Chiunque tra voi ha fatto e fa errori di grammatica, me compresa. Magari perché si scrive velocemente, senza pensarci troppo, o anche perché davvero non si conosce una certa regola.
Questi sono solo alcuni degli errori che spesso ho trovato leggendo e correggendo alcuni romanzi.
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  1. Si e sì. Nelle affermazioni, il sì deve essere sempre accentato: “Sì, d’accordo”. Il si senza accento è un pronome riflessivo riferito alla terza persona: “Si è sentito male”.
  2. Da e dà. Il verbo dare coniugato al presente, alla terza persona vuole sempre l’accento: “Si dà per scontato”. Da non accentato è una preposizione: “Vengo da Parigi”.
  3. Fa e fa’, ma non fà. Spesso si dà per scontato (appunto!) che se la terza persona del verbo dare al presente vuole l’accento, allora è lo stesso per il verbo fare. No. Fà non esiste: “Marco fa i compiti”. Se si vuole dare un ordine, allora è obbligatorio l’apostrofo: “Marco, fa’ i compiti!”.
  4. Sta e sta’, ma non stà. Idem per gli altri due esempi: sta è la terza persona singolare presente del verbo stare, e non vuole l’accento: “Marco sta mangiando”. Se si usa all’imperativo, per dare un ordine, è necessario l’apostrofo: “Sta’ un po’ zitto!”
  5. Sé e se stesso. Il sé è una congiunzione con valore ipotetico: “Se avessi i soldi, lo comprerei”. Il sé è un pronome personale riflessivo riferito alla terza persona: “Compra solo per sé”. In genere, se stesso non viene mai accentato (anche se vi sono opinioni talvolta discordanti, vedi qui).
  6. Un’ombra, un uomo. Gli articoli indeterminativi uno/una, quando si trovano davanti a una parola che inizia per vocale, si troncano: se la parola è femminile, è necessario l’apostrofo (un’ombra); se maschile, no (un uomo).
  7. Qual è. Qual è non vuole mai l’apostrofo.
  8. Po’ e non pò. Po’ deriva dalla parola poco, che viene troncata. Dopo il troncamento in questo caso si mette l’apostrofo e non l’accento: “Vorrei un po’ d’acqua”.
  9. In fondo, infondo. Questo è solo un esempio di come alcune parole siano esatte entrambe ma utilizzate impropriamente. In fondo, non troncato, è una locuzione avverbiale: “In fondo non è poi così male”. Infondo, tutto attaccato, è la terza persona singolare del verbo infondere.
  10. Da capo, daccapo ma non d’accapo. Utilizzata ad esempio per spiegare che qualcosa ricomincia dall’inizio. Le due forme corrette sono le prime. D’accapo è un errore.