Scrivere è bello, ma…
Scrivere è bellissimo, ci piace talmente che passiamo ore e ore davanti al pc e riempiamo pagine e pagine di testo. Purtroppo, molto spesso capita che il risultato delle nostre fatiche sia meno di quanto abbiamo sperato, o addirittura nullo. Questo succede quando scriviamo senza considerare alcuni aspetti essenziali, quando buttiamo tutto su carta senza prestarvi troppa attenzione.
In questo articolo evidenzierò alcuni errori di scrittura comuni a molti di noi, spiegandovi perché non vanno fatti. Sono sicura che alla fine vi saranno utili, e risparmierete un sacco di tempo.
Non scrivete se non avete una trama in mente
Banale, vero? In realtà a tutti noi è capitato di cominciare a scrivere magari spinti da un’idea, ma senza aver strutturato questa idea in modo efficace.
Vi racconto cosa mi è capitato qualche mese fa.
Mi sono svegliata con la classica lampadina sopra la testa, frutto di uno stralcio di sogno che mi era rimasto impresso. Ho deciso di dare concretezza a questo sogno, e ho iniziato a scrivere. Ben presto, ahimè, mi sono resa conto che non andavo da nessuna parte. Perché? Non avevo una trama.
[bctt tweet=”Scrivere senza avere una trama vi condurrà a un vicolo cieco.” username=”emanuelaeditor”]
La trama è la colonna portante del vostro romanzo o racconto. Senza quella è un po’ come mettere in moto un’auto e partire per una destinazione ignota, senza neanche sapere se abbiamo benzina o no. La macchina può proseguire per chilometri e chilometri, o fermarsi dopo poco. Evidentemente, tornando al mio caso, l’auto che avevo preso aveva pochissima benzina, perché mi sono fermata subito.
Prima di scrivere qualsiasi cosa, assicuratevi quindi di avere una trama in mente, o anche un solo abbozzo che delineerete in seguito.
Non scrivete se non siete informati
Quale che sia la vostra trama, il vostro soggetto, i vostri personaggi, dovrete per forza informarvi, documentarvi. Anche per la più semplice banalità. Questo perché ogni volta che inserite delle informazioni, dovrete prima di tutto conoscerle.
Non potete parlare della malattia mentale del vostro protagonista se prima non vi siete documentati su questa malattia e sul suo corso.
Non potete parlare delle indagini sulla scomparsa di un bambino se non sapete come funzionano le indagini, se vi sono particolari procedure.
Non potete parlare della condizione degli schiavi nel Sud America nell’Ottocento se non ne sapete nulla.
E così via.
Ogni azione, ogni informazione, ogni dettaglio dovranno prima essere esaminati, dovranno essere frutto di un’analisi approfondita.
[bctt tweet=”Non scrivete che il vostro protagonista ha una pistola se non sapete come si usa” username=”emanuelaeditor”]
Non scrivete se non conoscete i vostri personaggi
Il personaggio è molto importante, che sia protagonista, antagonista o marginale.
Dovrete conoscere ogni aspetto del loro carattere, sapere come si comporta in certo contesto, quale sarà la sua reazione in un altro contesto, eccetera. Dovrete sapere se il vostro personaggio è piatto o a tutto tondo. Dovrete conoscere alla perfezione la sua biografia.
E, soprattutto, il vostro personaggio dovrà avere un conflitto che lo spinga a muoversi e ad agire, che sia una banalità (Mario vuole essere indipendente dai genitori ma non sa come fare) oppure un aspetto importante (Luigi deve salvare il mondo essendo l’eletto).
Fate una prova con i romanzi che leggete: osservate il protagonista con molta attenzione. Vi accorgerete che vi è un fuoco che lo fa agire, un impulso che gli fa compiere determinate azioni.
[bctt tweet=”Ogni personaggio deve affrontare un conflitto, un ostacolo.” username=”emanuelaeditor”]
Se scrivete di un protagonista senza prima aver delineato il motore che lo fa muovere, vi fermerete poco dopo come nel caso dell’assenza di trama. Un personaggio che non sa perché agisce in un certo modo è poco credibile, soprattutto se egli è il protagonista.
Non scrivete per voi stessi!
Sì, lo so, molti diranno: “Ma come?! Io scrivo prima per me, e poi per gli altri”.
Dovete però partire dal presupposto che se volete pubblicare ciò che scrivete, lo fate per gli altri, non per voi stessi. E se comunque continuate a pensare che la scrittura è un aspetto personale, e che lo fate per soddisfare voi stessi, lasciate almeno un piccolo spazio nella vostra mente per tutti quei lettori che compreranno il vostro libro. Pensate anche un poco a loro.
[bctt tweet=”Il lettore va rispettato. Scrivete per lui, non per voi stessi.” username=”emanuelaeditor”]
Scrivere senza considerare il lettore vi porterà di certo a dare meno attenzione al contenuto, alla grammatica, alla sintassi, e così via. Tanto, del lettore non ve ne importa nulla, no? Invece quando si scrive per pubblicare, per vendere, per regalare qualcosa, bisogna coccolare il lettore, metterlo sul piedistallo; in fondo è lui che ci farà scalare le vette o precipitare nel baratro.
Pertanto quando scrivete, prestate attenzione a quello che scrivete, analizzatene il contenuto, la grammatica, la sintassi. Ecco perché è sempre bene revisionare prima di pubblicare qualcosa.
Contenuti di scarso valore rimarranno di scarso valore.
There is 1 comment on this post
L'errore che ho fatto, uno dei diversi, è stato infarcire il mio romanzo di (futuro) esordio di troppi personaggi: una sfida davvero importante, soprattutto per un principiante assoluto (dare una voce a cinquanta personaggi rischia di essere proibitivo).
L'errore, tra virgolette, che mi ha fatto sottovalutare la difficoltà di piazzare un romanzo, invece, è stato il motore che mi ha spronato a scrivere e a progredire nella stesura: "Sono un lettore appassionato, so cosa vogliono i lettori".