“Varie parti di me”, così si potrebbe intitolare questa rubrica. Articoli in cui finalmente scoprirai chi c’è dietro lo schermo e che ti rompe le scatole con i suoi discorsi sull’editing. Magari non ti interessa, magari sì. In ogni caso, fermati qualche minuto e dedicalo a conoscermi.
Inauguro questa nuova rubrica che parla di me con un articolo dedicato alla mia ultima fatica: il primo capitolo della quadrologia fantasy “Le cronache di Charma”.
In realtà ho giocato sporco, perché questo romanzo non l’ho scritto in questi mesi, bensì quando ero adolescente, quindi di acqua ne è passata sotto i ponti!
Come sempre quando la mia testa si fissa su qualcosa ma poi la abbandona, ho scritto un’ottantina di pagine e poi l’ispirazione mi ha condotto verso altri luoghi. Il povero manoscritto ha preso la polvere, in senso letterale, per oltre dieci anni. Poi, una mattina, ho deciso di recuperarlo e di darvi nuova veste.
Devi sapere che soffro di insonnia. È una brutta malattia, l’insonnia, perché ti fa passare ore e ore a rigirarti nel letto senza tregua e senza che il sonno arrivi a darti ristoro. A tutto questo ci mettiamo anche la mia testa, che decide proprio in quei momenti di darmi “l’idea del secolo”, come vuoi che possa riaddormentarmi?
In una di queste lunghe sessioni insonne, chissà perché, mi è balzato alla mente il vecchio manoscritto fantasy. Davvero, non ci pensavo da anni. E così mi sono detta: “Bene, lo pubblicherò”.
Più semplice di così…
Se anche tu sei amante del fantasy o scrivi di questo genere, saprai bene che è molto complicato. Sì, perché ci sono tantissimi aspetti da valutare: l’ambientazione, i personaggi e le loro caratteristiche, la verosimiglianza, la magia…
Prima di iniziare a scrivere “Le cronache di Charma” (che all’inizio non si chiamava nemmeno così, ma il nome era troppo simile a un altro romanzo, per giunta nemmeno fantasy, perché potessi mantenerlo), da buona studentessa modello (mica tanto, a quei tempi), e soprattutto da buona lettrice di autori come Tolkien, la Bradley ed Ende, ho creato un mondo da zero, Charma, appunto, cercando di renderlo il più verosimile possibile. Che ci sia riuscita o meno lo dirà il lettore.
Non basta scrivere fantasy per saperlo fare, né bastano due o tre nomi ci città e qualche razza per avere un’ambientazione. Il primo step da intraprendere qualora si voglia avventurarsi in questa, perdona la ripetizione, avventura, è creare un mondo da zero. Questo soprattutto per gli epic fantasy.
Che poi di questo mondo useremo solo una piccola parte, poco conta: dobbiamo conoscerlo a menadito.
Pensa che l’isola di Charma consta di ben più di dieci Regni, ma nel mio romanzo parlerò solo di quattro o cinque. Gli altri, poveretti, rimarranno lì ad aspettare altre storie.
Questo è uno degli aspetti che mi piacciono di più del fantasy: il fatto che, una volta che hai il tuo mondo pronto all’uso, ne puoi fare qualsiasi cosa e scrivervi qualsiasi storia ambientata in qualsiasi posto. Non trovi sia fantastico? La mia testa sta già partendo per nuove vie, lo sento… ma devo tenerla ancorata qui.
Ma veniamo al contenuto del romanzo, perché come sempre mi sono persa a divagare.
Potrei arrangiarmi con un “semplice, è la solita e trita lotta del Bene contro il Male”, ma se voglio anche solo vendere qualche copia, devo impegnarmi di più di così.
Già da adolescente la mia testa era intricata, e questo romanzo non è da meno.
Charma si fonda sull’Equilibrio, uno stato tale che nessun Regno prevarica sugli altri. L’Equilibrio è garantito da Veltantel, lo Spirito in Due, che, grazie alle sue Colonne, impedisce che avvengano guerre. Le Colonne di Veltantel sono tre autorità di Charma: la Dea Eletta, la Matrice e la Grande Saggia. Sono loro le protagoniste del romanzo.
Nel tempo in cui si svolge la narrazione, uno dei Regni di Charma, Eartha, decide di spezzare l’Equilibrio. Molte ere addietro, Eartha era stata bandita sottoterra da Veltantel per aver mosso guerra contro il Regno confinante: Kaulta Landa. Il Reggente di Eartha, il giovane Sebastian Erden Mellyes, ha scoperto un modo per spezzare l’incantesimo che lo vincola alla terra e liberare finalmente il suo popolo da una prigionia durata secoli.
L’Equilibrio è così spezzato, e spetta alle Colonne di Veltantel ricostruirlo e impedire che Eartha scateni una guerra.
La Matrice, Eva Rock Vento, la Dea Eletta, Dravien O’Alhrein e la principessa di Rinau Mairam Minorn sono così coinvolte in un destino che vede le loro strade avvicinarsi, dividersi e poi riavvicinarsi… fino a…
Be’, di certo non voglio spoilerare troppo!
Ricordo che ero elettrizzata quando scrivevo questo romanzo, e lo sono anche adesso che l’ho ripreso in mano e vi sto dando una veste leggibile.
Ho cercato di dare un tono quantomeno neutrale alla narrazione, che si incentra sulle tre protagonista sopracitate e su Sebastian, l’antagonista (ma siamo davvero sicuri che lo sia?).
Non so se ho raggiunto lo scopo, e saranno i lettori a dirmi se ho scritto un prodotto buono o una schifezza — come sempre, il fantasy italiano è spesso sottovalutato.
Per il momento spero di non averti annoiato e di aver almeno stuzzicato la tua curiosità.
Il romanzo uscirà a fine luglio, ma puoi prenotarlo già adesso su Amazon al prezzo in offerta di 0,99 euro. È meno di un caffè, e sarà una lettura davvero molto leggera e veloce.
Se ti va di darvi un’occhiata, ecco il link:
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There are 5 comments on this post
Esci già in luglio? Dopo un solo mese di editing?
Che cosa mi stupisco a fare, tu la editor lo fai di professione... :) mica come me che ho dovuto lavorare per più di un anno per dare alla prima stesura una veste leggibile.
La "mia" guida contro il plagio dovrà aspettare un po', insomma. Vabbè.
Cosa si dice in questi casi? Un grosso in bocca al lupo penso che possa andare. :)
In realtà il lavoro va già avanti da molto tempo ;)
Allora è proprio vero che fai la furba... :D
Credo che in questa era il vero obiettivo letterario sia fare soldi e quindi tant’è cose non mi convincono.Seguo le tue pagine, le trovo utili e stimolanti almeno per me che sono al primo romanzo autobiografico ma non solo.Leggo molto e scrivo.Ho scritto per quattro cinque ore al giorno piu’o Meno ed ora sto correggendo la prima stesura usando la tecnica di lasciare e riprendere dopo qualche giorno.Ho visto errori tanti che prima non vedevo addirittura interi pezzi da riscrivere.I tuoi consigli mi aiutano eccome, anche quelli di altri tuoi colleghi che divoro come fosse pane di casa cui ero gran mangiatore.mi piacerebbe mandarti dopo la correzione della prima bozza il primo capitolo è una scheda, magari potrai aiutarmi a migliorarlo se non chiedi troppo visto che i piccioli non sono molti.Un saluto
Ciao Antonio, grazie per le belle parole. Puoi scrivermi a info(at)emanuelanavone.it