Se nessuno ti conosce, nessuno ti legge

Ci ho pensato molto prima di scrivere questo post, perché so che sarà polemico e scatenerà un sacco di diverbi.

Ma, da buona voce fuori dal coro, bisogna che ti dica che non tutto è rose e fiori come vogliono farti credere.

In realtà, il mondo della scrittura è un’arena.


Siamo tutti amici? No!

In un vecchio post scrivevo sui tanti motivi per cui non dovresti entrare nel mondo dell’editoria.

E uno di questi è proprio ciò di cui ti parlerò oggi.

Se nessuno ti conosce, nessuno ti legge.

Suonerà banale, ma scavando tirerai fuori un bel po’ di terra, e alla fine il cumulo sarà bello alto.

Non basta rispondere, come molti faranno: “Nessuno mi conosce? Allora mi farò conoscere!”

Perché è estremamente difficile, lungo e purtroppo spesso non dà alcun frutto.

Soprattutto nell’era sociale in cui ci troviamo adesso.

editing

Amici, supporter, nemici, hater…

Nel Web-Globo c’è di tutto e di più.

E sebbene per noi scrittori e aspiranti ciò renda le cose più facili da un certo punto di vista, dall’altro rischiamo ogni giorno di incontrare personcine che magari nemmeno conosciamo, ma che si divertono a darci fastidio.

Le cattive recensioni; su Amazon, sui social o da qualsiasi altra parte.

Magari qualcuno denigra te e il tuo lavoro senza che nemmeno tu sappia chi sia; forse questa persona lo fa semplicemente perché si diverte a essere il classico leone da tastiera.

Ma ci sono anche schiere (e dico schiere!) di gente che lavorano in modi più sottili, senza colpirti direttamente, e che fanno più male del resto.

Con il risultato che, senza nemmeno capire come mai, ti ritrovi sempre più solo.

Image by Pam Patterson from Pixabay

Il pubblico è tutto

Affermazione verissima per televisione, cinema e altri mezzo di intrattenimento, ma ancor più vera sui social.

Il pubblico lavora per te, ma anche contro di te.

Un esempio su tutti: i contest.

‘Ste benedette gare che prevedono l’interazione con il pubblico: più hai like e più hai possibilità di vincere.

Sarebbe carino se ogni persona che partecipa (persona, non autore) desse un apprezzamento a ciò che legge perché le piace. Vorrebbe anche dire che quanto hai scritto merita una chance.

Sarebbe, ma non è.

Perché arriva l’Esercito dei Supporter al soldo di uno o più autori che sbaraglia gli altri, con 498 like, 100 condivisioni e 97 commenti… e se il contest (o concorso che sia) si basava su quello… e tu hai 10 like, 1 commento e 2 condivisioni… be’, ciaone.

E magari la tua opera è ben scritta e quella dell’Autore con Suppoter no (capita, fidati), ma se vince chi ha più pubblico…

Ed ecco che la frase “se sei sconosciuto, nessuno ti legge” acquista un significato molto diverso: “Se nessuno ti supporta, nessuno ti legge”.

Per non parlare di casi in cui l’Esercito di Supporter diventa Legione degli Hater e lavora non per l’autore, ma contro gli altri scrittori. Sì, capita anche questo.

Sono meccanismi sottili, davvero sottili, ma hanno la forza di un vulcano in eruzione.

E in un’era sociale come la nostra, riducono in cenere tanti piccoli autori che magari speravano che con solo la loro opera di qualità potessero andare avanti.

E allora che fare?

Ho conosciuto tanti autori che hanno smesso di scrivere perché, nonostante gli sforzi, non riuscivano a emergere. Altri che si sono dati da fare e continuano, pur non ottenendo grandi risultati.

Purtroppo, è semplice essere solo, o diventarlo, ed è difficilissimo farsi conoscere.

Perché non tutti giocano un fair play, come abbiamo visto, ma sono scorretti, scorrettissimi, irrecuperabili.

Quindi, oltre alle difficoltà che tutti gli scrittori emergenti hanno di emergere, ti tocca pure batterti contro questi soggetti che alla prima mossa sbagliata te la piazzano nel didietro, e chi si è visto si è visto.

Non voglio sbolognarti la solita frase fatta del tipo tieni duro perché prima o poi ce la farai, tanto lo sappiamo entrambi che purtroppo spesso non è così, né dirti di giocare sporco anche tu (sarebbe comunque la giusta soluzione, per certi sensi).

Parti dal basso, come tutti, e magari inizia a tessere relazioni qua e là, senza forzature (ossia: ti prego metti il like là che c’è il mio libro dopo che il contatto Pinco Pallo ha accettato la tua richiesta di amicizia), cercando contatti seri e professionali. È già una buona base di partenza.

I furbetti sono dappertutto (ed è per questo che gran parte della produzione letteraria italiana di oggi è spazzatura), basta saperli riconoscere.

E perché no? Se è il caso, smascherarli.