Le Brevissime è la rubrica dedicata ai miei racconti brevi o brevissimi. Stralci di deliri, sogni, incubi; o racconti creati per gioco.
Angelo mio
Anche questo raccontino è frutto di un’esercitazione durante il laboratorio Scrittura e Narrazione del Gruppo di Supporto Scrittori Pigri. E anche qui dovevamo parlare di un’emozione senza usare concetti astratti. Ammetto di averla sbagliata clamorosamente, ma come sempre quando sono preda di deliri creativi, ho prestato poco attenzione a cosa scrivevo e ho cercato di concentrarmi su che cosa VOLEVO raccontare.
Mentre sto scrivendo queste poche righe, sento già che le forze mi stanno per abbandonare. Ma voglio prima spiegare il mio gesto, prima che l’oblio mi accolga tra le sue braccia e che di me non resti che un guscio secco.
La mia vita è sempre stata scandita da piccole perle che conservo gelosamente nel mio cuore: lei con la mia camicia mentre preparava la colazione, i suoi occhi zaffiro che si illuminavano, la sua mano tra le mie mentre passeggiavamo per le viuzze del Valentino, le sue labbra sottili che si aprivano in un sorriso quando indicava il primo bocciolo di rosa.
Ora che non c’è più, le mie giornate sono scandite dal tic-tac dell’orologio che avanza inesorabile, le sue lancette che si avvicinano come una sentenza alla mezzanotte della mia vita.
Lei era ciò per cui mi alzavo al mattino, ciò per cui con fatica lavoravo, e ciò per cui con ancora più fatica mi trascinavo a casa tutte le sere.
Lei era un pezzo del mio cuore che custodiva tra le sue mani, un cuore che piano piano sta rallentando i battiti.
Lei mi aspettava.
«Sarò sempre al tuo fianco» mi aveva sussurrato un giorno.
E invece adesso non c’è più.
Perdonatemi, se potete. Io non potrò farlo.
Capite, io non potevo lasciarla andare. Come avrei potuto lasciare andare una parte di me? È come chiedere a dei polmoni infettati di tumore di continuare a respirare.
Così l’ho fatto. E adesso lei non mi abbandonerà più.
Perché lei sarà sempre parte di me.
Mi volto a guardarla: è bellissima anche nel sonno eterno.
Angelo mio, sto arrivando. Saremo di nuovo insieme, questa volta per sempre.