Le caratteristiche di un protagonista
Oggi ho voglia di fare un gioco. Sì, mi sento infantile.
Che ne dici di usare le lettere dell’alfabeto e scovare le cinque migliori caratteristiche di un protagonista? Quelle essenziali, che dovrebbe avere per catturare il lettore?
Troppo lungo? Forse hai ragione.
Allora consideriamo solo le vocali.
Oggi ti elencherò cinque caratteristiche che il tuo protagonista dovrebbe avere. E lo farò usando le vocali!
Iniziamo.
A di attitude
Secondo il Dictionary of American English, l’attitude è
a manner or way one thinks about, behaves toward, or feels toward someone or something.
In pratica, è il modo in cui il tuo protagonista pensa e si comporta in relazione a qualcuno o qualcosa.
È qualcosa di più del carattere, un gradino sopra.
Immaginiamo di abbozzare il protagonista del nostro prossimo libro.
Lo chiamiamo Mario Rossi (che fantasia, eh?).
Iniziamo a definire le sue caratteristiche.
Come si comporterà di fronte a qualcosa? O qualcuno? Qual è il suo pensiero?
Nel nostro caso, ad esempio, Mario ha un forte rapporto con la religione. Ma non è un credente. Al contrario, egli detesta chiunque sia un fervente religioso. Mario pensa che credere in un Dio, qualunque esso sia, è sbagliato. Per Mario esistono solo le persone. Per Mario non vi è vita dopo la morte… e via dicendo. Come sarà il comportamento di Mario quando incontrerà un prete, che avrà un ruolo essenziale nella storia?
Questo se pensiamo che la religione sia un elemento importante nel definire l’attitude del nostro protagonista, ma ne possiamo usare anche altri: l’amore, la guerra, il cibo spazzatura, addirittura un certo genere musicale.
L’attitude è importante perché ci permette di sapere come reagirà il nostro protagonista davanti a scelte o situazioni. Se sappiamo cosa ne pensa di alcuni argomenti, avremo meno difficoltà a farlo interagire con essi.
E di emozione
Non esistono protagonisti che non diano emozioni, siano esse anche cattive.
Il protagonista deve catturare il lettore.
Il lettore deve farsi una propria opinione del protagonista.
Romanzi con protagonisti che non trasmettono nulla non sono romanzi che vale la pena di leggere.
Tra le caratteristiche di un protagonista, l’emozione è fondamentale.
I nostri protagonisti devono saper emozionare il lettore.
Ma come si può trasmettere emozioni?
Non è semplice, ovviamente. Ecco alcuni consigli:
- Fai agire il tuo protagonista. Rendilo attivo davanti a ogni situazione, ogni scelta. Non lasciare che subisca la storia, fa’ che la crei.
- Mostra il carattere del tuo protagonista. Ricordi lo “Show, don’t tell?”. Mostra anziché raccontare. Non dire che Mario è un tizio irascibile, scrivi che spacca una bottiglia di vetro sul tavolo.
- Rendi la voce del tuo protagonista unica. Fallo parlare come solo lui saprebbe fare. Dagli dei tic, delle inflessioni, anche delle frasi che solo lui direbbe. Rendilo unico.
- Fai vivere il tuo protagonista. Dagli un’anima. Pensa a lui come se lo conoscessi, oppure mettiti nei suoi panni. Come reagirebbe? Che cosa direbbe?
I di interesse
Un protagonista non deve soltanto emozionare, ma anche interessare.
In effetti, la differenza è sottile.
Un buon protagonista deve spingere il lettore a provare qualcosa per lui (emozione), ma deve anche interessarlo. In altre parole: il lettore deve essere interessato al protagonista, a quello che fa e dice.
Riprendiamo l’esempio di Mario Rossi, ateo convinto e critico dei religiosi. Facciamo che sia un cinico, magari ha una storia alle spalle che l’ha reso com’è oggi. Il lettore proverà qualcosa per lui. Rabbia perché non dovrebbe avercela così a morte con i credenti. Pietà perché il suo essere cinico in realtà nasconde una forte sofferenza. Simpatia perché anche il lettore detesta i preti… e così via. Saliamo di un gradino. Il lettore dovrà anche essere interessato a Mario Rossi. E adesso che quel parroco si è messo sul suo cammino, come reagirà? Le sue convinzioni crolleranno? O spinto da un impulso omicida ucciderà il povero sacerdote?
Per rendere il nostro protagonista interessante non dobbiamo solo dargli un carattere originale, farlo parlare in maniera spigliata o farlo agire in modo strambo.
Dobbiamo anche rendere interessante la storia che ruota intorno al protagonista.
In questo caso agisci su tre livelli:
- La trama. Deve essere accattivante, anche se non originale deve aver qualcosa che la distingua da altre simili, non deve presentare lacune o buchi di sceneggiatura.
- L’intreccio. L’intreccio sono i fatti come l’autore decide di narrarli — quindi usando anticipazioni, flashback, saltando da un posto all’altro e così via. Se la tua trama non è tra le più originali, usa l’intreccio per disporre le scene in modo che “attirino” il lettore. Che lo interessino.
- Il protagonista. Tutto questo dovrà ripercuotersi sul protagonista. Se hai una trama buona, un intreccio accattivante, non sprecarli scrivendo di un protagonista banale. Come ti dicevo prima, rendilo originale, interessante, unico (lo vedremo tra poco).
Prima di continuare che ne dici di mettere mi piace all’articolo o di condividerlo? 🙂
O di obiettivo
Ero titubante nella scelta di questa caratteristica, perché con la “o” ne avevo anche un’altra in mente, ossia ostacolo. Ma per quello che ci interessa in questo articolo, obiettivo calza di più.
L’obiettivo è la meta che ci si propone di raggiungere.
In una storia, l’obiettivo è il fine che fa muovere il protagonista.
Ogni protagonista deve volere qualcosa. Pensa ai protagonisti dei tuoi libri preferiti e troverai che ognuno ha un suo obiettivo, che sia voluto o no — Frodo che deve gettare l’anello nel monte Fato, per intenderci.
Certi obiettivi sono meno “chiari”, perché magari interiori al protagonista. Emma Bovary, ad esempio, è spinta da una pulsione che la logora e che la fa agire in contrasto con il buon costume della sua epoca.
Altri obiettivi sono all’apparenza banali, come conquistare il cuore dell’amato.
Quello che conta è che il tuo protagonista deve essere mosso da qualcosa. Una storia senza obiettivi, mete o fini da raggiungere, è una storia che non sta in piedi.
Se il protagonista non vuole nulla, non desidera nulla, non cerca nulla, a che serve narrare di lui?
Quando organizzi la struttura del tuo romanzo, ricordati di indicare sempre il perché: perché il tuo protagonista dovrà agire così? Da che cosa è spinto? Che cosa cerca? E così via.
U di unicità
E siamo giunti alla fine.
Il tuo protagonista è interessante, ha attitude, sa emozionare ed è spinto da un obiettivo.
Per completare il puzzle, ti serve l’ultimo tassello: l’unicità. Il tuo protagonista deve essere unico.
Che cosa vuol dire? Che il lettore deve saperlo distinguere tra dieci altri protagonisti. Che dovrà ricordarsi di lui una volta terminata la lettura.
E come avere questa unicità?
Ecco alcuni spunti:
- Un carattere originale.
- Dei tic.
- Delle frasi tipiche.
- Delle caratteristiche fisiche particolari.
- Un certo modo di agire.
- Un certo look.
Conclusioni
In questo articolo hai visto le principali caratteristiche di un protagonista.
Hai altre caratteristiche che per te sono essenziali?
Scrivile nei commenti!