Il costo dell’editing

L’editing, che sia fatto bene o da cani, ha un costo.

Fatta questa dovuta e necessaria premessa (perché sì, purtroppo alcuni ancora sono convinti che l’editing sia a costo zero), oggi entrerò nell’annoso dibattito sul costo dell’editing.

Troppo alto? Troppo basso?

In che modo un editor deve impostare le sue tariffe?

In che modo può sopravvivere alla concorrenza?

E, dall’altro lato? Come può uno scrittore valutare il prezzo giusto per le sue tasche?

Mano alle calcolatrici, allora, ed entriamo in questa foresta oscura.

Perché pagare l’editing

L’editing, quel processo lungo grazie al quale un libro diventa leggibile e scorrevole, grazie al quale una storia si forma con uno stile che lo rende interessante, dicevo, dietro a questo processo ci sono una o più persone.

Qualcuno che lavora in un ufficio, in uno studio o anche da casa.

Insomma, l’editing lo fanno le persone.

Persone che lavorano sei, otto, dieci ore al giorno e ti consegnano alla scadenza un prodotto perfezionato e perfetto.

Orbene, è logico che queste persone debbano essere pagate.

Di qui non si scappa.

Nessuno ha voglia di fare volontariato, e, se ne ha voglia, sceglie qualcosa che lo impegni meno, come una sessione di beta reading.

Quindi scordati di non pagare l’editing, perché è impossibile.

Non troverai mai nessuno disposto a correggere il tuo libro a costo zero.

Scorrendo l’indice dei contenuti di un e-book su Amazon (di cui non menzionerò né titolo né autore, tanto lo trovi), un capitolo si intitolava, più o meno: “Come trovare un editor che corregga gratuitamente il tuo libro”.

Orbene, se fosse stato gratis, lo avrei preso solo per leggere quella castroneria. Di certo non spendo due o tre miseri euro per certe scemenze.

Fuggi da chi ti dice che l’editing è gratis, perché non è così.

Se un giorno, al lavoro, ti dicessero che non ti pagheranno un mese di stipendio, così, tanto per, penso ti arrabbierai, giusto?

Anche noi editor ci arrabbiamo se non ci vogliono pagare. La sostanza è la stessa.

Appurato questo, e sono stata dura, lo so, ma quando c’è vo c’è vo, vediamo che cosa si intende per prezzo giusto dell’editing.

Due strade: editing basso o editing alto

Le strade che un freelance può percorrere sono due:

  • O praticare prezzi medio-alti, simili a quelli che trova sul mercato
  • O azzardare ad abbattere i prezzi, con costi irrisori, per attirare clienti

La seconda opzione è la più deleteria. Fidati, te lo dico per esperienza.

Farsi pagare l’editing da 1 euro a 2 euro è passabile, meno di 1 euro è un suicidio. Economicamente parlando.

Se un freelance vuole vivere del suo lavoro, offrendo i suoi servizi a sessanta, settanta centesimi a cartella, campa di aria.

Tuttavia, la cosa peggiore è un’altra: sminuisce il suo lavoro.

Perché mettiamo che il freelance editor sia un buffone, uno che arrotonda lo stipendio correggendo qua e là romanzi, allora sì che può farsi pagare meno di 1 euro: tanto i soldi li prende già da un’altra parte e il lavoro che farà sul libro è scadente. Sarebbe un truffatore se si facesse pagare 5 o 6 euro. Ma se il freelance è bravo, ha esperienza, è un professionista, i soldi che riceverà sono da fame e, peggio, un insulto al suo lavoro.

“Ma come, io passo otto ore al giorno chino su un libro di trecento pagine per poi prendere nemmeno cento euro?”

L’editor si alza, prende il pc e lo getta dalla finestra. Poi inizia a dare colpi contro il muro. Sì, perché, in fondo, la colpa è sua.

Di contro, praticare prezzi medio-alti o alti è buono perché, sempre premettendo che l’editor sia un professionista e sia serio, sono connaturati al suo lavoro.

Pago tanto, ho un ottimo servizio.

Allo scorso Salone del Libro di Torino ho fatto una bella chiacchierata con un’autrice autopubblicata, e non dimenticherò mai le sue parole: “Io non mi fido a pagare una cifra bassa per un servizio editoriale, che sia editing, traduzione o grafica o altro. Io voglio un servizio efficiente e sono disposta a pagare tanto per averlo”.

Diamine, quanto mi piacerebbe che tutti gli autori la pensassero così!

Purtroppo, quello che più spesso si sente in giro è che gli editor chiedono esorbitanti per cui dovrebbero vendere un rene per pagarlo.

Però se queste persone che dicono così vogliono comprare un cellulare all’ultimo grido non si scandalizzano se devono sborsare 900 euro!

La questione è la stessa, se ben consideri. Tutta una questione di priorità.

“Ok, belle parole, le tue, ma non hai risposto: editing basso o editing alto?”

A questa domanda rispondo in due modi:

  • Un costo dell’editing medio-alto va bene se sei disposto a investire sul tuo libro e vuoi risultati soddisfacenti;
  • Un costo dell’editing basso o bassissimo va bene se vuoi l’opzione “prezzi stracciati”, ma i risultati potrebbero non essere alle tue aspettative.

Girando la risposta agli aspiranti freelance:

  • Un costo dell’editing medio-alto va bene se vuoi essere serio e professionale e, magari, campare del tuo lavoro senza dover fare altro;
  • Un costo dell’editing basso o bassissimo non va MAI bene, che tu sia alle prime armi o con diversi anni di esperienza.

Come valutare il costo dell’editing?

Per il freelance

Il freelance ha diverse strade per valutare il costo dell’editing, tra cui la propria esperienza e la concorrenza.

Tuttavia, dato che il mercato è saturo (ogni giorno spuntano come funghi editor, correttori di bozze, grafici, eccetera), bisogna saper diversificare, ossia offrire prodotti diversi per esigenze diverse.

Ad esempio, io ho deciso di offrire tre tipi di editing che si differenziano in base alle letture svolte (per lettura intendo sessione di correzione e rilettura): editing leggero, stilistico e profondo/affiancato.

C’è chi, invece, si focalizza sul tipo di correzioni o fa costi “a blocchi” di pagine.

Dipende dalle nostre esigenze e dalla nostra creatività: più riusciamo a offrire qualcosa di diverso, che attiri l’attenzione, più, magari, qualche cliente ci contatterà.

Fermo restando, OVVIAMENTE, il pilastro su cui si basa tutto: la qualità.

Ossia: sia che offriamo diversi tipi di editing, sia che ne offriamo uno solo, il nostro lavoro deve essere di qualità.

L’autore ci deve scegliere non perché costiamo poco ma perché apprezza quello che facciamo.

Per questi motivi io offro anche la prova gratuita: così l’autore si fa subito un’idea di come lavoro e valuterà se accettare o no la collaborazione.

Per lo scrittore

Per lo scrittore il discorso è diverso: è ovvio che il parere comune è “spendo meno e risparmio”.

Tuttavia, come ho scritto prima, sì, spendere meno è risparmiare quei 700-800 euro che l’editing richiede (rimanendo in una fascia media di prezzo), ma c’è il rischio di trovarsi di fronte a un prodotto scadente.

Ahimè, il rischio è anche al contrario, ossia spendere tanto e avere comunque un libro corretto male!

Che fare, quindi?

Nel momento in cui dovrai iniziare la ricerca dell’editor giusto, fa’ alcune considerazioni. Considerazioni di portafogli.

  • Stabilisci un budget. Così saprai quanto potrai spendere per la correzione del tuo libro, scartando preventivi troppo al di là del tuo portafogli. Consiglio sempre di stabilire un budget più ampio di quanto si vorrebbe pagare, perché magari si trova un bravo editor che, però, potrebbe chiedere di più. Quindi, se vuoi spendere 800 euro per l’editing, il tuo budget sarà di 950-1000 euro, ad esempio, per vagliare più opportunità.
  • Presta attenzione alla possibilità di rateizzazioni. Pagare a rate un servizio di editing è come pagare a rate qualsiasi altro prodotto e, se ti viene offerta questa opportunità, coglila al volo. Certo, sempre 800 euro dovrai sborsare, ma farlo a rate diluisce di un poco la “botta”.
  • Sincerati che il lavoro dell’editor sia quello giusto per te. Prima di spendere e spandere, solo perché il sito dell’editor o dell’agenzia è stilloso o ci sono più commenti positivi che lavori svolti, valuta che l’editor sia quello che va bene per te. Ci sono molti modi per sapere se un editor è serio o monnezza,: passaparola, recensioni, pareri di altri autori… Se viene prevista la prova gratuita, coglila al volo: è il modo più facile e veloce per sapere se il lavoro dell’editor sarà quello giusto per il tuo libro.

Conclusioni: editing? Sì, ma a un prezzo

Nell’articolo di oggi hai visto un breve excursus sul costo dell’editing e, spero, hai compreso come, sia alto sia basso, esso debba venir pagato.

Se sei un freelance, tieni ben presente che il tuo lavoro non va mai sminuito, quindi non cedere alla tentazione di abbassare i prezzi per attirare più clienti; piuttosto offri promozioni, sconti. Se sai quanto vali, stabilisci un prezzo in base al tuo valore.

Se sei uno scrittore, trova l’editor giusto per le tue finanze e il tuo libro. Può anche accadere che un editor che offre servizi a prezzi bassi sia quello che fa per te, in termini economici e di qualità, chi lo sa! Tuttavia non basare la tua scelta solo sul prezzo: non è questo l’elemento fondamentale per il tuo libro. Forse lo sarà per le tue tasche, ma il tuo libro ha bisogno di qualcuno che se ne prenda cura dall’inizio alla fine. Scegli l’editor che più si avvicina al tipo di correzioni che hai in mente, scegli l’editor che saprà valutare il tuo libro. Il prezzo, se ci pensi bene, viene dopo.