumi della società dove voglio ambientare il mio romanzo?
  3. Ogni cibo di cui ho parlato era presente in cucina? Era solo prerogativa dei nobili?
  4. Come si vestiva all’epoca?
  5. Come si parlava all’epoca?
  6. Quali erano le tecnologie conosciute?

E via dicendo.