Il problema dell’immigrazione in Italia è purtroppo un tema ancora attuale e che fa molto dibattere. Il romanzo di Eltjon Bida, albanese che vive in Italia ormai da anni, si inserisce in questo contesto: una voce che ci racconta di questo fenomeno drammatico con ironia e con una certa dose di disincanto.

Elty è un ragazzo di diciassette anni che decide di emigrare in Italia con un gommone; sì, uno dei tanti gommoni di cui sentiamo parlare tutti i giorni, anche se il romanzo è ambientato verso la fine degli anni Novanta. Segno che l’immigrazione c’è sempre stata, e non è un “fenomeno” solo attuale.

Dopo la difficile traversata, seguiremo le avventure di Elty in Italia, vista attraverso gli occhi di un giovane che sa poco o nulla del Bel Paese, a parte quanto appreso dalla televisione.

La tradizione italiana e quella albanese messe a confronto: un bello scorcio che ci arricchisce culturalmente. Anche questo è “C’era una volta un clandestino”.


“Per chi ama leggere un romanzo interessante, facile, coinvolgente, dove ogni pagina si legge d’un fiato, dove non mancano mai le emozioni, vi posso consigliare: C’era una volta un clandestino”: ecco come si presenta ai lettori Eltjon Bida. “Leggendolo, potete scoprire la diversità delle tradizioni, tra l’Albania e l’Italia, conoscere l’emigrazione, i patti tra la mafia e gli emigranti, quello che si prova ad attraversare il mare con un gommone, come ci si sente in una famiglia estranea, cosa si prova a conoscere quella lingua che non è tua, come si può fuggire alla polizia.

In C’era una volta un clandestino si può conoscere la storia tra due amanti, come trovare una ragazza, cercare un fratello scomparso, un lavoro, come combattere la paura.

Nella mia storia (la storia di Elty), si può sapere cosa si prova a fare la fila per mangiare nelle Caritas, com’è dormire in un vagone di treno abbandonato, cosa può succedere se ti ammali e non puoi andare da un dottore, come comportarsi quando hai due amici ladri che rubano nelle ville di quella città che tu vuoi amare.

Leggendo questo romanzo, si può dire con assoluta certezza che non è vero che le donne guardano solo i soldi in un uomo. Leggendo la mia storia, si scopre che una donna può innamorarsi anche di un ragazzo semplice; un ragazzo che tutto quel che ha è solo il suo lavoro.

Ah, volete un libro horror, con vampiri e magia nera?

Allora è meglio che compriate qualcos’altro :-)”