Recensire libri self è difficile?

Domanda semplice, risposta complessa.

È difficile recensire libri self? E se sì, perché?


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Libri self: un salto nel buio

Ho ricevuto una recensione carina tempo fa, e nei commenti ho proprio letto la frase oggetto di oggi: “È difficile recensire libri self.”

Non sono entrata nel merito, ognuno ha la sua opinione, ma la domanda è sorta spontanea.

Perché è difficile recensire un libro self?

Perché gli autori self sono notoriamente permalosi? Perché c’è sempre il rischio di leggere un testo poco curato?

In effetti i motivi sarebbero tantissimi.

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Gli autori self sono permalosi (?)

Partiamo dal primo dilemma: gli autori self sono permalosi?

E cosa intendiamo per “permaloso”?

Uno che se la prende spesso. Nel nostro caso, un autore che se la prende per una recensione negativa o una semplice critica.

In effetti, da quello che sento e leggo, la maggior parte degli autori self reagiscono davvero male alle recensioni negative (sì, pure autori editi da case editrici, ma non è nell’argomento di oggi).

Su Facebook, un post sì e uno no della mia bacheca è uno screenshot di una recensione negativa (quasi sempre by Amazon) con relativa contro-critica da parte dell’autore chiamato in causa.

Una puntualizzazione: certi autori hanno ragione. Soprattutto se le “recensioni” sono solamente critiche gratuite da parte di chi vuole solo screditare e nemmeno ha letto il libro.

Ma in questo caso parlo di autori che se la prendono se qualcuno ha letto il loro libro e non gli è piaciuto. E reagiscono male, come scritto sopra. La mettono sul personale, bloccano profili, chiamano in raccolta legioni di fan al fine di screditare il poveretto che ha osato scrivere che il libro non è piaciuto perché…

Messa in questi termini, sì: è difficile recensire un libro self.

Mi metto nei panni del blogger o di chi avrà l’ingrato compito di far sapere che un dato libro non è piaciuto. Certo, la libertà di espressione è d’obbligo, ognuno la pensa come crede, ma, oddio… c’è da usare i piedi di piombo.

Tempo fa scrivemmo su questo blog una recensione negativa a un libro. Non cattiva, solo negativa. Ebbene: l’autore in questione mi chiese di cancellarla perché lo danneggiava.

Ed è il meno che ti possa capitare!

Spesso si scatenano veri e propri flame, chi blocca di qua, chi offende di là, addirittura chi vuole passare alle maniere forti…

Quindi sì, ripeto: in questi casi recensire un self è difficile.

Tuttavia, e nuovamente mi metto nei panni di un blogger, la difficoltà maggiore è un’altra.

La vediamo subito.

Self=scarsa qualità

Penso che il commento sulla difficoltà di recensire libri self si riferisse proprio a questo: un buon cinquanta percento di libri autopubblicati è di scarsa qualità.

E nella maggior parte dei casi, non solo è difficile recensirli, ma lo è anche leggerli!

Purtroppo la totale gratuità (in senso lato) dell’autopubblicazione ha fatto sì che chiunque voglia può pubblicare: anche Gutta La Gatta (e lo farà presto, attenzione!).

E siamo costantemente invasi da libercoli di infima qualità, dalla grafica scadente e i contenuti… boh?

Normale che un lettore o un blogger, o in generale un opinion leader, dopo cinque o sei libri self scadenti ci pensi un po’ su prima di leggere il sesto (se mai lo farà).

Ed è difficile anche recensirlo, ovviamente.

Aspetto, questo, intrecciato con il precedente: sì, perché mi trovo nuovamente a camminare sulle uova perché da un lato ho un libro pessimo, e dall’altro un autore self che potrebbe reagire male.

Oppure, ponendo il caso che non reagisca male, mi sento sempre un po’ in difficoltà a dover screditare, in un certo senso, un autore self, magari emergente.

Sappiamo che chi si autopubblica ha più difficoltà a imporsi sul mercato rispetto a chi ha una spinta dietro, e una recensione negativa non fa mai piacere, nemmeno se siamo santi.

Quindi per la terza volta sì: è difficile recensire un libro self.

Ma non impossibile.

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