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Ellery non è mai stata a Echo Ridge, ma ne ha sempre sentito parlare, e molto. Qui viveva la zia Sarah, gemella di sua madre, scomparsa nel nulla all’età di diciassette anni. Qui viveva anche Lacey, la reginetta del ballo scolastico, trovata strangolata cinque anni prima sotto la ruota panoramica del parco divertimenti della città. E ora che la madre di Ellery è entrata in una clinica di riabilitazione, è proprio qui che lei ed Ezra, il suo gemello, sono costretti a trasferirsi, per vivere con una nonna che conoscono a malapena. Malcolm è cresciuto con un gran peso sulle spalle. Suo fratello, infatti, è stato il principale sospettato della morte di Lacey, ancora senza colpevole, e per questo ha lasciato Echo Ridge, abbandonando lui e la madre. E ora che il ragazzo si è rifatto vivo, neanche a farlo apposta, iniziano a comparire strani e minacciosi messaggi in città: a quanto pare un killer è intenzionato a colpire, di nuovo. Di lì a poco, poi, quasi a provarlo, un’altra ragazza sparisce. Spinti da motivazioni diverse, Ellery e Malcolm uniscono gli sforzi per scoprire se esista un collegamento tra le tre ragazze scomparse a distanza di anni l’una dall’altra, e, a mano a mano che si avvicinano alla verità, realizzano che tutti in città nascondono qualcosa, che i segreti sono pericolosi e che per questo, a Echo Ridge, i segreti è molto più sicuro tenerli per sé.

Se devo essere sincera, all’inizio questo romanzo non mi è piaciuto molto.

Prendi i più famosi cliché e mettili in una storia: ecco che avrai il nuovo romanzo della Mcmanus.

Classica scuola americana, l’arrivo di due nuovi alunni che crea scompiglio, piccola cittadina dove tutti conoscono tutti ma dove qualcuno ha un segreto…

E poi i personaggi: abbiamo le fighette che fanno le cheerleader, i figoni che giocano a baseball, i nerd che nessuno fila e i due o tre che vogliono distinguersi dalla massa.

Tutto questo è, almeno all’inizio, “Non devi dirlo a nessuno”.

Devo dire però che proseguendo la lettura la storia prende, eccome se prende.

I gemelli Ezra ed Ellery sono appena arrivati a Echo Ridge, cittadina americana simile a molte altre ma con un bel parco divertimenti a tema “omicidi” e Halloween che la distingue.

Inoltre i nostri due protagonisti si trovano proprio al loro arrivo lì di fronte a un cadavere: si tratta del docente della scuola di Echo Ridge, nel bel mezzo della strada. Incidente di certo, se non fosse che pochi giorni dopo, con l’avvicinarsi del gran ballo dell’homecoming, iniziano a comparire messaggi indimidatori che rievocano l’omicidio di una ragazza avvenuto lì poco tempo addietro e di cui ancora non si sa chi è l’assassino, anche se i più propendono per Declan Kelly, che con Lacey, la ragazza morta, ha avuto una storia.

Messaggi intimidatori che sembrano lasciar supporre che alla bella Lacey si aggiungerà presto qualcun altro, e non uno a caso, bensì le future reginette del ballo: la bella Katrin, l’altrettanto bella Booke… ed Ellery, che a sua insaputa, e nello stupore generale, viene votata come reginetta.

Inizia così una spirale di eventi sempre più veloci e drammatici, in cui Ellery viene inglobata senza che possa far nulla per impedirlo.

Una lettura, quindi, come scrivevo prima, che prende una piega velocissima, e non puoi smettere fino alla fine, per sapere come evolverà la storia e soprattutto chi c’è dietro l’omicidio di Lacey, le minacce e anche la sparizione di Sarah, zia di Ellery ed Ezra, avvenuta molti anni prima ma senza alcun esito nelle ricerche.

Sì, perché fino alla fine ti chiedi chi è l’artefice di tutto, e fino alla fine rimani con il fiato sospeso, perché la Mcmanus riesce molto bene a sviarti, facendoti propendere prima per qualcuno e poi per qualcun altro… lasciandoti con la bocca aperta quando alla fine tutti i nodi verranno al pettine.

È proprio questo che mi è piaciuto di più e che distingue “Non devi dirlo a nessuno” da un young adult, genere in cui collocheresti il romanzo, a un vero e proprio thriller.

Questo, e le ultimissime righe del romanzo, che mi hanno fatta esclamare: “WOW!”

Non c’è thriller che tenga senza una rivelazione finale ad alto impatto, che non ti aspetteresti, e l’autrice è riuscita anche in questo.

Unica pecca la scrittura, che pur molto scorrevole e veloce, non ha saputo prendermi e non ha saputo soprattutto distinguere l’io narrante di Ellery e di Malcom: a volte non capisci qual è l’io narrante del capitolo, perché la loro voce è molto simile (in altre parole ho trovato i due protagonisti poco caratterizzati).

A parte ciò, il romanzo mi è piaciuto e lo consiglio agli amanti dei thriller che vogliono rimanere spiazzati. In senso buono, ovvio!