Cronache di Miagola

Cronache di Miagola è una rubrica miagolosa. Siccome i miei gatti hanno manie di protagonismo, di tanto in tanto vogliono dire la loro. Per questo ho creato una rubrica tutta per loro. Attenzione, però: sono molto cattivi, quindi leggete a vostro rischio e pericolo.

Perché le segnalazioni non ti servono (e ti fanno perdere tempo)

Quando ha iniziato a pubblicare (rigorosamente in self-publishing, se le chiedi perché ti graffia), Gutta La Gatta aveva un grosso problema: nessuno se la filava. Ha tentato di tutto: link ogni cinque minuti al suo libro sul profilo Catebook, richieste di like alla pagina “Guttosa” a ogni nuovo amico, ha provato perfino a infilarsi in qualsiasi gruppo Catebook, anche in quelli dove si parlava esclusivamente di erotismo a gommini, ma nulla.

Solamente qualche misera vendita qua e là, come qualcuno, impietosito, avesse comprato il suo libro “Come grattare a una porta” giusto per far apparire l’asticella verticale blu sul report vendite di Amazcat.

La povera Gutta La Gatta non sapeva più che fare, poi, un giorno, navigando sconsolata per internet, è capitata su un blog di una collega, Giulietta Klaus, in cui si parla di libri e dove la blogger scrivere recensioni e… segnala romanzi.

Poffarbacco e paté Purina!, si è detta La Gatta. Vuoi vedere che queste segnalazioni forse possono aiutarmi? In effetti sarebbe tempo che esca da Catebook, che tanto girano solo topi e cani, e ampli la mia visuale.

Ed è partita una lunga cerca, quasi una quest alla “Il Gatto degli Anelli”, dove la povera Gutta La Gatta è passata attraverso le “Miniere dei nagatti”, blog cazzutissimo del Casanova Romeo, per passare poi a “Grangattorrone”, sito di divulgazione curato da Visciola Bicolore, fino ad arrivare all’inavvicinabile “Miaoannon”: il super-blog del super-blogger Nero.

Ci ha perso tante di quelle notti e ore, la povera Gutta La Gatta, che una volta terminato di stilare la lista dei blogger da contattare per una segnalazione è dovuta correre dall’oculista perché un occhio, stufo, si è staccato e stava per disertare.

Ma il lavoro non è mica finito lì! E allora via di e-mail, messaggi privati, contact form, perfino piccioni viaggiatori che la nostra eroina scrutava con vivido interesse (e appetito).

Be’, non si può dire che La Gatta non abbia ricevuto risposte, anzi! Una segnalazione è semplice da fare, basta qualche dato e tac! il gioco è fatto. Su 199 blog contattati, 158 si sono mostrati interessati, 10 purtroppo avevano il piano editoriale già pieno e gli altri… chissà?

Comunque Gutta La Gatta era fiduciosa.

Con tutte queste segnalazioni non posso non farmi conoscere!, si diceva facendosi il bidet. Una leccatina alla coda e una ai gommini. Di sicuro entro massimo un mese dall’uscita di tutte le segnalazioni le mie vendite aumenteranno. Altra leccatina alla coda e grattatina all’orecchio.

La povera Gutta, però, non aveva tenuto conto di una maledizione, forse quella più letale: la Maledizione delle Segnalazioni.

Che sarebbe, in parole terra terra: più segnali e meno ti cacano.

E così, un mese dopo come prefissato, la ridente e speranzosa autrice, dopo un lauto pasto a base di crocchette e qualche contentino dai padroni, bel bella ha dato un’occhiata al report vendite. E…

Porco miagolacciozampaccioegommonaccio! (Testuali parole) Ma com’è possibile che abbia venduto solo due copie????????????? (Interrogativi quasi fondamentali) Dopo tutto quello che ho fatto????????? (Copia precedente)

La povera autrice in erba si ritrovava praticamente punto e a capo e le vibrisse così ammosciate che dondolavano a ogni respiro.

Qualche tempo dopo, in un appostamento di caccia alla lucertola, Gutta La Gatta ha incontrato una collega, Pulce Pussa.

Dialogo artificioso ma necessario:

Ehi, come va?

Ma, a dirti la verità, cara Pulce, va molto male.

[Naso naso di incoraggiamento] Suvvia, cosa sarà successo di così grave?

Il mio libro… non riesco a vendere più di cinque copie al mese… e già arrivarci è un traguardo!

Ti capisco, cara Gutta, anche io all’inizio ho avuto i tuoi stessi problemi.

E come li hai risolti? Sapessi quanti blog ho contattato affinché me lo segnalassero…!

[Starnuto che sembra una risata] Ma va, quello non serve a nulla. Non te l’hanno ancora detto?

[Orecchie dritte e vibrisse tese] Ohibò, questa è nuova. Che intendi, Pulce cara?

Amica mia, pensa alla segnalazione in sé e dimmi cosa vedi.

[Leccata alla zampa destra] Be’… c’è la copertina del libro… i dati… autore, uscita, prezzo, pagine… eh sì, poi la sinossi… un estrattino… una bio… una foto…

E ti sembra interessante?

Be’, sì… [Scrollata di muso] … no?

Un lettore che ogni giorno riceve aggiornamenti, feed rss, newsletter e così via, quante notizie pensi riceva?

[Silenzio incuriosito]

Un sacco, cara Gutta! E, a meno che il blog o il sito non gli interessino davvero, o che ci sia qualcosa che lo attrae nell’anteprima della segnalazione (che so, la cover), passerà ad altro. Se per caso, e bada bene che succede, la segnalazione del tuo libro attira la sua attenzione e va sul post… be’, quello che trova è a dir poco inutile.

[Di nuovo orecchie dritte] E per quali motivi?

La segnalazione è un post anonimo. Non c’è l’autore, lì. Solo i dati del suo libro, che si vedono anche su Amazcat o altrove. E se li vedi su Amazcat e ti interessano, il libro lo compri senza segnalazioni. Articoli di questo genere dovrebbero avere quel qualcosa in più che dica al lettore: Ehi, io sono qui!

E come?

Be’, dipende dalla tua scelta di marketing. Una semplice segnalazione anonima, mia cara amica, non serve a nulla e hai perso solo tempo.

[Muso basso alla ricerca di invisibili formiche] Allora ho sprecato un sacco di tempo…

E c’è un’altra cosa.

Cioè?

Cioè il blog. Se nessuno lo segue e ha poche interazioni, chi vuoi che vada a leggere la segnalazione? Idem se il blogger stesso non promuove i suoi articoli.

E quindi cosa devo fare?

Adesso te lo spiego, amica mia. Ma ora aspetta! Là si muove qualcosa…

La caccia è fruttuosa e le due colleghe scrittrici portano a casa due grasse lucertole.

E Gutta La Gatta una lezione di vita… e di marketing: innanzitutto che per avere una segnalazione che attiri la curiosità occorre renderla “viva” e darvi colore; e in secondo luogo che non solo i contenuti sono importanti, ma anche il posto dove saranno pubblicati.

Violetta Codone per “Le Cronache di Miagola”