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Ethan e Ryan, il futuro di un ragazzino complicato riflesso nel passato di un uomo alla ricerca di redenzione. Sullo sfondo di una Ellicott City del 1988, piccola realtà di provincia degli Stati Uniti, l’assistente sociale Connie Henderson crea un ponte di collegamento tra il ragazzo e il presunto nonno. L’intreccio di intense storie conduce presto in un racconto nel racconto, proiettando lo scenario nel 1975. Inizia così la narrazione della più grande sfida letteraria di tutti i tempi, “La Guerra degli Scrittori”, una gara a colpi di creatività che porterà i protagonisti a trascendere i loro limiti fino all’estremo e oltre. Oltre l’Infinito: un Infinito Doppio.

Ti racconterò una storia bellissima, una storia che ti cambierà la vita. Vuoi ascoltarla?

Questa è la premessa del nuovo romanzo di Kempes Astolfi, e devo ammettere che agli inizi ero un poco scettica.

Con una premessa di tale portata, l’autore ha corso un enorme rischio. Sì, perché se l’avesse disattesa, avrebbe in un qualche modo offeso il lettore, tradito da qualcosa che non è stato portato a termine.

In realtà, e per fortuna, non solo Astolfi ha mantenuto la promessa insita nella domanda, ma è riuscito a costruire un intero mondo dietro il suo romanzo, che fatichi a lasciar andare una volta arrivato alla fine.

Il romanzo si struttura su più piani, e già qui si capisce la sua complessità. All’inizio è difficile seguire ogni vicenda, che si svolge in anni differenti e di tanto in tanto inserendo dei flash forward, e più di una volta mi sono chiesta quale fosse il nesso che legava i vari personaggi.

Se hai però la pazienza di andare avanti, e sono certa che l’avrai (anche perché arrivi a un certo punto in cui non puoi più smettere, fidati!), il puzzle via via si compone, e ogni tassello va al suo posto.

A prima vista la storia pare semplice: un anziano decide di raccontare a uno scalmanato ragazzino “una storia straordinaria”, la storia di due scrittori egocentrici e presuntuosi che si sfideranno in una guerra, la guerra degli scrittori, appunto, per decretare chi dei due sia il migliore.

Detta così, sembra una storia come altre, ma c’è molto (ma molto!) di più: ogni scena, ogni avvenimento, qualsiasi cosa è interconnessa, ma solo alla fine capiremo l’abilità di Astolfi che, come un burattinaio, muove a suo piacimento i fili di ogni personaggio, tenendo il lettore con il fiato sospeso fino alla fine.

Fine che non ti aspetti, ovviamente, ma il bello di un libro è proprio questo: riesce a sorprenderti e, quando succede, sai che rimarrà sullo scaffale degli Indimenticati.

Permettimi di spendere solo poche righe su una scrittura davvero molto poetica e ricca di frasi a effetto e citazioni letterarie.

Sono certa che anche tu, come me, morirai dalla voglia di evidenziare tantissime frasi e poi appuntarle da qualche parte, perché in ogni pagina c’è un insegnamento, da cui trapela la passione per la scrittura dell’autore.

E anche per la musica.

Ebbene sì: il romanzo è una compilation di canzoni, vecchie e nuove, che, con vere e proprie citazioni, accompagna il lettore. Ma c’è di più: in “La guerra degli scrittori” troviamo anche degli inediti, che se ti va puoi ascoltare a questo link.

Canzoni scritte apposta per il romanzo, e anche qui sta l’originalità del libro.

Insomma, se vuoi entrare in un mondo nuovo, diverso, e leggere qualcosa di originale e che ti terrà incollato alle pagine fino alle fine, non posso che consigliarti questo romanzo di Astolfi.

Un libro, una colonna sonora, uno scorcio di vite diverse ma collegate le une alle altre.