** Approfondimento sul nuovo romanzo di N. K. Jemisin, “La Quinta Stagione”, che fa parte del blogtour dal 29 aprile al 4 maggio. In fondo troverai le altre tappe **


Dal retaggio universitario sono sempre stata affascinata dal sistema politico dei vari paesi che mi circondano, e tale retaggio si unisce alla passione che da sempre ho per il fantasy.

Passione che mi porta ormai a guardare con occhio critico l’ambientazione di ogni storia, e soprattutto come funziona il mondo immaginato.

Per questo ho scelto, per il blogotour di cui fa parte questo articolo, di soffermarmi sul sistema politico dell’Immoto, luogo in cui “La Quinta Stagione” è ambientato.

E non è stato per nulla facile!

La Jemisin ha studiato molto scrittura creativa, devo dire, perché nella sua storia non troviamo nulla di quei fastidiosi infodump di cui purtroppo spesso i fantasy sono pieni, e ossia: la descrizione di tutto con noiosissimi e lunghi capitoli che hanno sì lo scopo di mettere al corrente il lettore dell’ambientazione e corollari, ma lo annoiano anche in modo tremendo.

Con la Jemisin, invece, è il lettore che scoprirà tutto a poco a poco, e anche se subito potrà essere disorientato, a mano a mano che la lettura procede si troverà immerso nel magnifico (nel senso dell’architettura narrativa) mondo che è l’Immoto.

E se vuole approfondire, in fondo al libro troverà anche interessantissime appendici.

Ma bando alle ciance, lettore: eccoti un bel approfondimento sul sistema politico dell’Immoto, e spero davvero di non scrivere un pippone.

Nel cuore della città ci sono molti grandi edifici, e forse per questo non è sorprendente che ce ne sia uno più grande e più audace di tutti gli altri messi insieme: una struttura massiccia la cui base è una piramide di ossidiana tagliata con la massima precisione a forma di stella. Le piramidi sono la forma architettonica più stabile e questa è cinque volte una piramide; d’altra parte, perché no? E visto che ci troviamo a Yumenes, in cima alla piramide è collocata una grande sfera geodetica le cui superfici sfaccettate paiono d’ambra traslucida, e che sembra tenersi in un equilibrio effimero, mentre in realtà ogni elemento della struttura è destinato all’unico scopo di sostenerla. Ha un aspetto precario: questo è ciò che conta. La Stella Nera è il luogo in cui s’incontrano i capi dell’impero per le loro incombenze capesche. La sfera d’ambra è dove tengono l’Imperatore, accuratamente preservato e in condizioni perfette. Lui percorre i corridoi dorati con aristocratica disperazione, facendo ciò che gli viene detto e paventando il giorno in cui i padroni decideranno che sua figlia è più ornamentale di lui.

Questo stralcio fa parte delle primissime battute del romanzo della Jemisin, e ci dà da subito qualche idea sul sistema politico: sappiamo che esiste un imperatore, e questo ci porta a capire che non ci troviamo davanti democrazie o altro; e sappiamo anche che questo imperatore è ornamentale, quindi deduciamo che siano altri a prendere le decisioni per lui.

Già da qui possiamo ipotizzare che il sistema politico del Vecchio Impero Sanze è una monarchia il cui imperatore, però, ha poco potere.

Mi viene in mente a tal proposito una delle tante lezioni universitarie di “Diritto dei paesi post-socialisti”: in Cina, infatti, vi è un unico partito dominante; gli altri, pur essendoci, sono considerati “vasi da fiori”. Semplici ornamenti, come il nostro imperatore di Sanze; di cui addirittura non sentiremo mai parlare nel romanzo.

Sentiremo però parlare (e anche spesso) del Fulcro. Non mi soffermerò più di tanto a raccontarti che cos’è perché lo troverai nelle altre tappe di questo blogtour, ma mi interessa menzionarlo perché nell’appendice al romanzo scopriamo che, oltre a essere luogo di addestramento (e controllo) degli orogeni, è anche un ordine paramilitare creato dall’Impero.

E oserei anche dire che si tratta del luogo con più potere dello stesso imperatore-ornamento. I Custodi, che si dice siano anche antecedenti al Fulcro, hanno il compito di rintracciare, proteggere e guidare gli orogeni; ma dal romanzo mi è parso proprio di capire che siano loro in un certo senso a trainare le redini dell’Immoto. Li vediamo dappertutto e in ogni situazione degna di nota. Inoltre guidano, appunto, gli orogeni, e questi sono fondamentali per la vita del Vecchio Impero, poiché devono gestire e governare la Terra. Controllandoli, questi onniscienti Custodi controllano anche l’Immoto.

Per farti capire, poi, quanto poco potere abbia il nostro imperatore evanescente, posso continuare parlandoti di com’è strutturato il sistema politico dell’Immoto.

In poche e semplici frasi, assomiglia molto al sistema italiano, suddiviso in comuni, province e regioni.

Il Vecchio Impero Sanze è suddiviso in com (comunità) e quartenti e regioni.

La com, dice l’appendice, è “la più piccola unità sociopolitica del sistema di governo Imperiale, che in genere corrisponde a una città o cittadina.” Ogni com è governata da un capo.

Il quartente, sempre secondo l’appendice, è “il livello intermedio del sistema di governo Imperiale. Quattro com geograficamente adiacenti formano un quartente. Ogni quartente ha un governatore a cui riportano i capi delle singole com e che a sua volta riporta a un governatore regionale. La com più grande di un quartente è la sua capitale.”

Infine la regione (sempre in base all’appendice): “il livello più alto del sistema di governo Imperiale. Le regioni riconosciute dall’Impero sono Artidi, Nomidlat, Costiere occidentali, Costiere orientali, Equatoriali, Sumidlat e Antartidi. Ogni regione ha un governatore a cui riportano tutti i quartenti locali. I governatori regionali sono nominati ufficialmente dall’Imperatore.”

Un sistema a piramide, quindi, con a capo sempre il solito imperatore, e qui capiamo ancora meglio le sue funzioni puramente di nomina e di ornamento, poiché capo com, governatore quartente e governatore regionale possono gestire i propri territori autonomamente e solo facendo capo alla figura posta immediatamente sopra di loro (quindi il capo com fa riferimento al governatore del quartente e quest’ultimo al governatore regionale).

Qua e là per il libro leggiamo anche dell’Elite Yumenesce (da Yumenes, la città sede del Fulcro, e una delle città più importanti del Vecchio Impero Sanze), e questa sembra proprio detenere le posizioni di maggior potere e prestigio (anche perché l’imperatore sì nomina i governatori regionali, ma spesso questi sono scelti proprio tra l’Elite di Yumenes).

Un cenno infine al Vecchio Impero Sanze.

Originariamente una nazione (unità di un sistema politico deprecato, ante Imperiale) nelle Equatoriali, origine della razza Sanze. Alla fine della Stagione della Follia (7 Imperiale), la nazione di Sanzia fu abolita e sostituita dall’Affiliazione Equatoriale Sanze, formata da sei com in prevalenza Sanze, sotto la guida dell’Imperatore Verishe Elite Yumenes. L’affiliazione crebbe rapidamente nel periodo successivo alla Stagione
e nell’800 Imperiale comprendeva tutte le regioni dell’Immoto. Intorno all’epoca della Stagione dei Denti, l’Affiliazione prese il nome informale di Vecchio Impero Sanze, o Vecchio Sanze. A partire dagli Accordi di Shilteen nel 1850 Imperiale, l’Affiliazione cessò ufficialmente di esistere poiché il controllo locale (sotto la guida dell’Elite Yumenesce) era ritenuto più efficiente nell’evenienza di una Stagione. In pratica, la maggior parte delle com segue ancora il sistema di governo Imperiale,
la sua finanza, istruzione e così via, e la maggior parte dei governatori
regionali paga ancora tasse come tributo a Yumenes.

Questo è quanto ci riporta l’appendice, e da qui possiamo dedurre che l’Impero sia nato dalla vecchia nazione di Sanzia, che via via ha conquistato le terre intorno, governandole poi con il sistema che ho cercato di spiegare in questo articolo.

Un Impero vecchissimo ma molto funzionale, se è sopravvissuto a numerose Quinte Stagioni!

Da quanto ho letto devo dire che la Jemisin ha fatto un ottimo lavoro sotto il profilo dell’architettura politica dell’Immoto, anche se avrei preferito, in appendice, qualcosa di più sull’Impero, come una cronologia. Ma mi farò bastare quanto ho appreso, e spero basti anche a te e ti incuriosisca a tal punto che leggerai il libro 🙂

Qui sotto trovi il banner con le altre tappe: mi raccomando seguile tutte, perché sono molto (ma molto!) interessanti.