La scrittura creativa è un modo per esprimere mondi, personaggi e storie che vivono nella nostra immaginazione.

Ma cosa rende una scrittura veramente “creativa”?

E, soprattutto, davvero ci sono delle basi? Oppure, come pretendono in molti, è tutto immaginare-scrivere-a-raffica?


Le basi-basilari

Sì, purtroppo (o per fortuna, a seconda dei casi), le basi esistono. Anche se la scrittura è di per sé creativa, quindi diamo libero sfogo all’immaginazione (evvai!), dobbiamo comunque rispettare alcune cosette. Che, poi, proprio cosette non sono.

Innanzitutto, alcuni elementi chiave.

Partiamo dall’originalità.

Ogni storia ha un’anima propria. L’originalità non sta solo nell’idea, ma nel modo in cui racconti quella storia, nel tuo tocco personale che la rende unica.

Spesso alcuni generi, diciamo, impongono di seguire una certa idea, o meglio, filo conduttore. Nei romance il refrain è sempre lo stesso da secoli: X vuole stare con Y ma qualcuno o qualcosa glielo impedisce. Riusciranno X e Y a coronare il loro sogno?

Questo leitmotiv può esprimersi, poi, in molteplici trame (ahimè, purtroppo ultimamente ci sono tanti copia-e-incolla), ma se scrivi con un tono tuo, con una voce tua, con uno stile tuo, pensa a come spiccherà quel libro su tanti altri (simili).

Mi viene in mente, ad esempio, sebbene io non sia una lettrice di romance (all’anno, ne leggo uno o due), Amabile Giusti, che con uno stile unico e che cattura, e con una voce davvero bella (almeno, nei romanzi che ho letto), riesce a rendere unica (scusa la ripetizione) una storia come tante.

Ci sono poi le strutture narrative e i personaggi.

Una storia ben strutturata guida il lettore attraverso un viaggio, mantenendo tensione e interesse. È l’ossatura della tua narrazione. Puoi usare qualsiasi struttura ti piaccia (a tal proposito, l’anno scorso ho seguito un laboratorio con Bottega di Narrazione che trattava le strutture del mistero. Clicca qui per saperne di più). Deve comunque seguire un “fil rouge” che permetta al lettore di orientarsi (e, quindi, di non perdersi e, in ultima analisi, confondersi).

I personaggi, poi, sono il cuore della storia. Devono essere realistici, con desideri, paure e difetti. I personaggi ben sviluppati rimangono con i lettori a lungo dopo che il libro è terminato. Alcuni piacciono talmente tanto da “costringere” l’autore a scrivere sequel, prequel, spin off e via dicendo.

Passiamo ora alle tecniche base-basilari.

Show, don’t tell. Ti dice qualcosa?

“Mostrare” immerge il lettore nell’azione, lasciando che sperimenti la storia attraverso azioni, pensieri e sensazioni, invece di “ascoltare” cosa accade.

Certo, numerosi romanzi sono stati scritti in “tell” e sono piaciuti (per non parlare dei classici: allora raccontare “andava bene”, e infatti vedi il successo che hanno avuto), ma con la velocità con cui andiamo al giorno d’oggi, un libro che mostra è più apprezzato di uno che racconta. La gente ha fretta e il lettore si stanca subito se un romanzo è lento.

Linguaggio: importantissimo.

Il linguaggio è il tuo pennello. Gioca con metafore, similitudini e descrizioni per creare atmosfera e trascinare il lettore nel tuo mondo.

Si tratta di non esagerare, certo, ma il linguaggio si coniuga perfettamente al tuo stile di cui parlavo prima. Anche qui, la parola chiave è unicità.

In conclusione, la scrittura creativa è un viaggio entusiasmante, personale, lungo e pure divertente. Ogni scrittore ha una voce unica e una storia da raccontare. Lasciati ispirare, sperimenta con le parole e, soprattutto, divertiti. Per sudare c’è tempo dopo.