La scelta dell’editor giusto

Se sei giunto sin qui vuol dire che hai la seria intenzione di affidare il tuo romanzo a qualcuno che te lo corregga.

E non sto parlando di amici, parenti, fidanzati e fidanzate. Mi riferisco a qualcuno che lo fa di mestiere.

Un editor, appunto.

Hai spulciato in lungo e in largo l’universo Google e ti ritrovi con mille nozioni in mente.

Prove gratuite, tariffe, editing di vari livelli, esempi…

Per non parlare dell’editor: con esperienza, senza esperienza, tanti studi, pochi studi, scrittore, non scrittore.

Insomma, hai le idee più confuse di prima.

Tranquillizzati. In questo articolo ho quello che fa per te.

Dopo averlo letto saprai come cercare e scegliere l’editor giusto.

Mettiti comodo, l’articolo è lungo e ha molti concetti importanti.

Sono sicura che, però, lo troverai utilissimo.

Una breve premessa: che cos’è l’editing?

Ne ho già parlato in un precedente articolo, ma è sempre meglio fare un po’ di ripasso.

Ti anticipo subito che non c’è una definizione univoca (e se hai sbirciato su questo o quel sito lo saprai già).

Proviamo a sintetizzare:

L’editing è quel processo che mira a rendere fluido e scorrevole un romanzo. Con l’editing si interviene su scrittura, contenuto e trama. L’editing non è la correzione di bozze, che è uno step successivo e spesso svolto da una figura differente.

Definizione snella e molto approssimativa; tuttavia possiamo stabilire in grandi linee il lavoro dell’editor.

  1. L’editor interviene sul testo in vari livelli: stile (scrittura), contenuto e trama;
  2. L’editor ha lo scopo di migliorare e rendere leggibile un testo;
  3. L’editor non è il correttore di bozze (ma nella pratica spesso le due figure si sovrappongono).

Immagina una piramide.

editing

Di norma l’editor interviene su questi tre aspetti, e il suo lavoro diventa via via più dettagliato.

L’editor:

  1. Verifica l’impianto narrativo in generale (trama e intreccio), alla ricerca di eventuali incongruenze;
  2. Verifica la coerenza narrativa (il contenuto del romanzo: se ci sono buchi di sceneggiatura, aspetti che sono incoerenti o che necessitano di approfondimento);
  3. Verifica lo stile narrativo, o coerenza stilistica (frasi, dialoghi, punteggiatura…).

Ho scritto di norma, perché ogni editor ha un suo modo di lavorare. In genere, però, i punti principali sono questi. Il tuo libro sarà quindi passato al setaccio sotto tutti questi aspetti. C’è molto da lavorare, non credi anche tu?

Ma torniamo al punto punto principale di questo articolo.

1. Come cerco un editor?

Una volta che sai in che modo il tuo romanzo sarà corretto, è necessario passare alla fase successiva.

Ho bisogno di un editor: dove lo cerco?

Le keyword più comuni su Google o altro motore di ricerca sono “editor freelance” o “servizi editoriali”. Fai una prova: escono taaaaaaaaaaaaaaaanti risultati. E ti scoraggi. Ritorniamo al punto di partenza: hai le idee confuse.

Con questo non ti sto dicendo di non cercare su Google; ma non limitarti solo a quello.

Guarda anche:

  1. Social network
  2. Forum
  3. Bacheche offro/cerco lavoro

Redigi una lista dei vari profili che hai trovato, dove inserisci, oltre al nome e cognome (o ragione sociale per le società):

  • Indirizzo e-mail
  • Url del sito web o del blog
  • Altri metodi di contatto

Questo ti servirà nel momento in cui deciderai di contattare uno o più profili. Velocizzerai così il processo.

Non credo tu abbia tempo da perdere, giusto?

2. È tempo di testare

Hai spulciato Google, forum e social network.

Adesso è tempo di testare.

Sì, perché che tu abbia venti contatti (blog, siti, indirizzi e-mail) o che ne abbia solo tre, per sapere DAVVERO quale editor fa per te devi passarli al vaglio TUTTI.

Lavoro lungo e noioso, temo, ma pensa sempre al romanzo, a quel piccolo gioiello che con così tanta cura hai tenuto al riparo dalle intemperie. Non vorrai affidarlo al primo che passa, no?

Arriviamo quindi al nocciolo di questo articolo.

Quali caratteristiche deve avere un editor?

O, ancora meglio: quali elementi del lavoro di un editor devo controllare?

Vediamoli insieme.

editor giusto

2.1 La biografia

Leggi: CV, about me/us, chi sono.

In questa sezione l’editor si presenta, racconta chi è, quello che fa; l’editor parla delle sue esperienze lavorative, dei suoi studi, quando ha iniziato, se ha collaborazioni, se oltre all’editing fa dell’altro. Stesse cose per un’agenzia: da chi è guidata, quali finalità ha, come lavora, eccetera.

La biografia è diversa da persona a persona: sia, per ovvi motivi, per tutto quello che riguarda lavoro, esperienze, collaborazioni; sia, soprattutto, per come un editor si pone verso un possibile cliente.

Concentrati soprattutto su come l’editor lavora.

Esperienze, collaborazioni, studi, contano sì e no.

Un editor può aver studiato anni e non essere comunque bravo nel suo lavoro.

Un editor può lavorare da anni e non sapere che cosa fare perché non ha studiato (e ci chiediamo come faccia a lavorare!).

La biografia è un fattore molto soggettivo e, di per sé, da solo non ti aiuta nella scelta.

2.2 Disponibilità

Sì, sembra strano. Un editor non disponibile? E che ci sta a fare?

In realtà ogni editor ha la sua mole di lavoro, che organizza come più gli conviene. Può decidere di prendere in carico due, tre romanzi al mese e concentrarsi solo su essi; o può accettare tutti.

Questo aspetto è una vera banalità, in effetti. Però, prima di qualsiasi scelta, sincerati sempre se la disponibilità dell’editor può incastrarsi con le tue esigenze.

Di norma gli editor sono molto disponibili, però può capitare il contrario. Meglio essere prevenuti.

2.3 Lavori svolti

Come per quanto riguarda la biografia, il portfolio (i lavori svolti) contano sì e no.

Un editor può aver curato venti romanzi e averlo fatto in modo sommario.

Un editor può aver curato tre romanzi in maniera egregia.

Anche in questo caso ti consiglio di dare un’occhiata, magari sbirciando le recensioni (Amazon e affini) e scaricando un estratto gratuito. È per farti un’idea concreta di come l’editor lavora ma, ci arriveremo tra pochissimo, c’è un altro canale, molto più interessante (e utile!).

2.4 Tariffe

L’editing è un lavoro lungo.

L’editing costa.

Mettitelo in testa prima di qualsiasi scelta.

Evita di contattare un editor per avere un parere gratuito sul tuo romanzo: se non è l’editor che offre questo servizio, difficilmente lo farà.

In genere le tariffe dell’editing variano dai 2 euro ai 7-8 a cartella editoriale (quindi: foglio di Microsoft Word formato A4 con 1800 caratteri). C’è chi prende anche meno, 1 euro o 1,50 euro.

Qui il dibattito si fa acceso.

Un editor che prende poco è poco (passami la ripetizione) serio?

Un editor che prende troppo è disonesto?

Non voglio entrare nel merito della discussione, perché in questa sede non ti serve.

Sei hai un budget (e ti consiglio di averlo), guarda le tariffe che più si avvicinano a esso. Allarga il tuo budget di un tot di euro nel caso trovassi un editor che ti piace ma che, ahimè, potrebbe chiederti più soldi.

Chi sa che non trovi un buon editor a poco prezzo? O che spendi una cifra che ti sembra all’inizio uno sproposito e che recuperi in breve tempo perché il tuo libro è scritto bene, piace e (evvai!) vende?

2.4.1 Postilla: il dilemma della tariffa fissa

Apro una piccola parentesi su questo argomento.

La tariffa fissa, ossia il costo dell’editing a cartella. Che tu abbia bisogno di un intervento incisivo o che tu abbia bisogno solo di qualche correzione, il prezzo rimane lo stesso.

Anche su questo punto ho letto pareri molto discordanti.

La tariffa fissa non serve: l’editor deve di volta in volta valutare l’intervento su un romanzo, e solo dopo offrire un preventivo

La tariffa fissa serve soprattutto all’autore che a monte si fa un’idea di quanto spenderà.

Di nuovo non entro nel merito della discussione. Quello che ti consiglio è, qualora un editor o un’agenzia non segnali le tariffe, di chiedere un preventivo gratuito e non impegnativo.

Devi sempre sapere quanto ti costerà l’intero processo e, soprattutto, quello che ti interessa prima di qualsiasi scelta è come l’editor interverrà sul tuo libro.

E arriviamo al punto principale.

2.5 Prova gratuita

Ecco una delle chicche di questo articolo.

La prova gratuita.

Il punto di partenza per sapere se l’editor fa davvero per te.

Perché può avere un ottimo curriculum, tante collaborazioni all’attivo e ancor più tanti libri che ha curato, ma questo non ti interessa, e lo ripeto, non ti interessa.

Tu vuoi sapere se l’editor va bene per te. Vuoi sapere come lavora. E vuoi sapere come lavora sul tuo romanzo.

La prova gratuita serve a quello.

Non tutti ce l’hanno. Ma ti consiglio di sfruttarla, perché è un elemento che sarà determinante nella scelta dell’editor giusto.

La prova gratuita è, appunto, una prova di editing su un tot di cartelle – in genere è l’editor che lo decide. L’autore invia un campione del suo romanzo e l’editor glielo rispedisce con le correzioni che ha apportato e (può capitare) anche con una sua valutazione. La prova gratuita non è vincolante. Se non sei soddisfatto, amici come prima.

Uno strumento utilissimo, no?

Anzi, già che ci sono, ti segnalo la possibilità di usufruire della mia prova gratuita (il servizio Freediting). Chissà che non sia io l’editor giusto per te 😉

Appunto a margine: la prova gratuita è molto utile, lo avrai capito. Non è la sola scelta su cui basarsi, è logico. Però ti consiglio di “testare” gli editor che offrono questa possibilità. La tua lista inizierà ad assottigliarsi, ne sono certa.

3. Bonus! Tre caratteristiche che un editor deve avere

Ecco un’altra chicca.

Un editor deve avere almeno tre caratteristiche che lo distinguono da un semplice appassionato di libri e scrittura.

editor caratteristiche

  1. Il lavoro dell’editor è l’editing. L’editor non deve occuparsi di editing solo nel tempo libero. L’editing è un lavoro come gli altri, e va svolto a tempo pieno. Se un editor lo fa per hobby, difficilmente presterà la dovuta attenzione al tuo romanzo. E non perché non è capace; perché ha anche altro da fare (un altro lavoro?).
  2. Anche se un editor lo è di professione, deve garantire un impegno costante. Deve lavorare sette, otto, dieci ore al giorno. E, soprattutto, deve assicurarti che il lavoro sul tuo libro sarà continuo. Non che inizia ma non si sa bene quando finirà. Se decidete una data di scadenza, deve essere rispettata.
  3. L’editor è un professionista. E dopo un amico. La cosa più bella è quando tra editor e autore si instaura un rapporto sereno, ma entrambi devono sapere che ciò che li lega è il lavoro, non altro. L’editor deve rimanere editor.

4. Come lavora un editor

Hai trovato uno o due (ma anche di più!) editor che hai selezionato da quella lista lunga che avevi all’inizio. Fortuna vuole che questi editor abbiano anche un servizio di prova gratuita. Hai mandato le cartelle previste e loro ti hanno risposto.

Come vagliare le varie prove che hai ricevuto?

Ecco qualche consiglio.

Ogni editor ha un modo di lavorare diverso. Pertanto non considererò questo aspetto e mi focalizzerò soprattutto sui punti che ti faranno capire se l’editor è quello giusto.

Mi occorre anche smorzare il dibattito sui frequenti interventi di un editor sul testo. In altre parole: molti autori lamentano che l’editor cui hanno affidato il lavoro (o la prova gratuita) ha stravolto il testo con numerose correzioni.

Questo non è un male, occhio! È male solo se le correzioni non sono opportune.

Che cosa diresti se, al contrario, l’editor ti restituisse il lavoro con tre o quattro correzioni? Sei davvero bravo o lui è stato poco attento?

editor lavoro

4.1 Correzioni di base

Le correzioni di base riguardano la “semplice” pulizia del testo dai refusi, errori di battitura, verbi sbagliati, virgole, eccetera. Di norma alcune di queste correzioni sono più del campo correzione di bozze, ma, spesso, come scrivevo prima, le due figure si sovrappongono. Non è raro che un editor dia anche un’occhiata a tutti questi aspetti, e perché non dovrebbe?

Quando hai sotto mano il lavoro di un editor, osserva allora se queste correzioni sono state fatte. Può scapparci il refuso, anche il professionista più bravo si dimentica qualcosa, ma mi farei due domande se frasi come “Se io avrei vissuto al mare” o “Sono tornata a casa sua ma però non c’era”.

Primo punto: valuta se l’editor ha effettuato le correzioni di base.

4.2 Correzioni profonde

In sostanza l’editing vero e proprio.

Qui non troverai mai una revisione uguale. Ogni editor ha un modo tutto suo di interpretare questo o quel capoverso. Di riscrivere un dialogo invece che un altro. E così via.

Quello che interessa a te è semplice: l’editor deve mantenere il più possibile il tuo stile. L’editor non deve sostituirsi a te, non deve cambiare una frase perché non piace a lui, ma lo deve fare se questa frase, ad esempio, presenta difficoltà di lettura o di comprensione.

Secondo punto: valuta se l’intervento profondo dell’editor è coerente con il tuo stile e con il contenuto del tuo romanzo.

4.3 Commenti

Questo è un surplus, e dipende molto dall’editor. Alcuni fanno largo uso di commenti a margine dove  annotano eventuali domande su questo o quel passaggio, dove ti consigliano una soluzione a una frase contorta, dove ti fanno notare come vi sia discrepanza tra due frasi o paragrafi. Altri editor segnano tutto su un foglio a parte.

Questo punto non è determinante per la decisione finale, ma può esserti utile per capire se l’editor ha l’occhio giusto per i dettagli o se preferisce una visione più d’insieme.

Terzo punto: leggi con attenzione eventuali commenti e annotazioni; è un modo per capire come lavora l’editor su un testo e quanto scende nei dettagli.

4.4 E se la prova gratuita non fosse disponibile? Se non fossi soddisfatto?

Può capitare anche questo. Non sempre la prova gratuita è un servizio offerto, e spesso gli editor che ti hanno inviato il campione di prova non ti hanno ancora convinto.

In questo caso dovrai seguire altre strade.

Te ne elenco tre.

  1. Contatta l’editor. Presentati, racconta chi sei, parla del tuo libro, chiedi informazioni, chiedi un preventivo. Da come l’editor risponde potrai già avere qualche spunto per capire se è giusto per te e se è una persona con la quale sei sicuro che lavorerai bene. Il contatto telefonico è quello più utile, perché mira ad accorciare le distanze e rende il rapporto più colloquiale.
  2. Passaparola. È uno strumento molto potente. Sui social e sui forum troverai tanti utenti che ti consiglieranno questo o quello in base alla loro esperienza o conoscenza. Non sempre, però, è utile. Mario può essersi trovato bene con l’editor Luigi, ma potrebbe non fare al caso tuo. Ricorda: devi scegliere l’editor giusto per te, non per gli altri.
  3. Contatta autori che hanno avuto a che fare con l’editor. Molto simile al passaparola, ma in questo caso sei tu che chiedi informazioni e non gli altri che ti consigliano qualcuno. Anche in questo caso, però, la scelta è soggettiva. Però questo metodo è utile per sapere almeno come l’editor lavora.

5. Abbiamo finito!

Scegliere l’editor giusto non è facile né immediato. Non è questione di ore ma di giorni, o settimane. E alla fine potresti non essere soddisfatto lo stesso.

Con questa guida ho cercato di sintetizzare i passaggi da seguire e i principali aspetti da considerare.

Ricorda, però, che ogni scelta è soggettiva e che il vero editor giusto è quello con cui tu lavori bene.

Prima di salutarti ti lascio uno specchietto riassuntivo.

  1. Cerca vari editor o agenzie editoriali su Google, social network, forum
  2. Scrivi una lista di nomi che ti hanno colpito o che ti ispirano (tariffe, portfolio, bio…)
  3. Di questi nomi, valuta se alcuni offrono la prova gratuita
  4. Chiedi la prova gratuita
  5. Una volta ricevuta, valuta le varie correzioni, e osserva soprattutto gli editor che più si sono avvicinati al tuo stile
  6. Se la prova gratuita non è disponibile, contatta direttamente l’editor, chiedi preventivi e prova con il passaparola.