Bentrovati con l’appuntamento settimanale dedicato alle storie self vincenti.
Oggi parleremo con Monica Gabellini, autrice di Datemi un sogno in cui vivere e Fidati di me: segreti di sangue (Libromania).

Come sei venuto a conoscenza del self-publishing?

Quando ho cominciato a pensare di pubblicare un romanzo ho cercato ovunque informazioni su case editrici e servizi editoriali e, inevitabilmente, sono incappata anche nelle informazioni riguardanti il self publishing.

Quando hai iniziato a pubblicare come self-publisher?

Il mio primo (e al momento unico) romanzo da self risale a un anno fa.

Com’è venuta questa idea? Avevi già pubblicato prima con una casa editrice?

All’inizio non volevo autopubblicarmi perché cercavo una conferma sulla validità del lavoro e solo una casa editrice avrebbe potuto darmela. Non me la sentivo di andare allo sbaraglio.
Ho pubblicato in digitale con libromania ma non posso ritenermi del tutto soddisfatta, sia per quanto riguarda l’editing (quasi assente), che per la promozione (inesistente) e, perché no, per i guadagni. Con loro non incassi nulla fino a che non li hai risarciti del costo di editing e copertina; costo che a mio avviso è eccessivo, sia per l’editing scarso che per la copertina orribile che ho dovuto accettare. Dopo un’esperienza del genere mi sono rifiutata di proporre loro un nuovo romanzo e ho tentato con questa via.

Come ti trovi con il self-publishing? Pensi sia un’alternativa conveniente a una casa editrice?

La mia esperienza è sicuramente positiva perché l’opera è completamente mia anche dopo la pubblicazione: io decido il prezzo, se voglio cambiare o correggere qualcosa sono libera di farlo e in tempi brevi e le royalties sono maggiori rispetto a quelle che ti può garantire una casa editrice.

Quali sono state le maggiori difficoltà ad autopubblicarti?

Devo dire la verità, non ho trovato grosse difficoltà. Con Street Lib c’è un programma libero che ti aiuta a controllare il file epub. Forse l’ostacolo più grosso è la copertina, ma in rete si trovano tanti grafici che con pochi euro ne realizzano di bellissime.

Quali sono state le maggiori soddisfazioni?

A parte il fattore economico, secondo me la cosa più gratificante è la soddisfazione personale di essere riuscita a fare tutto da sola.

A tuo avviso, il self-publishing avrà futuro in Italia?

Credo proprio di sì. Io mi ritengo più lettrice di self che autrice, avendo pubblicato un solo romanzo al momento. Noto che sono tantissime le persone che sfruttano il self in questo senso e la gran parte ne è rimasta soddisfatta. Penso ci siano ancora un po’ di pregiudizi, gli stessi che vedo in chi ancora è legato al cartaceo e magari critica il lettore di ebook senza mai averne provato uno. Una volta superato questo scoglio, gran parte di loro non ne potrà più fare a meno. E lo dico per esperienza personale (sia per quanto riguarda il lettore digitale che per i libri autopubblicati).

In generale, cosa pensi del self-publishing? Ti senti di consigliarlo?

Certo che lo consiglio, sia per gli autori che per i lettori, ma con moderazione. Nel senso che non deve essere un ripiego su cui poter “buttare” qualsiasi tipo di scritto senza ritegno. Questo non farebbe altro che screditare quelli che ci mettono tanto impegno, oltre che aggravare i pregiudizi già esistenti. Il self-publishing è un ottimo modo per essere imprenditori di se stessi, e proprio per questo ognuno dovrebbe cercare di dare sempre il meglio senza aver paura di chiedere consigli e aiuti a chi è più esperto.