I 3 elementi di un libro che cattureranno l’attenzione del lettore

Ci sono tre elementi che catturano l’attenzione di un libro.

Tre cose che, in mezzo a mille altri libri, faranno cadere l’occhio del lettore sul tuo.

Sto parlando di titolo, copertina e quarta (o trama).


© Freddie Marriage on Unsplash

Tre elementi fondamentali

Si sa, a meno che tu non sia un nome già conosciuto e famoso, o che qualcuno voglia proprio comprare il tuo libro, è difficile che, tra decine di altri titoli, il lettore vada a scegliere proprio il tuo.

Brutto da dire, ma tremendamente vero.

Pensa al tuo libro sullo scaffale di una libreria o nella bancarella di una fiera: quante probabilità ci sono che il lettore lo noti? 20%? Forse sono anche troppo positiva.

Tuttavia questo non deve scoraggiarti: ci sono tre elementi su cui giocare per conquistare da subito l’attenzione del lettore, così che acquisterà il tuo libro e non quello degli altri.

E questi tre elementi sono, in ordine di “vista”, copertina, titolo e quarta (o trama).

Vediamoli uno per uno.

editing

La copertina

C’è copertina e copertina.

C’è la copertina banale, che non trasmette nulla, che il lettore vede ma passa oltre; e c’è la copertina che attira da subito l’attenzione.

Breve esempio… visivo.

La copertina a sinistra è fatta usando un creator online come ad esempio quello di Amazon, quella a destra è stata disegnata da un professionista (Boost Book Covers).

Ebbene: quale delle due cattura di più la tua attenzione?

Per creare una copertina che incuriosisca non bisogna essere dei geni nella grafica o esperti di marketing librario, anche se qualche base serve.

Per prima cosa, a meno che tu non ti affidi a un professionista o acquisti una cover premade (come quella in alto a destra, per intenderci), tieni ben presente che è necessario usare un software grafico come si deve.

Nel senso che Paint non va bene, proprio no 🙂

Il migliore è Adobe Photoshop, ma se preferisci una versione light e gratis, il sito Canva è un’ottima alternativa. Ad esempio, qui sotto trovi un esempio di cover che puoi realizzare con Canva.

In ogni caso, anche usando un software gratuito o a pagamento, devi comunque tenere presente alcune accortezze per evitare che la cover risulti pasticciata, poco chiara o che trasmetta un’idea del tutto diversa dal tuo libro.

È importante, ad esempio, giocare con i colori, i font e le immagini, usando ad esempio un colore predominante che sia collegato al genere del libro: scuro se si tratta di un horror o thriller, sui colori pastello per romance o commedie… Se invece è un fantasy, gioca soprattutto sui font e sulla grafica, che deve essere “epica”, come si confà a qualsiasi fantasy. Se è un erotico, l’immagine dovrà essere chiave e un pochino hard, ma senza esagerare.

Altrettanto importante è non dare un’idea sbagliata del contenuto del libro solo per attirare l’attenzione: se il tuo libro è un romance soft senza scene erotiche, non avrebbe senso che in copertina ci fosse un bel maschio a petto nudo; e se il tuo libro è un horror difficilmente il lettore lo comprenderà se la copertina è rosa.

Alcuni esempi presi dal sito di premade covers The Book Cover Designer. Riesci a capire a che genere rimandano?

Il titolo

Se il lettore viene attratto dalla copertina, la seconda cosa che guarderà è il titolo.

Anche questo, quindi, deve attirare l’attenzione e, soprattutto, dare un’anticipazione di cosa parlerà il libro, o trasmettere il messaggio fulcro del libro stesso.

Occhio anche qui a non andare fuori tema: se il tuo libro è un giallo, evita titoli che rimandino a una storia d’amore tra i protagonisti, perché il messaggio è fuorviante.

Prendo come esempi alcuni titoli della collana Policromia, di cui sono responsabile per PubMe.

Tre libri che parlano tutti e tre di argomenti diversi: il primo, “C’era una volta un clandestino”, racconta le vicende del protagonista albanese e dei suoi primi due anni in Italia, vissuti all’inizio come clandestino per lo Stato italiano. Il titolo rimanda proprio a quello. Il secondo, “Con il casco azzurro verniciato a spruzzo”, è la storia di un padre che prenderà una decisione importante nella sua vita, e il casco azzurro è proprio uno degli oggetti che la figlia, voce narrante, ricorda di lui. Il terzo, “Un’altra Maddalena”, narra della giovane Maddalena e dei tentativi di mantenere integra la propria virtù, anche se… il lettore alla fine ne scoprirà, per l’appunto, un’altra.

Tre titoli che io e gli autori abbiamo cercato a lungo prima di trovare quello giusto e che desse il messaggio giusto al lettore.

Diverso, ovviamente, sarebbe stato se si fossero chiamati, rispettivamente, “I miei due anni in Italia”, “Storia di un uomo raccontata dalla figlia” e “Un omicidio quasi perfetto” (come l’autore aveva intitolato il manoscritto agli inizi, ma che dava l’idea di un giallo, e non è proprio il caso!).

La quarta di copertina

Bene: il lettore è rimasto colpito da copertina e titolo, ed è pronto a girare il libro per leggere di cosa parla (o aprire la fascetta se ha la sovraccoperta): è a un passo dall’acquistarlo, cerchiamo di non farcelo scappare!

La quarta di copertina altro non è che la trama, una decina di righe che racconteranno di cosa parla il libro, incuriosendo e dando qualche spunto per leggerne di più.

Qui molti cadono: copertina e titoli sono belli, ma la trama lascia a desiderare, è scritta male oppure non fa capire di cosa parli il libro.

Scrivere una quarta è difficile, non voglio girarci intorno.

Devi incuriosire, dare qualche informazione e al contempo essere stringato, perché quanto potrebbe passare un lettore sul tuo libro? Un minuto? Due? Di certo non di più.

Quindi evita da subito quarte lunghe tutta una pagina, perché è certo che il lettore non le leggerà.

In poche righe devi riassumere il libro, dare uno spunto a volerne sapere di più e non svelare troppo.

E anche qui non andare fuori tema! Se il tuo libro è un giallo, dovrai parlare per forza di cose del delitto (o di cos’altro sarà il fulcro), delle indagini, e inserire un aggancio che spronerà il lettore a domandarsi: “E come va avanti?”

Stessa cosa per un thriller e un horror; leggermente diverso in caso di fantasy o romance.

Nel primo caso evita di partire dalla Genesi e parlare del mondo che hai creato ma di andare dritto al punto, ossia al nocciolo del fantasy; nel secondo caso punta sul rapporto amoroso che lega i protagonisti e sulle sfide che dovranno affrontare.

Diverso ancora il caso di un saggio: se divulgativo tratta del tema principale e delle sue problematiche, se manualistico poniti come colui che risolverà i problemi del lettore (esempio: se è un testo su come vendere online, poniti come il massimo esperto che indicherà al lettore tutti i trucchi per vendere).

Conclusioni

Questi sono i tre elementi fondamentali con i quali catturi l’attenzione di un lettore, ma attenzione!

In taluni casi occorre mantenerla, ossia scrivendo un incipit come si deve (tanti lettori leggono le prime righe per farsi un’idea), scrivendo bene e senza errori, e con una grafica interna non dico accattivante ma quantomeno bella da vedere.

Ecco un riassunto dei tre elementi di cui ho parlato oggi: fanne buon uso 🙂