Autori VS editor

Ormai sono svariati anni che lavoro come freelance nell’editoria e, sebbene non possa dire di conoscere tutto, sto iniziando a farmi un’idea dei vari autori che gironzolano per il mondo di Editòria.

È divertente ogni tanto, allora, parlarne, per divertirsi un po’ e, chissà, magari conoscersi meglio.


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Autori VS editor: una partita a scacchi

Il rapporto tra scrittore e editor è una partita a scacchi, soprattutto agli inizi, quando uno non conosce l’altro.

Iniziamo manovre di avvicinamento volte a conoscerci, ma il più delle volte (e per fortuna!) la partita si conclude in perfetta parità: autore e editor si alzano, si stringono la mano e se ne vanno con la consapevolezza e il piacere di un bel confronto, e che entrambi hanno appreso qualcosa dall’altro. Talvolta ritornano per un’altra partita.

In alcuni casi è una vera guerra, nello stile di Risiko: mosse, contromosse, arretramenti e avanzamenti, e alla fine… scacco matto!

Penso siano le situazioni più difficili, per un editor, e nel mio caso, almeno per ora, le ho vissute poche volte… poche ma buone, come si dice.

Ma, dal punto di vista dell’editor, come sono questi autori che si succedono nella sedia davanti a lui per iniziare una partita di scacchi?

Ne ho scovati tre.

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L’autore gne-gne

Costui ha una personalità forte e spicca quasi sempre per egocentrismo e una dannata voglia di avere l’ultima parola e di avere ragione (gne-gne).

Uno degli autori più difficili con cui l’editor si deve confrontare.

Ogni correzione è vagliata con lente d’ingrandimento, raramente accettata e spesso criticata.

Hai fatto così ma io intendevo colà e in tal modo si perde di significato non ha più senso mi hai stravolto la storia e ho ragione io. Gne-gne.

L’editor accomodante arretra, anche se è nel giusto, e per quieto vivere sottosta alle ragioni (vere e sbagliate che siano) dell’autore. Oppure se ne lava bellamente le mani: chissene, io ci ho provato, se poi non ti va bene ti saluto e affari tuoi. O ancora ingaggia una guerra di trincea seguita da lanci di bombe a mano e contro-lanci, fino a che uno (non necessariamente l’autore) non cede e alza bandiera bianca.

L’autore gne-gne raramente accetterà il lavoro dell’editor e anzi: sarà lui a voler insegnare qualcosa dall’alto del suo essere scrittore.

Una figura, lasciamelo dire, antipatica e con cui eviteresti di lavorare.

Spesso, purtroppo, l’editor ne è obbligato, ad esempio se lavora per una casa editrice e quello che capita capita, mentre se è freelance ha più margine di libertà — ma non troppa: in fondo i soldi so’ soldi.

Talvolta mi chiedo perché questi autori cerchino un editor, se poi non va bene nulla, ma vedremo nell’articolo su editor VS autori che c’è una ragione.

Di certo con questi personaggi ti fai le ossa 🙂

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L’autore grazie-signore-grazieee

L’esatto opposto del gne-gne.

Questo autore venera l’editor quasi fosse una divinità dell’editoria e prende per oro colato qualsiasi correzione egli apporti.

Va bene anche se l’editor sbaglia, anche se l’autore grazie-signore-grazieee non vedrà mai alcun errore: anche un “ma però” è corretto, perché se lo ha scritto l’editor allora va bene.

Figura anche questa molto difficile da affrontare: l’autore grazie-signore-grazieee ha una personalità remissiva, è spesso insicuro e ha totale (e troppa) fiducia nell’altro. Talvolta non lo schiodi dalla convinzione di scrivere castronerie — tanto c’è l’editor divinità a correggere il tutto.

L’editor tendente all’egocentrismo troverà pane per i suoi denti, e il suo ego aumenterà in maniera spropositata. Purtroppo, rischia di essere poco autocritico e di non imparare dai suoi errori.

Si sa che anche l’editor sbaglia, ma deve esserne consapevole per potersi migliorare. E con questo tipo di autori, a cui va bene tutto (anche gli errori) è molto difficile.

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L’autore com’è-umano-lei

Una via di mezzo tra i due precedenti tipi di autore.

Personalmente, è lo scrittore con cui mi trovo meglio: disposto a imparare, capisce gli errori e, se l’editor sbaglia, glielo fa notare con garbo.

Una bellissima partita a scacchi senza né vinti né vincitori, ma dove autore e editor imparano qualcosa in più e si alzano dal tavolo migliori di prima.

L’autore com’è-umano-lei sa quali sono i suoi limiti e si affida all’editor proprio perché lo aiuti a migliorarsi, ma è altresì preciso e vuole un prodotto finito quantomeno perfetto, quindi non si tira indietro se l’editor sbaglia, e glielo dice.

Editor e autore com’è-umano-lei lavorano insieme, fianco a fianco, per rendere il libro il più bello che ci possa essere, almeno per loro, ma anche per il lettore, ovviamente.

Si confrontano, si parlano, si vedono, e qualsiasi correzione che non torna è discussa e analizzata fino a trovare una soluzione che soddisfi entrambi.

Che dire! L’autore com’è-umano-lei è il più bello con cui lavorare, e con molti di questi autori sono rimasta in contatto anche una volta terminata la revisione.

Insomma, personalmente auguro a ogni editor in erba di incontrare subito autori così: aiutano molto a migliorarsi e ad affrontare le proprie difficoltà.

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