Come ti metto la virgola (breve guida sulla punteggiatura, seconda parte)

La virgola nei dialoghi viene usata a volte sì e a volte no.

Nel senso che, come segno di punteggiatura, non è obbligatorio.

Tuttavia qualora decidessi di usarla devi tenere a mente alcune regolette e, come sempre, essere uniforme.


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Virgola… dentro o fuori?

Come per il punto, ogni casa editrice sceglie dove inserire la virgola: dentro la parentesi, fuori, oppure non metterla affatto.

La regola principale è di essere uniformi: se decidi di mettere la virgola dopo ogni caporale, devi farlo sempre, e non un po’ sì e un po’ no.

Vediamo alcuni casi di uso della virgola nel dialogo.

La virgola con caporali e virgolette

Il primo e secondo caso (ho usato le caporali, ma è lo stesso per le virgolette) differenziano per la presenza della virgola nel primo e l’assenza nel secondo.

Ad esempio, Mondadori non mette quasi mai la virgola a chiusura della caporale, mentre lo fa la Newton Compton.

Può capitare, come nel terzo caso, che la virgola sia all’interno della caporale: è il caso di alcuni romanzi della Rizzoli, come “Quando il cielo si divide” di Evans.

La virgola viene anche usata per staccare un dialogo che continua (“La storia infinita” di Ende, Superpocket).

Ti sto confondendo, lo so! La virgola ha tantissimi utilizzi per separare i dialoghi, ma se ti crea difficoltà usarla, allora toglila e non cambia nulla lo stesso.

Riassumendo:

Quello che conta è essere omogenei: se decidi si inserire la virgola dopo ogni dialogo, così deve rimanere fino alla fine. Idem se la metti prima della virgoletta o se non vuoi proprio usarla.

La virgola con le lineette

Sono sempre un po’ strambe, le nostre lineette, e funzionano in modo diverso rispetto a caporali e virgolette. Per questo i più preferiscono evitarle.

Anche in questo caso, puoi decidere se usare la virgola dentro il dialogo oppure no, o usarla per staccare l’inciso.

Di norma, però, la virgola va sempre dentro il dialogo e mai fuori, tranne che nel caso di fine inciso (ultima frase dell’esempio).

Infatti, scrivere — Senti —, Mario tentennava, — ti devo parlare; oppure — Bene, grazie —, rispose Luigi, è graficamente poco elegante.

La virgola, infine, va messa qualora tu decida di non staccare l’inciso in mezzo al dialogo con le lineette. Succede raramente, e soprattutto lo fanno nei romanzi in francese, però qualche volta mi è capitato di trovarlo in un testo italiano.

In questo caso la virgola è fondamentale per far capire al lettore quando finisce il dialogo e quando inizia l’inciso (e quando termina). Ecco l’esempio di “Rage”, di Stephen King, per J’ai lu:

Va da sé che, anche per le lineette, devi essere uniforme 🙂

Io ho scelto di non mettere mai le virgole, sia con caporali sia con lineette, ma non perché mi dimentichi o altro; semplicemente le trovo pesanti da un punto di vista grafico e, senza, il testo mi sembra più fluido.

Tu le usi? O no? Scrivimelo nei commenti!

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