Vita da self-publisher

Continua l’appuntamento con le interviste ad alcuni scrittori self che ci raccontano la loro esperienza.
Oggi parliamo con Silvia Devitofrancesco, già autrice di alcuni romanzi come Lo specchio del tempo, Ultimo accesso alle… e Un secondo, primo Natale.

Come sei venuta a conoscenza del self-publishing?

Ho appreso dell’esistenza del self – publishing girovagando su Amazon quando notavo libri “senza editore”. Mi sono incuriosita e ho iniziato a fare delle ricerche per saperne di più.

Quando hai iniziato a pubblicare come self-publisher?

Ho iniziato a scrivere come self da poco (un otto mesi più o meno).

Com’è venuta questa idea? Avevi già pubblicato prima con una casa editrice?

“Lo specchio del tempo”, il mio romance d’esordio, era stato pubblicato nel 2014 da una piccola casa editrice che purtroppo non è riuscita a sopravvivere nella “giungla” editoriale. Essendo editorialmente libera, ho deciso di provare a cimentarmi con una nuova realtà.

Come ti trovi con il self-publishing? Pensi sia un’alternativa conveniente a una casa editrice?

Mi sto trovando benissimo e credo che il selfpublishing debba occupare un ruolo di rilevo nella nostra società. Essere self non è sinonimo di snobbismo da parte delle case editrici ma è una scelta consapevole. Sì, è un’ottima alternativa.

Quali sono state le maggiori difficoltà ad autopubblicarti?

Fortunatamente ho le competenze tecniche per impaginare ed editare un libro quindi le mie difficoltà riguardano soprattutto il lato del marketing dell’opera, la promozione.

Quali sono state le maggiori soddisfazioni?

Da self lo scorso luglio ho vinto il premio letterario “Autore Possibile” che mi ha consentito di salire sul palco del Festival del libro possibile assieme ad autori noti proveniente da grandi case editrici.

A tuo avviso, il self-publishing avrà futuro in Italia?

Se inizia a prendere piede e vengono meno i pregiudizi dei lettori, certamente. Personalmente gli auguro una lunga e prosperosa esistenza.

In generale, cosa pensi del self-publishing? Ti senti di consigliarlo?

Penso che il self-publishing sia un modo per mettersi in gioco, per far conoscere il proprio stile e per muovere i primi passi nel mondo editoriale. Lo consiglio caldamente.