Quei maledetti retroscena…

Quando scrivi, si sa, ti verrebbe voglia di scrivere tutto. E quando dico tutto, intendo proprio tutto.

Vita, morte e rinascite dei tuoi personaggi, anche della comparsa che più comparsa non si può.

Ma, ahimè, ciò non è possibile. Oggi vediamo perché.


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Voglio raccontarti TUTTO!

Quando scrivo, pecco di modestia. Sì, perché ho la tendenza a voler raccontare tutto, ma proprio tutto, dei miei personaggi. Chissà, forse per mostrare al lettore quanto sia brava (ah-ah-ah) o altro.

Poi però rileggo e mi dico: “Ma al lettore, tutto ‘sto minestrone gli interesserà?” E soprattutto: “È utile ai fini della storia?”

Elementi, questi, da considerare assolutamente.

Innanzitutto, al lettore potrebbe non interessare una disquisizione lunga cinque pagine sul perché Mario e Luigia non si amano più, con annessi flashback utili solo a spezzare l’attenzione. In secondo luogo, tutto ciò che non serve alla storia… va scartato.

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Cosa tenere e cosa buttare via

Tra i vari lavori ai quali mi dedico quando esco dal letargo (che con ‘sto tempo più autunnale che estivo tende a prevalere), c’è un fantasy per ragazzi a cui sto lavorando da un annetto.

L’idea sarebbe (sottolineo il sarebbe) sviluppare su tre piani narrativi la storia di tre personaggi, tra cui il protagonista e l’antagonista, con dovuti flashback per inquadrarli meglio e capire come siano arrivati a un dato momento della storia.

Sviluppando, però, sempre più mi accorgo che se voglio far emergere anche la storia dei due personaggi, oltre al protagonista, metterei in secondo piano non solo lui, ma pure la trama principale, diciamo la quest, che in un fantasy è uno degli elementi fondamentali.

Quindi temo farò emergere qua e là le caratteristiche di questi due personaggi, magari con cenni e dialoghi, e lascerò al protagonista lo spazio che merita.

Questo per dirti due cose importantissime nel momento in cui andrai a pianificare la tua storia: 1) devi conoscere a menadito la storia di ogni personaggio, 2) devi saper scegliere cosa inserire nella narrazione e cosa tralasciare.

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Retroscena: quando è utile e quando è dannoso

Tutti gli aspetti che interessano in senso più lato la narrazione, come la storia di ogni personaggio (fino al momento presente, ovvero quello in cui si sta narrando), sono i retroscena.

Puoi scegliere di mostrarli grazie a dei flashback, a pensieri, a dialoghi.

Devi però sempre avere in mente cosa far passare al lettore e cosa tenere solo per te, che ti permette di sviluppare i tuoi personaggi in maniera verosimile.

Di ogni personaggio e di ogni ambientazione (soprattutto se inventata) occorre sapere vita, morte e miracoli, come si suol dire, ma non per questo ogni cosa deve essere gettata tra le pagine. Solo quello che serve. Per il lettore e per la storia.

Un retroscena è utile quando arricchisce la storia e fa capire al lettore un particolare momento, una particolare scena, il motivo per cui da A si passa a B.

Se questo non succede, per carità, il retroscena non va bandito come se fosse un’eresia, ma sappi che potrebbe distogliere l’attenzione del lettore da quello che è il focus principale, e soprattutto se i retroscena chiamiamoli superflui sono tanti c’è il rischio che arrivi a un punto in cui non ci capisce più niente.

Capita anche il contrario, ossia non far capire nulla e lasciare al lettore l’arduo compito di trovare il benedetto filo del discorso.

In questo caso, invece, laddove avrebbe dovuto esserci il retroscena non c’è nulla, e questa volta il lettore è confuso perché manca un pezzo; magari molto piccolo, ma fondamentale perché abbia davanti tutti i pezzi del puzzle.

Allora come fare?

Come sempre, non c’è la “regola d’oro” che ti dice quando inserire un retroscena e quando no, perché ogni storia ha le sue esigenze e i suoi bisogni.

È bene però aver davanti una struttura chiara della trama e della sua architettura, laddove inserire ogni elemento fondamentale, e in cui capire quando è utile, o fondamentale, inserire un retroscena.

Pare complicatissimo a spiegarlo, in realtà è più semplice di quanto sembra.

Quando andrai a strutturare la tua trama, pianificando una scaletta (meglio averla sia cronologica sia dell’intreccio, ossia ogni scena che scriverai), presta molta attenzione ai punti in cui si tratterà di inserire un retroscena (flashback, pensieri, dialoghi).

Sì, perché il punto in cui li scrivi è fondamentale: deve essere quello giusto, e solo quello. Prima sarà troppo presto, dopo troppo tardi.

Per questo avere una trama ben progettata dietro è di importanza oserei dire quasi vitale.

La rilettura è importantissima!

In sede di rilettura, poi, tutti questi elementi ti balzeranno sicuramente agli occhi, soprattutto se la tua rilettura sarà svolta con occhio critico, da esterno (è sempre bene però far leggere il testo ad altri, professionisti e beta reader).

Quando ho scritto il mio primo, santo, romanzo, ho passato gran parte della rilettura a rifinire tutti i retroscena, cercando di dosare le informazioni, e di dosarle nei punti giusti. È stato davvero un lavoro certosino: dialoghi riscritti, paragrafi spostati, passaggi eliminati…

Ma solo facendo così puoi dire di aver lavorato con cura sul tuo romanzo.

È importante allora pianificare la trama e l’intreccio, ma anche rileggere criticamente e con occhio analitico. Solo perdendo tempo (che poi non è perso per nulla) in questi dettagli potrai essere sicuro di presentare un libro degno di questo nome! 🙂

E tu come ti comporti con i retroscena? Scrivimelo commentando qui sotto!