Alessia è bloccata dal passato, trincerata dietro un muro di insicurezze e paure, un passato che le impedisce di lasciarsi amare. 

Damiano la vuole, farà di tutto per averla, anche abbattere uno ad uno i muri che lei ha costruito intorno al suo cuore. 

Una storia intima, carnale, fortemente attuale, vi regalerà ore di divertimento alternate in modo sapiente a momenti più difficili, una girandola di emozioni.

La mia recensione

“Philofobia – la paura dei sentimenti” di Alex è un romanzo con un tema di fondo molto attuale: il rapporto morboso tra un uomo e una donna.

Alessia, la protagonista, è una ragazza che ha paura di lasciarsi andare, dopo una feroce storia durata due anni con Michele, un giovane geloso e possessivo.

Spronata dall’amica Catia, Alessia decide di rivolgersi a una psicoterapeuta, che l’aiuti a uscire dalla prigione che si è costruita. Piano piano inizierà ad aprirsi e a rendere pubblico il dolore che troppo a lungo ha celato.

Nel frattempo Damiano, amico e collega di Alessia, farà di tutto per ghermirle il cuore e aiutarla a superare, una volta per tutte, il suo passato.

Se da un lato questo breve romanzo mi è piaciuto molto, soprattutto perché tratta di un tema sensibile, forte e spesso poco considerato, dall’altro mi ha lasciato alcuni dubbi.

Il primo dubbio riguarda la lunghezza: l’ho trovato troppo breve, in certi punti solo un abbozzo, come se fosse più una scaletta. Avrei preferito un maggior approfondimento di alcune situazioni, e soprattutto di ambientazione e personaggi.

A parte Alessia e Michele, che sono discretamente tratteggiati, gli altri mi sono sembrati troppo stilizzati, senza spessore. Di Damiano sappiamo poco o nulla, idem per Catia.

L’ambientazione è pressoché inesistente: sappiamo solo che il romanzo è ambientato a Cecina, ma non c’è nulla che ci ricordi la città. Per me, che adoro immergermi al cento percento in una storia, questa mancanza mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca.

E dire, però, che ho letto il romanzo in davvero poco tempo, non solo per la lunghezza, ma anche e soprattutto per la trama, che mi ha coinvolta fin da subito e ho voluto sapere sin dalle prime pagine qualcosa in più sul passato della protagonista, che prontamente l’autrice ha svelato.

Forse, e questo è il mio secondo dubbio, se il romanzo fosse stato più lungo si sarebbe potuto migliorare la parte del flashback e integrarla meglio con la narrazione (il flashback avviene ogniqualvolta che Alessia racconta alla psicoterapeuta il suo passato). Tuttavia questa è una mia opinione non inficia il giudizio complessivo.

Un romanzo, quindi, che se da un lato potrebbe essere migliorato (anche con una rilettura per eliminare alcuni refusi), dall’altro è molto attuale, e il mio plauso va all’autrice per aver avuto la voglia di parlare di temi così difficili.

Non lo collocherei proprio nei romanzi d’amore, piuttosto in una narrativa mista tra il mainstream e la formazione.

Lo consiglio comunque a tutti, soprattutto a chi vuole leggere qualcosa di diverso e impegnativo.