“Vita da self” è un appuntamento settimanale dedicato alle esperienze di autori self-publishing che ci raccontano cosa ne pensano dell’autopubblicazione.
Oggi parliamo con Cassandra Green, autrice di “I figli dell’ombra” e di “La terza galassia – Jess Jefferson“.

Come sei venuto a conoscenza del self-publishing?

Alcuni amici mi hanno suggerito di provare con il self.

Quando hai iniziato a pubblicare come self-publisher?

La mia prima pubblicazione è stata tramite uno sponsor ed è avvenuta anni fa. Poi a Febbraio di quest’anno ho pubblicato tramite Youcanprint la mia prima opera I Figli Dell’Ombra con lo pseudonimo Cassandra GREEN.

Com’è venuta questa idea? Avevi già pubblicato prima con una casa editrice?

Veramente no, sono un po’ allergica alle case editrici.

Come ti trovi con il self-publishing? Pensi sia un’alternativa conveniente a una casa editrice?

Assolutamente sì. Certo, non bisogna mai generalizzare e prima di parlare bisogna capire cosa la casa editrice è in grado di offrire, però io personalmente preferisco fare tutto da me.

Quali sono state le maggiori difficoltà ad autopubblicarti?

Forse i pregiudizi che molte persone ignoranti hanno sul self. Con il termine ignorante non voglio offendere nessuno, ma intendo dire che spesso le persone ignorando il sistema che ruota intorno all’editoria e non si rendono conto che pubblicare in self non è obbligatoriamente un ripiego, ma può benissimo essere una scelta personale.

Quali sono state le maggiori soddisfazioni?

Ogni traguardo che si raggiunge è una soddisfazione, se così non fosse la vita sarebbe davvero triste e grigia, bisogna sempre essere felici di ogni passo compiuto, anche se piccolo, anche se in apparenza insignificante.

A tuo avviso, il self-publishing avrà futuro in Italia?

Lo spero vivamente. Soprattutto mi auguro che vada in sostituzione delle case editrici a pagamento, che sono una grossa vergogna!

In generale, cosa pensi del self-publishing? Ti senti di consigliarlo?

Personalmente sì. Tanto sia che pubblichi con una CE o in self dovrai comunque pubblicizzare la tua opera e combattere contro i pregiudizi perché quelli non mancano mai.