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Un amore oltre i confini dell’immaginazione.

La trama

 

Eleonora Giusti è sempre stata una ragazza sola fino al giorno in cui un drago geneticamente modificato è piombato nella sua vita.

A lui basta guardarla per condurla in una dimensione parallela in cui entrambi percepiscono reciprocamente i pensieri più intimi; le basta sfiorarla perché la pelle della ragazza assuma lo stesso colore della sua.

Ma è un’invasione che fa sentire Eleonora come mai si era sentita prima: capita, speciale.
Amata.
Non le importa se il drago è stato creato in un laboratorio della European Technology o se si tratta di un esperimento segreto il cui vero obiettivo ancora le sfugge.

Lei vuole proteggerlo, proprio come ha fatto il drago quando sono fuggiti dalla sede della E.T. a Milano.
Vuole stare con lui, perché da quando lo ha incontrato, la sua vita ha finalmente trovato un senso.

Vuole amarlo, perché superati i vent’anni non credeva più all’esistenza di un sentimento così puro e incondizionato.
È disposta a viaggiare per ogni continente, inseguire leggende, fuggire da una realtà opprimente, vivere sogni e incubi sulla sua pelle in nome di questa passione travolgente, a dispetto di ogni logica razionale.

Ma non ha fatto i conti con il dottor Brandi: il creatore del drago è deciso a riprenderselo con ogni mezzo pur di portare a compimento i suoi eccentrici piani.
Né uomini né draghi sono al sicuro.

La recensione

La prima cosa che posso dire di Eleinda è che, una volta iniziato a leggerlo, non sono più riuscita a smettere. Suona banale, lo so, penso che la metà delle recensioni contenga una frase di questo genere, ma che ci posso fare? È la verità.

Fantasy e fantascienza si fondono in questo romanzo dalle sfumature rosacee… o indaco.

Eleonora è una ragazza come tante, sola e solitaria, e vive in una Milano caotica e iper-tecnologizzata. A quanto pare, però, a lei le innovazioni sempre più avanzate non vanno a genio, e lo manifesta allorché Davide, borioso e palestrato compagno di appartamento, le regala un Migliore Amico: un “robot” cui compito è, appunto, quello di animale di compagnia.

Lo stupore di Eleonora è immenso quando si accorge che il suo Migliore Amico è un piccolo drago, tutto d’indaco, i cui occhi la catturano fin dai primissimi istanti.

Indaco, questo il nome che la ragazza gli dà, sanno di essere fatti l’uno per l’altra: è una percezione che li accompagna, una sicurezza che si manifesta ogniqualvolta si perdono nel loro universo.

Tuttavia, il Male trama nell’ombra, e si chiama dottor Brandi, inventore del Migliore Amico e capo della European Technology. Egli, infatti, non ha gradito il “regalo” per Eleonora. Perché c’è qualcosa che ruota intorno a Indaco, qualcosa che va oltre l’immaginazione umana.

I draghi esistono veramente, e la loro leggenda è più viva che mai…

Con una penna dal ritmo incalzante, Valentina ci conduce in un mondo dove tecnologia e fantasia si uniscono, creando un panorama dalle sfumature fantascientifiche ed epiche. Un fantasy, ma un fantasy dalle mille sfaccettature.

Chiunque leggerà Eleinda non potrà non essere commosso e catturato dal sentimento profondo che lega Eleonora a Indaco: un amore che va oltre l’amore, che va oltre qualsiasi cosa intendiamo con quel sentimento.

L’Amore, in Eleinda, è qualcosa di nobile, di profondo. Di tutto. Tutto. Non saprei che altro termine usare, quindi perdonatemi se sarò troppo generica.

Dopo numerosi (troppi, ecco, l’ho detto) libri di amore malato, viscerale, morboso, leggere di Eleonora e Indaco, scoprire (o riscoprire) la purezza del loro sentimento è qualcosa di liberatorio, un viaggio verso l’infinito.

L’Amore che lega la ragazza e il drago è ciò che di più bello possa capitare, e se lo dico io, che sono tutto tranne che romantica, è davvero tanto!

Vi chiedo scusa se mi sono dilungata su questo aspetto, ma secondo me è il fulcro di tutto il libro di Valentina. Un inno all’Amore, a quello vero, quello che ti fa smettere di respirare se l’altro non è accanto a te.

Cosa importa, poi, se l’amore è tra una giovane e un drago?

Quello che Valentina ci vuole trasmettere, è che questo sentimento non è solo fisico: è legato all’anima, allo spirito.

Plauso anche alla connotazione dei personaggi, caratterizzati benissimo (ma non si capiva fin qui?), e all’intreccio, che fino alla fine non dà tregua al lettore.

Finale dal sapore agrodolce, ma che apre il sipario per nuove avventure.

Prima di concludere, i miei più sinceri ringraziamenti all’autrice, che mi ha fatto scoprire un nuovo mondo, e che mondo!

Eleinda lo consiglio agli amanti del fantasy, dello sci-fi e… ovviamente dei draghi! 😉

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