Un anno di Policromia

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È un anno che la collana Policromia è attiva, e durante questo 2019 abbiamo avuto modo di pubblicare tanti romanzi e conoscere nuovi scrittori.

Quale modo migliore per finire il 2019 e iniziare il 2020 ripercorrendo tutte queste storie a più colori?

Ed è anche un modo per farti conoscere, se ancora non li conosci, nuovi libri e nuovi autori… e nuove storie.

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Nota bene: clicca su ogni immagine, o sui link in didascalia, per essere reindirizzato alla pagina del libro sul sito di Policromia.

Gennaio: iniziamo con la guerra

Il 2019 parte con un piccolissimo ma interessante saggio, scritto dal giornalista Stefano Venditti.

Dopo lunghe ricerche, ha tentato di ricostruire la storia del soldato Giovanni Picciano, una delle tante vittime della Seconda guerra mondiale di cui non si è saputo più nulla.

A corredo del testo, numerose foto di repertorio della famiglia Picciano.

Perché ho scelto questo libro: per sensibilizzare l’attenzione a una pagina triste della storia dell’uomo e a un risvolto della guerra che spesso dimentichiamo. Vittime di cui i cari hanno perso le tracce e di cui non hanno nemmeno una tomba dove posare un fiore.

Febbraio-marzo: guardiamoci dentro

Frutto di un’esperienza diretta avuta in adolescenza, l’autrice ha voluto mettersi a nudo e raccontare, sotto forma di diario, le sensazioni che l’anoressia ha lasciato su, e dentro, di lei.

Questo vuole però anche essere un aiuto per chi è accanto alla persona affetta da anoressia, che siano i genitori o altri, affinché sappiano come comportarsi e non la lascino sola a se stessa.

Perché ho scelto questo libro: con la Pizzuto si è ormai instaurato un rapporto di amicizia, nonostante la lontananza, ed è stato uno dei primissimi romanzi a essere arrivato in redazione. Ho voluto credere in lei e nella sua scelta di raccontarsi, e soprattutto nella capacità di affrontare svariate tematiche, come scoprirai continuando a leggere.

Aprile: siamo forti… e sogniamo

Il primo libro, “Ovunque per te”, fa parte di una serie di romanzi con protagonisti Futura e Patrick, due giovani che si trovano ad affrontare numerose situazioni intricate.

In questo romanzo li troviamo, insieme ad alcuni amici, alle prese con i problemi dei nostri giorni, in particolare la crisi economica che ha lasciato molti senza lavoro e con un futuro incerto davanti.

Perché ho scelto questo libro: mi è piaciuto da subito lo stile asciutto, diretto e ironico della Santoro. E soprattutto come sempre non ho disdegnato una storia che porta con sé numerosi messaggi, primo fra tutti non l’abbattersi mai nonostante le difficoltà.

Il secondo libro è di una mia vecchia conoscenza: Maria Cristina Pizzuto. Ti avevo detto che avresti sentito parlare di nuovo di lei, giusto?

E ti avevo anche detto che ha la capacità di destreggiarsi in numerose tematiche: questo suo secondo romanzo, infatti, non ha nulla a che vedere con il primo.

“Il bacio del mare”, che fa parte di una trilogia che pubblicheremo nel 2020, è la leggenda di un castello a picco sull’acqua, è la storia di una vendetta e di un grande amore.

Da leggere ascoltando il brusio dei marosi in sottofondo.

Perché l’ho scelto: mi piacciono le leggende e le storie d’amore con un pizzico di mistero. E sembra piacere anche al pubblico, visto che la Pizzuto ha letteralmente sbancato allo scorso Libri in Baia!

Maggio: c’è un mostro in noi

Questo romanzo ha una storia curiosa alle spalle. Dovete sapere che conobbi la Caserini due anni fa al Salone del Libro di Torino, ed ebbi la possibilità di leggere “Autopsia di un’emozione” quando ancora era una bozza.

Dopo un po’ di tempo la ricontattai per proporle una pubblicazione su Policromia, visto che la sua storia mi aveva colpito subito… e i risultati sono stati incredibili.

È la storia di due anime divise ma unite dal medesimo mostro: la depressione. Ed è anche la storia di una rinascita, lenta ma inesorabile. Non diciamo forse tutti che c’è una luce in fondo al tunnel?

Perché ho scelto questo libro: innanzitutto per la tematica trattata, ma anche e soprattutto per come la storia è scritta, e perché la Caserini è riuscita a mettersi a nudo con un grande coraggio.

Giugno: estate interrotta

Secondo romanzo di un autore molto promettente e dalla penna delicata, “L’estate interrotta” non è solo la storia di un’amicizia, di un amore e di un viaggio, ma è anche la storia delle scelte che facciamo. Scelte che, qualsiasi esse siano, porteranno a qualcosa. Non sempre sarà bello, ma contribuirà a farci diventare quello che siamo.

Perché ho scelto questo libro: diciamo che è stato Mirigliano a scegliere noi, e ne siamo felici. Il suo romanzo non è solo amore, ma anche formazione, introspezione, speranza… crescita.

Luglio: in valle si ode un canto

È un canto melodioso. Forse è un usignolo, oppure è l’acqua che gorgheggia in una chiusa, o forse è qualcosa di mai conosciuto?

Tre romanzi, tre generi paralleli, tre storie che lasciano il segno.

De “Io sono l’usignolo” non saprei cos’altro dirti se non che raramente i paesini imboscati in mezzo ai monti sono così bucolici come sembra… anzi, a volte celano segreti che sarebbe meglio non smuovere. Ma ditelo voi a Rubino, cocciuto giornalista che per andare a fondo di un mistero mette in gioco tutto, perfino la sua famiglia. Io ci ho provato… ma non mi ha ascoltato. E neppure l’usignolo, con il suo canto portatore di messaggi.

Perché ho scelto questo libro: forse dovrei dire perché mi sono scelta, ma non vorrei fare quella che si loda e si imbroda, quindi non mi curo, ma guardo e passo. Però se senti un usignolo cantare fossi in te non sarei così felice…

A parlare de “Le acque del sonno eterno” quasi mi annoio: è sempre lei, la Pizzuto, ormai la mia ombra! Ma che vuoi farci se scrive romanzi che mi colpiscono il cuore?

Qui, oltre all’amore e al mistero, che caratterizzano tutte le sue storie, la nostra ormai fedele autrice ha inserito anche elementi del romanzo di formazione e un messaggio non proprio velato: non giochiamo con la Natura. Essa sembra mite, ma quando si sveglia non ci lascia indifferenti. Nel bene e nel male.

Perché ho scelto questo libro: perché la Pizzuto è una garanzia? Forse, ma anche perché “Le acque del sonno eterno” lo leggi d’un fiato. Veloce. Come acqua da troppo incatenata e costretta in una diga e che, quando prorompe, porta tutto con sé. Anche il lettore.

Ultimo ma non ultimo, il romanzo-saggio di Galliani: una storia un po’ fantascientifica, un po’ reale, e soprattutto una denuncia.

Ma chi sono davvero questi Wits? Ed esistono? O siamo noi stessi, incuranti del rispetto per ciò che ci circonda?

Perché ho scelto questo libro: non dobbiamo nasconderci. Siamo vandali, siamo uomini e donne egoisti, siamo “sporcatori seriali”. Forse per voler lasciare traccia del nostro passaggio, forse per autocelebrazione, o forse perché, semplicemente, non ci accorgiamo che il degrado fa male all’ambiente, agli edifici, e anche a noi.

Luglio-agosto: un’estate al mare… 🎵

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Anche le menti più contorte vanno in vacanza.

Ci vediamo a settembre!

Settembre: rinascere e tornare bambini

Settembre è l’estate che piano piano lascia spazio ai colori dell’autunno, a fragranze che ci riportano indietro nel tempo. Ma in certi casi è l’estate che è ancora estate, sono le onde che cantano con la sabbia, sono i vigneti che si abbracciano, i monti che inafferrabili afferrano il cielo.

“Un’altra vita” è il racconto autobiografico di un uomo che, non più giovane, si è rimesso in gioco emigrando, cercando una sua identità tra le rocce di Creta, scoprendo l’amore, la fisicità e un po’ anche se stesso.

Perché ho scelto questo romanzo: Marazzato è un artista, oltre che scrittore. E come ogni artista ha pennellato pagine della sua vita con tinte a volte grige e altre elettriche. Una scrittura quasi poetica, suggestiva, che ci racconta non solo dell’uomo in cerca del suo Io, ma anche di un’isola povera e ricca di storie da raccontare.

Se Marazzato ci dice che invecchiare a volta significa rinascere, la Coero Borga ci fa tornare piccini, quando, in una casa di pietra, accanto a un focolare, ascoltavamo i racconti dei nostri nonni.

In “Profumo di nonna” ci sono tutti i profumi della nostra infanzia, il sentore di cose vecchie e preziose, gli aromi dei cibi di una volta e i rumori del fieno quando si asciuga al sole. È il ricordo di una donna che, tornando al suo paese natale, ridiventa bambina. E noi con lei.

Perché ho scelto questo libro: perché mi ha fatto tornare bambina. Non c’è niente di più bello del frusciare di pagine che recano con sé ricordi nascosti sotto strati di oggi e domani ma mai dimenticati.

Ottobre: donne, ragazze, sognatrici

Ottobre è il mese delle donne, per Policromia. Ragazze, giovani, madri, mogli. Ognuna di loro che dovrà fronteggiare qualcosa di più grande, a volte invalicabile, a volte no.

“Le occasioni perdute” è la storia struggente di una ragazza che un giorno si sveglia e non può più muoversi. Una malattia subdola, oscura, feroce, l’ha presa con sé. Un maligno che le mangia piano piano quanto di più caro abbia: la vita. E allora Elena non può che affidarsi all’unica cosa ancora funzionante: le sue mani.

Un diario toccante ma anche spensierato. Un inno alla vita.

Perché ho scelto questo libro: il piccolo romanzo della Atzeni arriva al cuore, potete starne certi. Breve, come la vita di Elena, ma capace di dare una speranza anche laddove sembra non esserci più.

I due romanzi di Gianni Cardia, scrittore sardo molto attaccato alla sua terra, ci dipingono una Sardegna del passato, fatta di campi coltivati, di calesse, di sagre e di ricorrenze religiose. Ma anche una comunità dove l’invidia si nasconde dappertutto e dove la donna è ancora considerata moglie e fattrice.

Su questo sfondo si muovono le vicende dei personaggi di “Due eroi sconosciuti” e “Un’altra Maddalena”.

Il primo è un romanzo corale di una generazione, di bambini diventati adulti e costretti a guardare in faccia la realtà di una terra insidiosa, lacerata dalla guerra mondiale. Bambini diventati adulti e che, grazie alla loro tenacia, riusciranno a costruire un piccolo angolo tutto per loro, lontano da maldicenze e dalla cattiveria di un popolo che vive nell’anima le incertezze del nuovo secolo.

Perché ho scelto questo romanzo: Cardia ha la capacità di dettagliare la Sardegna come se ci vivessimo anche noi. Le sue storie sono dense, cariche di messaggi e di emozioni. Una prosa lenta ma incalzante, ricca di sfumature.

Il secondo romanzo, ripubblicato a ottobre dopo un restyling stilistico, è la storia di una giovane donna che farà i conti con l’ambiente ostile che la circonda e con la scoperta del suo corpo, del suo essere donna.

Maddalena cerca un posto nel mondo e ricerca la sua intimità più profonda senza inibizioni o condizionamenti. La sua forza è la sua integrità morale, la voglia di difendere ciò che è suo scavalcando ogni ostacolo.

Perché ho scelto questo romanzo: perché è la storia di una donna vista dagli occhi di un uomo. È la riscoperta senza veli della carne, dell’amore non sempre romantico ma più spesso crudo, brutale.

Novembre: ossessione

Questo è un romanzo psicologico, nel senso che indaga negli abissi della psiche umana.

Come la protagonista, anche noi rimaniamo spiazzati nella lettura, non sapendo nulla e affidandoci solo alla penna di Sara che, nel suo diario, ripercorre quello che la sua mente piano piano porta a galla.

Una storia che stravolge ogni architettura narrativa, il cui perché si scoprirà solo alla fine, e i personaggi una pagina dopo l’altra.

Può un legame affettivo creare dipendenza, ossessione, anche dopo la morte?

Perché ho scelto questo libro: per la sua originalità. Per la sua emotività. Perché per amore, qualsiasi tipo di amore, siamo disposti a tutto. Anche a uccidere.

Dicembre: ti fermi… e vivi

Questa raccolta di racconti, curata da Alfonso Pistilli (già autore de “L’ultimo sorriso“, primissimo romanzo arrivato nella scuderia dei matti… volevo dire di Policromia) è nata dopo un progetto di scrittura narrativa portata avanti dallo scrittore in un liceo della sua città.

Venticinque racconti scritti da giovanissimi promettenti, venticinque grida di adolescenti inascoltati, venticinque speranze per un futuro migliore.

Perché ho scelto questo libro: Policromia non aveva ancora una raccolta di racconti, ed è stato piacevole aggiungere anche questo colore. Sono storie brevi ma dense di significato, veloci da leggere ma che a fatica dimentichi.

E il 2020?

Lasciate ogni speranza, voi ch’intrate.

Abbiamo in serbo per voi gustosissime e coloratissime storie, che pubblicheremo nei prossimi mesi.

Coloratissime per modo di dire, perché se cerchi spensieratezza, temo dovrai rivolgerti altrove.

I prossimi romanzi di Policromia saranno crudi, come di consuetudine, i temi difficili, ma spero che sapranno emozionare come gli altri già pubblicati.

Qualche anticipazione?

Una famiglia scossa da un femminicidio.

Un cigno nero le cui penne tracciano storie cupe e fosche e d’arcobaleno.

Una vendetta dopo anni di violenze racchiusa in un carillon.

Una rivalsa dopo dieci anni, alla ricerca della verità…

Tutto questo è e sarà Policromia. Voci fuori dal coro. Voci che urlano, voci che sussurrano. Voci che vivono.