Casa editrice o self-publishing, questo è il problema…
Il dubbio amletico sulla scelta tra editore o autopubblicazione è frequente nei discorsi tra noi autori: c’è chi condanna senza messe misure il self-publishing, chi non vuole avere niente a che fare con gli editori, chi è ancora indeciso…
Ma la domanda che va più di moda è: è meglio il self-publishing o una casa editrice?
Certo, rispondere sì o no sarebbe riduttivo.
Per questi motivi, oggi cerco di districarmi in questa selva oscura analizzando quali sono i vantaggi di pubblicare in autonomia e quali di avere un editore alle spalle.
Premetto che, nell’articolo, quando parlo di case editrici, mi riferisco a quelle serie, quindi escludendo EAP (editoria a pagamento) o CE che non curano del tutto alcuni passaggi fondamentali della vita di un libro (come editing o promozione).
Iniziamo!
Pubblicare con una casa editrice: i vantaggi
Un editore serio cura il tuo libro dalla A alla Z, occupandosi anche del post-vendita, quindi presentazioni, fiere, eccetera.
In altre parole: sei coperto e puoi dormire sonni tranquilli.
Solidità
Una casa editrice seria – salvo rari casi – è solida.
Sì, non corri il rischio che il tuo libro svanisca dall’oggi al domani perché l’editore fallisce o sia un truffatore.
Una volta che il tuo libro è pubblicato, come scrivevo prima, puoi stare tranquillo: l’editore lo promuoverà al meglio delle sue possibilità, perché è un investimento e, come tale, deve rendere.
Una casa editrice solida ha la forza di muoversi in ogni direzione (in termini promozionali): radio, tv, giornali, fiere, presentazioni, eccetera.
Certo, come autore dovrai attivarti anche tu e metterci la faccia (è sempre la cosa migliore), ma il fatto che la tua casa editrice faccia TUTTO, ti lascia molto più rilassato.
Lavoro professionale
Il lavoro che lo staff della casa editrice che pubblicherà il tuo libro è professionale, dalla correzione, all’impaginazione fino alla grafica.
Tu non dovrai occuparti di questi aspetti, e il prodotto finale (il tuo libro) sarà ottimo in ogni aspetto.
Il team di una casa editrice seria è competente e serio: nessun errore o refuso sfuggirà alla vista di editor e correttori di bozze, e il grafico impaginerà il tuo libro nel modo migliore.
Inoltre l’ufficio stampa si incaricherà di contattare giornalisti, blogger, opinion leader perché recensiscano il tuo libro, inviando la scheda anche al distributore affinché sia reperibile in libreria.
L’area amministrativa si occuperà della gestione fiscale, dell’assegnazione dell’ISBN, delle royalties che ti spettano, eccetera.
Tu non dovrai fare nulla. Un bel vantaggio, vero?
Tranquillità
È la logica conseguenza di quanto ho detto sopra: poiché il lavoro di una casa editrice seria parte dalla primissima correzione e non si conclude mai (almeno fino a fine contratto), toccando ogni aspetto della vita del tuo libro (che NON dovrai fare tu), tu puoi goderti ogni fase senza avere l’acqua alla gola per revisioni, impaginazioni o richieste di recensione.
Con una solida “macchina” alle spalle, che cura ogni dettaglio e ha interesse a vendere il tuo libro, la tua carriera di scrittore può iniziare a decollare.
Ma…
C’è sempre un ma.
Purtroppo nel nostro panorama editoriale le case editrici serie “latitano”: tante non promuovono a dovere i loro autori, alcune non sanno cosa sia l’editing, altre ancora sono furbetti che si intascano i soldi e scappano.
Per questi motivi (e altri) tanti autori preferiscono l’alternativa “casereccia” della pubblicazione: il self-publishing.
Ossia, fanno tutto loro.
Ho già ampiamente scritto su quanto il self-publishing debba essere un’alternativa seria a un editore e che, quindi, va preso in modo professionale e non come un gioco.
Ciò premesso, vediamo adesso i vantaggi dell’autopubblicazione.
Guadagni
Uno scrittore che vive del suo lavoro è un granello di sabbia nell’oceano: in altre parole, vivere di scrittura si può, ma è difficile.
Le percentuali di guadagni delle case editrici spesso sono basse e non soddisfacenti: 7%, 8%, 10%…
A meno che tu non venda migliaia di copie, guadagnerai pochissimo, e il resto sarà spartito allegramente tra editore e distributore (al quale va la fetta più grossa).
Tanti autori scelgono il self-publishing perché i guadagni (salvo una percentuale, ma bassa, che va alla piattaforma) sono tutti suoi.
C’è addirittura chi vende tramite il proprio sito, bypassando le piattaforme e prendendo una percentuale che si avvicina al 100% del prezzo di vendita.
Prendere il 70% del prezzo di vendita (come succede con KDP) è meglio che il 7%, vero?
Flessibilità
Con l’autopubblicazione fai tutto tu.
Sì, potrai delegare alcuni passaggi ad altri, come editing, impaginazione o grafica di copertina, ma questa volta sei tu la macchina che sta dietro a tutto.
Tu decidi quando pubblicare il tuo libro, a quanto venderlo, quale sarà la quarta di copertina, se eventualmente rimuoverlo dalla vendita.
È una grossa responsabilità, lo so, ma vuoi mettere con la flessibilità che ti permette il self-publishing?
Puoi fare quello che vuoi, quando vuoi.
Senza sottostare a nessuno.
Casa editrice o self-publishing?
Quindi?
Quale delle due opzioni è la migliore?
A questa domanda posso risponderti così.
Entrambe.
I vantaggi sono interessanti per le due opzioni, e non c’è un vantaggio che “prevalga” sugli altri.
Con un editore serio hai la tranquillità che il tuo libro sarà perfetto in ogni aspetto e promosso nel migliore dei modi.
Con il self-publishing hai la flessibilità di agire come meglio credi per il bene del tuo romanzo.
La soluzione migliore è decidere con calma, ponderando ogni scelta in base alle tue esigenze.
E tu?
Casa editrice o self-publishing?
Scrivimelo nei commenti 🙂
There are 5 comments on this post
Ciao Emanuela,
la prima cosa che mi viene da dire è: bella domanda!
Ho inviato una bozza preliminare del mio romanzo a diverse CE, che come sai hanno tempi di valutazione non proprio immediati e spesso non rispondono neanche, sicché sono ancora in attesa. Ho preso in considerazione anche il self-publishing, in termini di possibile opzione, ma non ho ancora cominciato a muovermi in tal senso e non so se lo farò.
Il piano sarebbe lavorare con una casa editrice, seria e non a pagamento, nonostante i bassissimi guadagni e la concorrenza spietata, anche di personaggi famosi che non hanno il minimo feeeling con la scrittura e si limitano a mettere la firma su lavori fatti da ghost writer (altra categoria che difficilmente riuscirò a capire).
D'altronde, ottenere un'occasione dalle CE ponendosi in qualità di emerito sconosciuto non è scontato; Allora ecco che il self-publishing, per quanto sia impegnativo e richieda deteminate competenze, potrebbe essere una soluzione da tenere in considerazione.
E poi, come giustamente fai notare, vuoi mettere la liberta di disporre in maniera assoluta, perfino egocentrica, della propria opera?
Grazie molte per l'articolo, esauriente e stimolante ai fini di un'accurata riflessione.
A presto.
Grazie a te, Calogero, e in bocca al lupo per il tuo futuro di scrittore :)
Cara Emanuela, innanzitutto volevo ringraziarti per i preziosi consigli che rivolgi a noi "autori in erba". È da qualche tempo che bazzico sul tuo blog, ma finora non ho avuto l'occasione di commentare.
Ammetto di appartenere anch'io alla categoria degli indecisi. È proprio vero: riuscire a scegliere tra Casa editrice e Self-publishing non è mica una decisione da prendere così, su due piedi...
La cosa che più mi dispiace è che molti scrittori (o aspiranti tali) condannino a prescindere il self, come se fosse il demonio. Come hai, giustamente, elencato tu, entrambe le opzioni prevedono dei pro e dei contro. Sarebbe bello se ci fossero meno pregiudizi e più voglia di mettersi in gioco, anziché puntare il dito contro gli autori che, pur essendo consapevoli dei rischi, decidono di cimentarsi in una nuova esperienza.
Ti ringrazio, infine, per questo illuminante articolo che ha contribuito a chiarirmi le idee.
Ciao Giusy :)
Ho scritto l'articolo col chiaro scopo di dipanare la nebbia sul self-publishing e di far capire che anch'esso ha i suoi pregi e non va demonizzato a prescindere. Purtroppo il parere comune in Italia è che i romanzi autopubblicati siano robbaccia, quando invece in molti casi non è assolutamente vero.
Ti auguro di prendere la decisione giusta per la tua carriera di scrittrice e che riuscirai a trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze.
A presto ;)
Grazie infinite, Emanuela! E in bocca al lupo per i tuoi progetti.
Un abbraccio :)