Costruire un’ambientazione fantasy: la magia

In tantissimi libri fantasy la magia è uno degli elementi fondamentali.

Proprio perché tale, deve essere concepita in maniera ottimale, senza lasciare nulla al caso.

Oggi parliamo di questo.


Photo by Anthony Tran on Unsplash

La magia in un romanzo fantasy

In genere i fantasy di tipo epico (Tolkien, Brooks, Paolini, Lewis, Jordan…) prevedono la magia come elemento fondante e fondamentale.

Poteri, costrutti, oggetti, incantesimi, creature…

Tutto ciò (e sia ben chiaro: non è poca cosa!) va inserito nel grande contenitore chiamato magia.

I problemi arrivano adesso, però.

Sì, perché, come in ogni storia, non devi mai essere superficiale.

Non basta scrivere: “Mario ha il potere di far lievitare gli oggetti e Luigi di teletrasportarsi”, oppure “la spada di Abracadabra dà l’immortalità a chi la usa”… eccetera.

Devi essere credibile. E per esserlo devi aver già lavorato dietro le quinte nell’ambientazione della tua storia. Ambientazione che, per un fantasy, non mi stancherò mai di dirlo ma è fondamentale.

Con questa serie di articoli spero di schiarirti le idee semmai avessi l’intenzione di cimentarti in un fantasy.

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Il perché di ogni cosa

Ogni volta che inserisci qualcosa nella tua ambientazione, devi sempre chiederti il perché.

Perché questo funziona così? E perché non in altro modo? E perché qualcuno ce l’ha e altri no? E via di seguito.

Domande lecitissime (ed essenziali) quando si parla di magia.

Se non sai come funzionano gli oggetti magici di cui vuoi parlare, o qual è il comportamento e quali sono le peculiarità delle tue creature magiche, o anche come funziona la magia in senso lato, è difficile che tu riesca a produrre una storia credibile.

E altrettanto difficile è costruire tutti questi aspetti, unirli e collegarli.

Per un fantasy buona metà del tempo è spesa a costruire quanto sta dietro, spiegando come funziona e perché si è arrivati lì.

Niente al caso, appunto.

Dopo queste dovute e noiose (lo so, mi sono annoiata da sola a scriverlo!) premesse, vediamo di capire come costruire un impianto magico per la tua ambientazione che stia in piedi.

Quando, dove, come…

Prima di passare all’ormai importante perché di cui ti parlavo prima, fai un passo indietro.

Quando.

Quando è sorta, nata o rinata la magia che caratterizza la tua ambientazione?

Da qualche parte deve pur essere sbucata, non può essere lì per caso.

Ad esempio puoi scrivere che la magia esisteva già di default nel tuo mondo, come esiste l’ossigeno, ma è stata a lungo sopita ed è rinata solamente grazie a un potente mago… Oppure che è insita nel corpo umano, come l’atto di respirare… O ancora che l’ha portata un gruppo di invasori o colonizzatori, e ne hanno insegnato l’utilizzo alle persone…

Come vedi hai tantissime variabili su cui liberare la fantasia.

In effetti il bello di un fantasy è proprio di essere creativi e fantasiosi, sempre mantenendo credibilità, s’intende!

Nel mio fantasy, “Cronache di Charma”, la magia, pur non essendo chiamata così, è insita in solo alcune razze, e deriva da un’entità mistica che governa il paese tramite “agenti”, ossia coloro che hanno facoltà di usare la sua magia (che chiamo Potere).

Il dove è strettamente collegato al quando.

La magia deve risiedere da qualche parte, lo abbiamo visto prima: anche semplicemente dentro i tuoi personaggi.

Devi darvi una collocazione fisica… anche se la magia di fisico ha ben poco.

Per quanto riguarda, invece, costrutti e creature, be’, è semplice collocarli.

Prendiamo ad esempio un videogioco non conosciutissimo ma molto bello: Arx Fatalis. Interessante è la suddivisione dell’ambientazione in più livelli sotterranei, e in ciascun livello vive una razza diversa: uomini, goblin, troll, donne serpente, uomini-ratto, nani… Alcune di queste creature usano regolarmente la magia, come gli uomini-ratto. Inoltre raramente queste razze interagiscono con le altre, preferendo rimanere nel loro livello.

Il come è un tantino più complicato da definire.

O meglio: ci vuole molto lavoro dietro, anche se sembrerebbe di no.

La magia, infatti, funziona in modi diversi. Puoi usarla direttamente con parte integrante del corpo, come se respirassi, oppure devi usare un oggetto che funga da tramite, o ancora è necessario sempre un incantesimo.

E poi magari c’è chi può usarla in un certo modo e chi in un altro.

Stessa cosa per oggetti e costrutti: ognuno di loro ha precisi meccanismi. E ogni creatura ha usi e costumi diversi.

KELLEPICS/Pixabay

Tipi di magia

La magia può essere di diversi tipi.

Tra i più comuni, ovviamente, la magia buona (o bianca) e quella cattiva (o nera).

Questo prevede anche la suddivisione dei tuoi oggetti in buoni e cattivi, stessa cosa per le creature.

Nel videogioco di cui parlavo prima, la magia è quasi sempre cattiva, o meglio: usata in modo negativo dalle creature che la possiedono, come gli uomini-ratto o gli stregoni di Akbaa. I nani, invece, sono noti per le loro abilità meccaniche e architettoniche, e in genere impiegano una magia di tipo positivo. Il protagonista che interpretiamo può usarla a suo piacimento a seconda del grado di conoscenza di incantesimi, pozioni e manufatti: sia per combattere i nemici, ma anche contro i propri alleati.

Magia, quindi, che può essere anche neutra, e usata bene o male a seconda di chi la possiede.

Se sei un creativo e ti piace giocare con la fantasia, puoi anche andare oltre questa dicotomia classica e inventare nuovi tipi di magia: non solo buona o cattiva, ma, ad esempio, anche atta a specifici utilizzi. Magie curative, interpretative, conoscitive…

E arriviamo al perché

E giungiamo al punto di arrivo di questo breve percorso circolare sulla magia.

Il perché.

Ossia: dopo aver deciso da dove arriva la tua magia, quando, come e di che tipo (o tipi) è, devi chiederti cosa ci sta dietro.

Che cosa muove chi nella tua storia usa la magia? Perché, ad esempio, i troll usano la magia in modo negativo e i goblin no? Perché gli umani non possono usarla e gli elfi sì?

Per quale motivo una spada si attiva solo con certe persone? Perché quel dato incantesimo può essere lanciato solo da alcuni maghi?

E così via.

Rispondere a ogni perché è noioso, ma fondamentale: come scrivevo prima, se non sai come funzionano i tuoi oggetti e come agiscono le tue creature, la storia che scriverai rischia di non stare in piedi.

Riassumendo…

Per aiutarti (ed evitare di rileggere questo pippone) ho preparato per te questa infografica riassuntiva.

Ultimissima cosa: non tutte le informazioni che andrai a inserire circa l’aspetto magico della tua ambientazione saranno inserite anche nella tua storia.

Il rischio di infodump in un fantasy è sempre alto, quindi dosa bene le informazioni che darai: solo quelle inerenti la storia, non altre.

Se dietro le quinte dovrai essere il più dettagliato possibile, davanti devi dosare le tue informazioni con il classico contagocce; troppe gocce, infatti, fanno straripare il bicchiere.

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