È una giornata caldissima, a Torino, nonostante non sia nemmeno mezzogiorno. Così calda che appallottolo nello zaino giacchetta e sciarpa, schiacciandole sopra l’ombrello che ho portato dietro per precauzione — maggio è pazzo, quest’anno: un giorno ti uccide con il sole, l’altro con la pioggia.
Nel pomeriggio mi aspettano allo stand S.E.U. (associazione Scrittori Emergenti Uniti) per una sessione di interviste con alcuni autori soci, ma il mattino è tutto per me, e ne approfitto per un giro beato tra stand di libri, qualche chiacchierata con autori e editori e tanti sospiri sopra le copertine. Nemmeno dieci minuti e ho già una lista di libri da comprare lunga un chilometro.
Quando finalmente arriva l’ora prefissata, ammetto di essere un po’ in agitazione: non tanto per le interviste che farò, quanto perché saranno riprese dalla videocamera e ancora oggi mi mette in soggezione — chissà perché!
Non devo preoccuparmi, però, perché i ragazzi di S.E.U. sono gentilissimi come sempre, e come sempre Claudio (autore de “A piedi nudi”, edito da Leucotea), che ha organizzato tutto, sa mettermi a mio agio. Anche gli autori che dovrò intervistare sono simpatici; alcuni li conosco già, come Massimo Procopio (leggi qui e qui le recensioni ai suoi libri) e Manuela Siciliani, altri li conosco sul momento, anche se, come nel caso di Francesca Cominelli, il caso vuole che stia leggendo proprio il suo libro in questi giorni.
Le interviste durano cinque o sei minuti, ma ciò non le rende meno interessanti: in questi pochi minuti ogni autore riesce a sintetizzare al meglio il contenuto dei propri romanzi e a far passare il messaggio da essi trasmesso.
Cathlin B è un’autrice di romanzi rosa e storici. Al Salone decide di parlarmi di “Amor eretico“, un breve ma intenso romanzo ambientato nel secolo Mille e che parla della storia d’amore tra un cavaliere e un chierico. Un amore eretico, dunque, come mi svela Cathlin, che mi racconta di aver impiegato molto tempo per svolgere le ricerche storiche che stanno dietro all’ambientazione. Alla mia domanda sul perché abbia scelto il self-publishing, risponde serafica: “Non ho mai contattato una casa editrice, con il self-publishing mi sento più libera”. Sante parole!
Con Silvia De Meis, invece, entriamo in tutt’altro tema: quello dei racconti per bambini e ragazzi. L’argomento mi incuriosisce molto, sia perché ho lavorato per qualche anno in una casa editrice specializzata in letteratura per infanzia e adolescenza, sia perché, lo ammetto, i libri per bambini e ragazzi mi piacciono ancora adesso.
“Esopo 2.0” e “La Divina Commedia 2.0“, entrambi editi da Astro Edizioni, sono una rivisitazione di due classici famosissimi: le fiabe di Esopo e la Commedia dantesca. Silvia ha deciso di reinterpretarle al fine di darvi un tocco moderno, soprattutto per la Divina Commedia, e originale. Mi ha confessato di aver voluto riscrivere le fiabe di Esopo affinché potessero avere un lieto fine, mentre la sua Divina Commedia, scritta a quattro mani con Daniele Bello, è un piccolo romanzo di formazione per ragazzi, in cui il giovane protagonista Lucciarelli si risveglia nell’Inferno dantesco e dovrà cavarsela in qualche modo.
Il bello delle interviste con S.E.U. è che ogni autore porta con sé tante novità e le proprie esperienze personali. Inoltre è come un piccolo viaggio tra i vari generi letterari.
Infatti, Francesca Cominelli è autrice di una trilogia romance autopubblicata su Amazon: “La mia fine, il mio inizio“, di cui il terzo volume è in fase di stesura.
Nei suoi romanzi, Francesca esprime tutta la sua passione per i cavalli, e mi confessa che li inserirà anche nei prossimi. Una passione fortissima, davvero, e si sente leggendo i suoi libri. Infatti, la trilogia è ambientata in un ranch texano e racconta dell’incontro scontro tra Amanda e Jared, lei newyorkese un po’ snob e lui cowboy strafottente.
Nei romanzi di Francesca incontriamo numerosi stereotipi che l’autrice ha voluto inserire senza forzarli bensì per giocarci e farci capire come spesso ci limitiamo a guardare l’apparenza senza prestare attenzione alla sostanza.
Altro giro, altra corsa 🙂 Dopo qualche chiacchierata con Francesca e altri autori, ho il piacere di parlare con Manuela Siciliani e della sua saga in giallo “Rebecca Town“, uscita per Vanda Publishing.
Manuela ha lavorato nel turismo e i suoi romanzi ne sono l’emblema: non si tratta solamente di gialli dalle sfumature rosa, ma anche di viaggi in località esotiche e nostrane, come New Tork, Parigi, Roma… L’autrice mi confida che molti lettori le hanno raccontato di aver vissuto in primo piano le avventure di Becky, come se anche loro fossero nel libro… e ovviamente la voglia di visitare una città o un’altra è più forte che mai!
Manuela mi svela la sua passione per la Signora in giallo, da cui ha tratto ispirazione per i suoi romanzi. Ne scriverà altri? Sicuramente sì, quindi attendiamo con ansia!
Massimo Procopio è l’ultimo a farsi avanti, beato fra le donne, se così si può dire. Non ci eravamo mai visti di persona, ma, come ho scritto prima, lo conoscevo già per via dei suoi libri che io e le mie collaboratrici abbiamo recensito per la rubrica #ioleggoself. È stato un piacere, quindi, poter parlare con lui del suo romanzo “La cospirazione degli involuti“, che tra l’altro ho apprezzato molto.
Si tratta di un romanzo ben architettato e dai contorni distopici e inquietanti, che ci fa ragionare su chi siamo, dov’è arrivata l’umanità e che cosa la aspetta.
Massimo mi ha svelato di star lavorando al nuovo romanzo, che riprenderà le fila della Cospirazione, senza però essere un sequel. Chissà cos’avrà in mente!
Dopo un’oretta le interviste sono finite, e seppure stanca, sono davvero contenta. Conoscere e rivedere autori e colleghi è sempre un piacere, e parlare con loro delle passioni che ci accomunano, libri e scrittura, è sempre… gratificante. Sì, gratificante.
Perché noi lettori e scrittori siamo un’immensa famiglia, sparsa qua e là nel mondo; una famiglia di persone che per lo più stanno nel loro mondo a leggere e scrivere, ma che hanno sempre una fortissima voglia di condividere le loro esperienze ed emozioni.
Quindi grazie all’Associazione S.E.U. per la bellissima opportunità che mi è stata data e grazie agli autori per aver voluto condividere con me un pezzetto del loro cuore.
Salone del Libro 2018: un giorno, tutto questo. Ed è proprio vero.
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Ciao Emanuela,
beata tu che sei potuta andare... e pure con qualcosa di più da fare che un semplice giro tra gli stand.
Magari avrò più fortuna l'anno prossimo.