2 errori + 1
dello scrittore emergente
In tanti pensano che basti scrivere qualcosa e pubblicarlo per vendere.
Magari anche una storia di poco conto, banale, l’importante è riuscire a “piazzarla”.
Tanti, invece, scrivono perché hanno qualcosa da dire, un messaggio da trasmettere, o perché semplicemente sanno che la storia va narrata.
Quale che sia il tuo caso (ma spero per il secondo), se sei uno scrittore che è appena entrato in questo fantastico mondo, fai attenzione ad alcuni errori che molti commettono quando iniziano a scrivere.
E non te lo dico “tanto per”, te lo dico perché sono errori che riscontro in quasi ogni romanzo che correggo.
Ma quali sono questi errori?
Lo vediamo nell’articolo di oggi.
2 errori + 1
Attenzione! Questi errori non riguardano ortografia, grammatica o sintassi, bensì il “come” è strutturata una storia.
Sono errori di chi ha scarsa conoscenza di scrittura creativa, magari, o di chi legge poco e non sa mettere su carte le sue idee; o se lo sa, lo fa in modo confuso.
Sto parlando di:
- Punto di vista
- Io narrante
… che si collegheranno al terzo errore, che vedremo fra poco.
Il punto di vista
Sai, per reminiscenze scolastiche o perché lo hai letto da qualche parte, che il punto di vista sono gli occhiali attraverso i quali si osserva una storia, o una scena.
Puoi farlo dall’alto, accanto a un personaggio o nella sua testa.
In genere, una volta adottato un punto di vista, esso rimane tale per tutta la storia, anche se per ragioni di trama o creatività può variare a seconda del personaggio (esempio: il protagonista A è l’io narrante, ma abbiamo esigenza di parlare anche dell’antagonista B, e per farlo e rimanere più estranei, usiamo la terza persona).
L’errore più frequente di uno scrittore esordiente è confondere il punto di vista o saltellare qua e là.
Nel primo caso parliamo, appunto, di confusione; nel secondo c’è un termine inglese che è l’head hopping, ossia “saltellare da una testa all’altra”.
Ne ho già parlato in due articoli (qui per la confusione e qui per l’head hopping), ma cercherò di farti un breve riassunto.
Si ha la confusione del punto di vista quando, in uno stesso paragrafo, salti dalla prima alla terza persona o alla seconda e viceversa.
Si ha l’head hopping quando, sempre in uno stesso paragrafo, il punto di vista saltella da un personaggio all’altro, creando confusione nel lettore, che non capisce più da che prospettiva vedere la scena.
Come ben avrai capito, sbagliare il punto di vista dà fastidio e crea difficoltà di comprensione.
E se un lettore non comprende, si arrabbia e abbandona il tuo libro.
L’altro errore riguarda sempre il punto di vista, ma più nel dettaglio.
L’io narrante
Scrivere in prima persona è difficile.
Mettitelo bene in testa.
Sì, a prima vista può sembrare semplice ed è un po’ come scrivere un diario segreto…
… e proprio qui è lo sbaglio!
Il secondo errore dello scrittore emergente è di usare un io narrante banale, non caratterizzato, e di “proiettare” la sua visione della vita nel personaggio.
Quando scrivi in prima persona (a meno che non sia un’autobiografia), devi annullare te stesso ed entrare nella testa del protagonista: devi insomma pensare, agire e parlare come lui.
È il personaggio a proiettare la sua visione della vita, e non tu.
Proprio per questo scrivere in prima persona è difficile, e farlo in modo banale, senza caratterizzare il personaggio, è uno degli errori che si trovano più spesso.
Questo ci porta al terzo errore, che in un certo senso li include entrambi.
La comprensione.
Scrivere per gli altri e non per se stessi!
Questa frase a prima vista potrebbe suonarti strana.
Ma come, Emanuela. Io scrivo per me, non per gli altri! Non voglio scrivere quello che mi chiedono gli altri ma quello che voglio!
Certo, è ovvio. Tutti devono scrivere quello che vogliono e non quello che dicono gli altri, sennò la scrittura non sarebbe più una creatività ma qualcosa dettato a tavolino.
Certo, c’è anche chi scrive solo quello che “vende”, ma questa è un’altra storia.
Quello che sto cercando di dirti, il terzo errore, è che va bene scrivere per se stessi, ma bisogna farlo in modo che gli altri capiscano.
Mi spiego meglio.
Uno scrittore emergente (ma anche già “rodato”, a volte) quando scrive non guarda in faccia a nessuno. Scrive, scrive, scrive… qualsiasi cosa gli venga in mente.
Segue una trama, sì, o una scaletta, ma dimentica un elemento fondamentale: la comprensione.
Il terzo errore è scrivere dimenticando che di fronte avrai dei lettori, che dovranno capire la storia.
E quindi: spiegare poco, ripetere concetti e frasi più volte, girare intorno all’argomento, usare costruzioni arabeggianti e poco chiare, e così via.
Quale che sia la storia, o l’argomento, quando scrivi devi sempre pensare: il lettore capirà? Mi seguirà? Si annoierà?
Fidati, all’inizio non è facile, ma con un po’ di palestra riuscirai a compensare la tua voglia di creatività con il bisogno che il lettore capisca.
Conclusioni
In questo articolo hai visto quali sono i 2 errori + 1 dello scrittore emergente, l’ultimo che comprende i primi.
Sono errori che supererai nel corso del tempo, scrivendo e leggendo.
Una cosa devi tenere a mente: il lettore.
Solo dopo che avrai capito che è lui il fruitore finale delle tue creazioni, ed è anche il giudice, riuscirai a elaborare uno stile di scrittura tuo, sì, ma anche comprensibile e fluido.