Ebbene sì: anche un editor può morire… professionalmente parlando, s’intende. È una situazione bruttissima, e spero non ti accada mai se hai scelto questa strada. Ma non si tratta di una morte scaturita dalla rinuncia a questo lavoro per un altro, o perché si scelgono altre strade o perché la concorrenza è così agguerrita che lasci perdere. È l’autore con cui lavori a ucciderti.
Voglio essere schietta come sempre: in Italia ci sono tanti libri autopubblicati, tantissimi, ma non tutti decollano. Anzi, un buon 60% finisce nel dimenticatoio o viene letto da poca gente, amici, parenti, vicini e conoscenti. Mi sono domandata quindi il perché, e la risposta non mi è piaciuta. La voglio comunque condividere con te.
Guarda, sarò schietta in questo articolo, che non vuole essere una critica quanto una cinica riflessione sul mondo in cui vivo e lavoro già da svariati anni.
Se il tuo sogno è quello di entrare nel mondo dell’editoria, sia come scrittore sia come professionista, o altro, è bene che qualcuno ti dia una strigliata e ti faccia capire bene cosa incontrerai.
Quindi se vuoi sapere tutto, ma proprio tutto quello cui andrai incontro, leggi questo articolo; e se ci credi davvero, alla fine scoprirai che non tutto il fango puzza.