La storia di un personaggio
Chiunque sa che i personaggi sono l’anima che dà vita alle nostre storie. E sicuramente tutti sapranno anche che non basta avere una rosa di personaggi, con i loro nomi e cognomi, età, colore di capelli etc., perché questi personaggi siano verosimili.
Occorre che i nostri personaggi abbiano anche una storia alle loro spalle.
Sì, magari è una banalità come tante altre cose che trovate su blog di scrittura, però è così.
Conoscere a fondo il personaggio che si andrà a creare è il primo passo da fare e sì, è anche un aspetto molto noioso.
Perché dovremo, prima di scrivere il nostro romanzo o racconto, scrivere la storia dei nostri personaggi.
Prima di far parlare e agire i nostri personaggi, dobbiamo conoscerli.
E li conosciamo solamente scrivendo la loro storia.
In tutti i testi che scrivo mi perdo sempre a immaginare le storie che stanno dietro i miei personaggi: quando sono nati, dove hanno studiato, se hanno dei fratelli, se sono sposati e dove lavorano. Sento che, se non facessi così, non riuscirei a comprendere bene il mio personaggio, non riuscirei a conoscerlo a fondo.
In un racconto o romanzo, un personaggio, anche quello più marginale, compie delle azioni motivato da delle scelte. E queste scelte sono la logica conseguenza del suo bagaglio culturale, delle sue emozioni, di esperienze che egli ha vissuto in passato.
Un personaggio che compie una scelta senza un apparente motivo, rischia di essere poco credibile.
Come ci raccontano Brugnolo e Mozzi nel loro saggio “L’officina della parola” (che, tra l’altro, consiglio a tutti), un marito che scopre che la moglie lo tradisce, può avere tante reazioni, ma il rimanere impassibile, addirittura sereno, è poco credibile, a meno che l’autore non giustifichi in seguito questo suo comportamento.
Come creo la storia di un personaggio?
E’ molto semplice, in realtà. Possiamo ricorrere a semplici appunti (anche solo mentali, ma consiglio di scrivere tutto da qualche parte per evitare confusione) o strutturare una scaletta cronologica dove inseriremo la biografia del nostro Mario Rossi, come se fosse un personaggio in carne ed ossa. Possiamo anche scrivere la sua storia come se fosse una parte di romanzo.
Attenzione, però: la storia del nostro personaggio non va poi necessariamente inserita tutta nel romanzo o racconto. Come sempre, dovremo saper centellinare le informazioni da dare al lettore, usarle con il contagocce e soprattutto evitare notizie che non servono a nulla.
L’importante è che noi sappiamo tutto (ma proprio tutto!) sui nostri personaggi, affinché le loro azioni siano logiche e credibili.
Se poi un personaggio non è credibile non spaventiamoci! Magari è proprio nel suo essere comportarsi così. Ci sono mille personaggi le cui azioni sono del tutto imprevedibili (sono i cosiddetti personaggi a tutto tondo).
There are 2 comments on this post
Non posso che stra concordare: i personaggi sono un ingrediente importante. Se i personaggi fanno cose così a caso, per dovere di trama, il risultato complessivo è denaro buttato via!!
Io ammetto di non fare mai una biografia vera e propria dei miei personaggi, anche perché aggiungo elementi man mano che scrivo e che mi vengono le idee... :) Però la trovo una buona idea! Per il prossimo romanzo potrei farlo ;)