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Trovare anche solo qualcosa da dire su cosa mi aspetto del prossimo volume, che in lingua originale è già uscito e si intitola The Stone Sky, richiederebbe un articolo lungo da oggi a domani.

Inizierò con un breve: mi aspetto TUTTO.

Ovviamente questo non rende l’idea, e allora posso dirti nel dettaglio cosa penso ci sarà nel volume conclusivo della trilogia La terra spezzata (che per la cronaca è già uscito sia in Spagna, con il titolo El cielo de piedra sia in Francia, con il titolo Les cieux pétrifiés).

Innanzitutto, come ogni finale di trilogia, o di saga, in teoria dovrebbe tirare le fila di tutto: ogni nodo viene al pettine e abbiamo il denouement della narrazione, ossia il passaggio dal climax alla conclusione.

Mi aspetto quindi una bella corsa di colpi di scena fino alla fine, il fiato sospeso su ogni pagina. Sarò esigentissima: se anche solo qualcosa non mi convincerà, ahimè la mia valutazione rischierà di essere negativa.

Già, perché di solito leggo solo libri autoconclusivi (salvo rarissimi casi), e se prendo in mano una saga o una trilogia deve essere perfetta dall’inizio alla fine. Lo so, lo so, ho troppe pretese 🙂

Mi aspetto che ogni personaggio concluda il suo arco di trasformazione, sia negativo sia positivo. Non ammetterò cadute in cliché. Non ammetterò nemmeno finali troppo melensi, perché dalle premesse La terra spezzata è tutto fuorché melenso. Anzi, mi aspetto ed esigo un finale con i fiocchi.

Non posso entrare troppo nel dettaglio della storia, perché cadrei nello spoiler, ma c’è una cosa che mi aspetto, anzi, che desidero, agogno con tutto il cuore. Proverò a dirla rimanendo nel generico, ma tanto chi l’ha letto capisce.

Mi aspetto che un personaggio le cui vicissitudini in “Il portale degli obelischi” sono state ingloriose possa in qualche modo tornare. Un’ardente speranza c’è, visto che la Jemisin nel secondo volume ha lasciato intendere qualcosa. Incrocio le dita…

La trilogia della Terra spezzata è davvero una serie di romanzi che ogni amante del fantasy dovrebbe leggere, a partire dalla maestria con cui è scritto, passando per l’originalità della trama e dell’ambientazione, per finire con la caratterizzazione quasi fisica dei personaggi.

È una serie che mi ha preso da subito, che ho adorato, e non posso che essere in trepidante attesa di leggere il volume conclusivo. Tanto che non penso aspetterò esca in Italia.

E infatti…

Buona lettura a tutti 🙂

Se non mi sentiste più, vi chiedo di venirmi a recuperare nell’Immoto. O, per rimanere in tema con la lingua scelta, dans le Fixe.

Leggi la recensione de La quinta stagione e de Il portale degli obelischi!