Come scovare i falsi editor (e non rimanere fregati)

Sono tanti, tantissimi e sono in mezzo a noi! Si definiscono editor ma nel migliore dei casi sanno solamente spostare qualche virgola.

Oggi ti aiuterò con qualche dritta a scovarli prima di cadere nella loro trappola e rimanere inesorabilmente fregato.


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Editor che conosci, usanze che trovi

Tempo fa ho scoperto che qualcuno aveva criticato il mio lavoro senza peraltro avere mai avuto a che fare con me. Andava dicendo che non ero brava con l’editing e altro. A me queste persone fanno solo ridere, ma ciò mi ha dato spunto per scrivere questo articolo.

Sì, perché, come in ogni lavoro, c’è chi è bravo e chi non lo è, e questi ultimi in genere non hanno nemmeno le carte in regola, o solide basi, per intraprendere una professione.

Succede anche con gli editor.

Avevo già parlato di come fosse di moda millantare doti di editing e revisione, ma oggi vediamo nello specifico come smascherare questi sedicenti professionisti ed evitare s piacevoli incontri (per te e per le tue tasche).

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Superficialità

Un editor “come si deve” è pignolo e attentissimo a ogni frase e dettaglio.

Non basta conoscere grammatica e ortografia per correggere un testo; o almeno, non basta all’editor serio. Il quale deve anche verificare incongruenze, svarioni, pesantezze e dare al testo quella leggibilità e scorrevolezza che piacciono ai lettori.

In altre parole, l’editor rende il libro scritto bene e piacevole da leggere.

Chiunque lavori in modo superficiale, veloce, non è un editor.

Perché leggendo velocemente e in modo superficiale non solo scapperanno agli occhi refusi ed errori di punteggiatura (provare per credere), ma si tralasceranno anche altri aspetti fondamentali, come musicalità del testo, ridondanze, passaggi difficili.

Per non parlare, poi, di incongruenze, lacune, buchi di sceneggiatura e quant’altro attenga a personaggi, dialoghi, ambientazione.

Ho già detto che ci vuole tempo per correggere un libro, e non sto a ripetermi, quindi guardati da chi, ad esempio in una prova gratuita, ha fatto una lettura veloce e magari raffazzonata: rischi di incorrere in un falso editor.

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Pignoleria eccessiva

Può capitare però anche il contrario: eccessiva pignoleria potrebbe essere sintomo di insicurezza, oppure di scarsa conoscenza del lavoro.

In altre parole: non so come correggere, allora taglio la testa al toro e correggo tutto.

In questi casi, essere pignoli ma non sapere bene come comportarsi provoca correzioni sbagliate, sì, ma anche un intervento dell’editor laddove non è necessario.

Troppo pignolo è anche l’editor che vuole a tutti i costi imporre il proprio stile all’autore, e con la classica penna rossa taglia di qua e inserisce di là, snaturando del tutto il lavoro dello scrittore.

Editor che non solo è inutile per il tuo libro, ma anche deleterio.

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Scarsa conoscenza dell’italiano

Ebbene sì, esistono anche falsi editor che, oltre a fare male il lavoro, non conosco nemmeno l’italiano.

Strano, ma fidati: è tutto vero.

Magari sono minuzie, come d eufoniche sbagliate o punteggiatura a casaccio, oppure veri e propri orrori grammaticali.

In ogni caso, un editor che si definisce tale e che non conosce l’italiano non è un editor. Anche perché esistono i dizionari: se siamo insicuri di una cosa, basta controllare — ed evitare figuracce.

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Poche letture

Di norma chi lavora nell’editoria deve quantomeno avere una passione per la lettura.

Leggere aiuta molto a scrivere ma anche a correggere, a interpretare, a “sentire” un testo. Anche in questo caso, provare per credere.

Diffida sempre da chi legge poco: non ha una vera passione per lettura e scrittura. E se non hai passione, in questo lavoro non andrai molto avanti!

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