Autore: ANDREA VENTURA

Titolo: “LE AVVENTURE DEL PENTAGRAMMA”

Casa editrice: SELFPUBLISHING

Anno: 2018 (II edizione)

Pagine: 107

Prezzo: € 1,99 (e-book), € 5,20 (cartaceo)


Ti sei mai chiesto che cosa succederebbe se si svegliassero le note?

È una notte insonne per il Re Maggiore. Si dibatte e si contorce, ma niente, proprio non riesce a chiudere occhio. Forse il fatto che non abbia gli occhi contribuisce parecchio, ma in ogni caso dovrebbe riposare, anche perché le altre note ronfano che è una bellezza. Persino la Chiave di Sol è solita allietare le ore buie con rumori da antologia. Eh, ma lei se lo può permettere, pensa il Re Maggiore. Che cara compagna, la chiave di violino. Ma io… eh! eh! eh! Io sono il Re Maggiore. Naturalmente, come tutti i sovrani, ha una propria nemesi: il Mi Settima. Sì, proprio lui. Se lo sogna di notte, ed ecco spiegato perché il povero sire ha difficoltà ad addormentarsi.

Ciao, Andrea! Parlaci un po’ di te.

Sono un ragazzo molto appassionato di scrittura. In realtà avrei voluto parlare di quando non sapevo bene cosa fare nel mio futuro, quando lo spiritello burlone (sì, proprio lui, quello che nasconde le cose per poi ritrovarle quando non servono più) mi compare sulla mia scrivania. Devo a lui il suggerimento di cominciare a scrivere. A parte questo, sono nato a Palermo e ritengo che già di per sé la vena comica che ci contraddistingue sia passata anche fra i miei geni. Ascolto la musica Power Metal, che è un sottogenere dai testi e le tematiche fantasy, mondo a cui sono molto legato e che ha permesso di sognare. Se vogliamo, anche i miei racconti possono essere chiamati fantasy, perché nati da un mondo fantastico dove i puntatori parlano e i pentagrammi sono sono altro che autostrade a quattro corsie e cinque guard-rail. Da un anno e mezzo suono la chitarra, mi piace il buon cibo e lo street food e faccio parte di due gruppi di scrittura attivi a Palermo, dove ho imparato un sacco di nuovi stili e ascoltato numerose persone che, pur scrivendo per diletto, hanno moltissimo da dire e da condividere.

“Posso fare una domanda acuta senza che nessuno mi prenda in giro?”

Assensi sparsi. Nuvole rade. Bella giornata.

“Perché stiamo tutti con la gamba su? Non è che così poi si blocca la circolazione?”

“Fa’ un po’ silenzio, Mi!” esclama il Sol, che lo odia. “Se ci hanno disegnati così, ci sarà un motivo!”

Ma il Mi comincia a sentire un formicolio che non gli piace, e inoltre il piede che non ha sta diventando bianco. Decide così di mettere la gamba giù.

“Aaaah, ora sì che mi sento meglio!”

Quali libri e quali autori ti hanno ispirato?

I primi due libri che abbia mai letto sono “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, di Luis Sepùlveda; e “Il giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne. Entrambi i libri mi hanno insegnato molto, così come la classica frase “Vola solo chi osa farlo” e in effetti il mestiere che ho scelto per me richiede tantissimo impegno e la capacità di osare presa letteralmente. Per quanto riguarda il romanzo che vede protagonista il buon Phileas Fogg, proviene dal mio amore per la geografia e le cartine, al tempo stesso ho imparato quanto il mondo possa essere grande, ricordo che ero molto sbigottito leggendo il finale. Dopodiché è arrivato il febbraio 2003, quando ricevetti fra le mani “Harry Potter e la Camera dei Segreti”. Sapete, quelle situazioni da “Sliding Doors” in cui una persona cambia radicalmente? Credo che quel giorno lì sia un mattoncino decisivo per la mia personalità. Di sicuro, la saga della Rowling, fintantoché è rimasta nei sette libri senza contare quello che è venuto dopo, ha contribuito e ha incontrato il mio gusto personale. Di conseguenza, è stato per questo che ho cominciato a scrivere le fan fiction. Sembrerà strano ma ho conosciuto “Il Signore degli Anelli” e il mondo della Terra di Mezzo solo recentemente, ma adesso è lì che mi ritrovo e dunque il mio autore preferito. Ci sono e ci saranno tantissimi romanzi che devo ancora leggere e sono davvero aperto a tutte le possibilità ma questi autori e sicuramente Douglas Adams con la sua “Guida Galattica per Autostoppisti” di certo hanno contribuito alla mia formazione, sai come autore che come persona.

Canzone d’amore, oggi.

Lo spartito è pregno di zucchero, cuori e quant’altro.

Ma alcuni la vedono in modo diverso.

“Zucchero a cubetti o a granuli? Inoltre, il cuore è di un maiale o di un malato?”

“Zitto, Mi, stai rovinando l’atmosfera,” lo interrompo io, che essendo la Chiave di Sol mi intendo di canzoni semplici e senza troppo impegno.

La rima cuore/amore funziona sempre, anche se non lo ammetteremo mai.

“Parlami d’amore, Mariù…”, “Rose rosse per te…”, “Sei la Terra di Mezzo dove ho lasciato il mio cuore…”

Avete capito di che parlo, giusto?

Progetti futuri?

Di sicuro continuerà la mia saga “Le avventure di”. Uscirà “Le avventure dell’uomo ape”, un romanzo vero e proprio dove un uomo comune diventa un supereroe che combatte a turno con diversi nemici; e poi “Le avventure della pasta”, in cui analizzerò col mio solito stile tutti i tipi di pasta, alternando ogni volta il punto di vista; dopodiché attualmente sto scrivendo la prima bozza de “Le avventure dei Fiori”, una raccolta di racconti che vedono due protagonisti: il giglio e il papavero. Sarà il giglio che disturberà il papavero o viceversa? E quel quaderno di cruciverba, caduto proprio davanti al giglio, che poteri particolari gli conferirà? Questo è tutto da vedere, mentre la vita nell’aiuola proseguirà inserendo qualsiasi tipo di problema.


Andrea Ventura, classe 1990, ha cominciato a scrivere nel 2009, per poi approdare sui siti di fanfiction nel 2012. Esordisce nel 2014 con “Le avventure del Puntatore”, il suo primo romanzo ispirato al mondo dell’informatica e adesso giunge con il suo secondo lavoro. Nel 2015 apre anche il blog “Le avventure dei tutto” su WordPress, in modo da poter mettere un racconto al giorno, ogni giorno, per la maggior parte a sfondo comico ma non mancano anche riflessioni personali e racconti di vario genere, dal fantasy all’horror al giallo. Ha fatto della risata la sua bandiera, perché ritiene che il messaggio contenuto nei suoi racconti possa essere davvero rivolto a tutti e lasciare entrare un momento di gioia in una giornata magari un po’ negativa, possa essere molto importante e possa dunque dare il proprio contributo al benessere delle persone.