Collaborare con case editrici? Non saprei

Il sogno di tanti blogger è collaborare con grandi case editrici.

Non so il motivo, a dirti la verità, ma forse è perché tanti nomi big accettano solo blog con grande seguito e interazioni, e il fatto di esserlo è un successo personale.

Come dire: ho un blog seguito e finalmente anche un grande editore si fida di me e delle mie recensioni!

Purtroppo, come tante belle cose, anche questa cela del marcio.

Sì, perché tante case editrici cercano i blogger, ma poi non li trattano bene. Affatto.


Foto di Free-Photos da Pixabay

Case editrici? Di tanto in tanto

Raramente collaboro con case editrici; intendo come blogger.

Nel mio precedente blog accadeva più spesso, adesso, avendo lasciato in sospeso la questione recensioni, lo faccio solo per libri che hanno attirato la mia attenzione o mi piacciono davvero.

Spesso si tratta di libri editi da grandi CE che hanno fatto richiesta ai blogger attraverso i social, come ad esempio la partecipazione a blogtour o review party.

Una richiesta, quindi, che viene direttamente da loro.

E allora mi domando: perché poi ci trattano, quando va bene, con indifferenza e, quando va male, quasi a pesci in faccia?

Un quesito tanto misterioso da poterci scrivere una storia.

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Tempo dedicato, tempo sottratto

Essere blogger è un impegno costante e soprattutto richiede tempo. Che spesso è poco: mica viviamo su internet ventiquattro ore al giorno!

Quindi se scegliamo di leggere un romanzo dobbiamo ritagliarci un po’ del nostro tempo, e una parte la useremo anche per scrivere la recensione. Magari sul treno, in autobus, prima di dormire…

In ogni caso è tempo sottratto (ma non per questo sprecato) ad altro, ai figli, alla casa, al proprio animale domestico, ai genitori.

Tutto questo per dirti che, soprattutto se leggiamo un libro che una casa editrice ci ha inviato, ci aspettiamo una sorta di ricompensa per aver impegnato parte del nostro tempo.

E raramente arriva.

Photo by Kasturi Roy on Unsplash

Editori, questi ingrati…

Posso contare sulla punta delle dita gli autori self che non mi hanno ringraziato per una recensione o altro (sì, ci sono stati, non tutti sono educati e riconoscono l’impegno).

Posso anche contare sulle dita le case editrici che hanno messo un “mi piace” o hanno commentato o condiviso.

In genere lo fanno quelle piccole o medie, le grandi non sanno nemmeno se esisti.

Lo so, è brutta da dire, ma se lo faccio è perché ne ho avuta esperienza diretta.

Non una condivisione, un mi piace, un misero commento… nemmeno un ringraziamento collettivo per quei venti blogger che hanno recensito in anteprima (e magari bene) un romanzo.

A volte promettono di inviarti la copia cartacea a mo’ di ringraziamento, ma solo una volta mi è effettivamente arrivata. Le altre la promessa è caduta nel limbo.

Non è di certo un bel modo di comportarsi.

Ci potrebbe domandare perché facciano così, ma a dirti la verità non saprei proprio cosa rispondere.

Da curatrice di collana ho a cuore i blogger che contatto per recensioni o segnalazione, e nel mio possibile cerco di ringraziarli sempre. Ma evidentemente ai piani più alti non funziona così.

Tutto questo per dirti…

… che non sempre quello che sembra bello e aspirato da tutti è in realtà qualcosa di valido.

Non voglio fare troppo la bacchettona, ma avevo questo sassolino da un po’ e mi andava di tirarlo in acqua.

Ovvio che non tutti gli editori sono così; anzi, molti sono davvero generosi e cordiali, ma salendo le scale delle gerarchie è difficile trovare umanità dietro uno schermo.

E serietà.

C’è sempre la mosca bianca, e spero anche io un giorno di trovarla.

Ammesso che qualcuno non la spanteghi prima sul tavolo.

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