La storia è decisamente ben scritta, e lo stile narrativo non perde appiglio dall’inizio alla fine: alcuni punti sono magari troppo allungati e portano il lettore a chiedersi “a cosa mi serve saperlo”, ma poi si arriva qualche capitolo dopo a dirsi “ecco, ora so perché prima mi aveva raccontato che .. “.
Ottimo lo stile e la parte linguistica (grammaticale e lessicale), e sebbene sia un romanzo autoprodotto non presenta nessun refuso e nessun errore: questo a significare che, se si sa scrivere correttamente, lo si sa fare anche senza una casa editrice alle spalle. (Katiuscia)
Scritto in maniera impeccabile, “Io sono l’usignolo” nasconde segreti e crudeltà e alla fine mi è rimasto solo un interrogativo – quello riguardo la sorte di un certo personaggio, ma visto come sono poi andati i fatti posso averne un’idea.
L’autrice ha saputo intessere una storia che, per quanto alcuni dei suoi personaggi risultino sospettabili e viscidi, non è mai così prevedibile da esclamare “ah, lo sapevo!” – anzi, sono rimasta sorpresa più di una volta.
E il finale è qualcosa a cui penserete per qualche tempo. (Alice)