self-publishing italiano

Ricordati di volare con la fantasia.

Cinque favole per volare con la fantasia e tornare bambini.

Cinque racconti per riscoprire l’essenza della purezza e dei valori.

Cinque viaggi sulle ali della fantasia.

La trama

recensione menchiniNon-Arturo…non è un errore di stampa, si scrive proprio così! E cosa sarebbe un Non-Arturo? Tutto tranne Arturo ovviamente: un drago, un cane e qualsiasi altra cosa vi venga in mente; il tutto singolarmente o addirittura nello stesso momento. Mentre state leggendo potrebbe essere un angelo e, senza che ve ne rendiate conto, potrebbe già essere diventato un falco o qualcos’altro. Ecco, ora immaginatelo smarrito e senza ricordi (come potrebbe avere dei ricordi un “coso” del genere?) sotto l’albero di un parco. Da qui, a causa di una vecchina con poche rotelle al posto giusto che lo rapirà (come si può rapire un Non-Arturo?), affronterà una serie di rocambolesche avventure che lo porteranno a ritrovare se stesso e l’essenza del suo esistere. Si troverà persino invischiato in una disperata missione da cui dipende il destino dell’umanità stessa: affrontare e sconfiggere Lord Rassegnazione! E chi sarebbe costui? Un essere malvagio che sottrae le fantasie agli uomini, imprigionandole nel suo oscuro castello; il nostro eroe dovrà affrontarlo per ridare speranza e voglia di sognare all’umanità. Viaggerà così attraverso mondi mai visti, fra i vari aspetti della realtà: dal Regno della Natura a quello degli Esseri dimenticati (quello dei personaggi delle fiabe), alla Grande Città, dove regnano l’asfalto e lo smog. Incontrerà strani personaggi: una misteriosa Voce proveniente dal nulla, animali e piante di ogni aspetto e dimensione, folletti laboriosi, un orco piagnucolone, una principessa obesa ed una vecchia fatina sfinita. Per non parlare dei nemici che lo attenderanno al castello di Lord Rassegnazione! Ma non solo nemici: durante il suo percorso troverà anche l’amore, quello con la A maiuscola.
Il secondo racconto vede per protagonista Rose, una bambina orfana che porta nel suo cuore un grande sogno: la pace tra i Due Regni, coinvolti in una guerra sanguinosa e fratricida da molti anni. Vista la purezza del suo cuore, il Re del magico popolo dei Linchetti le permetterà di realizzarlo; un’impresa non certo facile! Rose dovrà infatti affrontare un lungo viaggio tra i freddi ghiacci dei Monti Immortali per recuperare un fiore rarissimo: la stella alpina, ovvero la chiave per la realizzazione del suo sogno. Al suo fianco numerosi alleati come il popolo dei Linchetti, Galvhan comandante dell’esercito degli elfi, Arenius re dei falchi ed un misterioso Golem. Non mancheranno nemmeno i nemici, quali i temutissimi streghi: delle perfide e spietate creature nate dalla simbiosi tra uomini corrotti e malvagi demoni.
Lasciatevi sedurre dal fascino innocente delle Idrogine, bellissime creature fatte d’ acqua cristallina, nella fiaba “Di come nacquero le fate” per scoprire l’origine di questi misteriosi esseri alati. In “L’avvento degli Elfi” viene rivisitata l’origine degli elfi dei boschi alla luce del patrimonio culturale della penisola Italiana, tanto ricco di creature affascinanti quanto poco conosciuto.
A concludere questa rassegna degli ultimi, eroi tanto improbabili quanto straordinaria è la grandezza del loro cuore, San Pellegrino. Rifacendosi ad una frammentaria leggenda popolare sul santo omonimo, l’autore ha saputo creare una storia articolata, ricca di particolari ed approfondimenti psicologici.
Cinque racconti per un solo filo conduttore: la necessità di ampliare gli orizzonti della fiaba e della narrativa fantasy attingendo al vasto patrimonio culturale popolare della penisola Italiana. Cinque racconti fuori dal coro per esplorare l’ampio potere creativo della fantasia, cinque storie adatte a tutti: ai piccoli curiosi come ai grandi amanti delle fiabe dal gusto classico.

L’origine di Non-Arturo

Ciò che colpisce il lettore, sin dalla pronuncia del titolo, è il nome di uno dei protagonisti, Non-Arturo, il personaggio che dà titolo al primo racconto della raccolta. Singolare, tanto quanto la sua origine.

Infatti, a differenza di tutti gli altri miei scritti, prima immaginati, poi lungamente rielaborati nei miei pensieri e solo in seguito messi su carta, questo è l’unico di cui non sapevo niente al momento in cui scrivevo. La trama si è manifestata gradualmente, man mano che a una parola ne succedeva un’altra.

Cosa ancora più strana è come il punto di partenza sia stato un ragionamento matematico. Esatto, proprio così: galeotta fu la matematica! All’epoca (mi ero da poco laureato in Scienze Naturali), annoiato da molti autori contemporanei che scrivevano parole su parole tralasciando il contenuto, mi chiedevo se esistesse una soluzione al seguente dilemma: non parlare di qualcosa. Semplice, basterebbe stare in silenzio. Bene, ma se si volesse non parlare riguardo a uno specifico argomento? So che può sembrare assurdo, ma per un attimo decisi di assecondare quel paradosso e, visto che l’italiano non sapeva fornirmi una risposta razionale, feci ricorso alla matematica. Indicando un qualsiasi oggetto con “X”, tutto ciò che è diverso da lui viene indicato con l’espressione “non-X”. Per cui se volessi non parlare di X mi basterebbe parlare di non-X. Analogamente, passando al dominio letterario e prendendo un qualsiasi Arturo (scelsi quel nome perché evocativo di grandi eroi e tempi lontani) se volessi non parlare di Arturo mi basterebbe parlare di Non-Arturo.

Ora si trattava di capire cosa potesse essere un Non-Arturo e come potesse comportarsi all’interno di un’opera narrativa. Una cosa però era chiara: era sicuramente tutto tranne Arturo! Poteva essere qualsiasi cosa in qualunque momento.

Partendo da questa unica consapevolezza, invece di iniziare con la caratterizzazione del personaggio, presi un taccuino nuovo e, utilizzando la tecnica del brain-storming, buttai giù tutto quanto mi venisse in mente intorno a questa sconosciuta creatura. Man mano che scrivevo essa prendeva vita e la trama andava dipanandosi; solo in un secondo momento mi resi conto che quel Non-Arturo poteva rappresentare quella parte complementare di ognuno di noi, quel potere creativo dell’immaginazione che ci permette di essere altro da noi, di costruire e far vivere nuovi mondi.

Mi diventò chiaro come, in fondo, Arturo e Non-Arturo si appartenessero, completandosi a vicenda. Il resto…lo troverete nel libro.

La recensione

Ebbene sì, ogni tanto mi piace immergermi in fiabe e favole e ritrovare quella antica vena infantile che troppo spesso seppellisco sotto i problemi della maturità.

Il libro di Nico Menchini ha fatto proprio al caso mio.

Cinque favole che ci ricordano che noi tutti siamo ancora bambini.

E che il bene, seppur spesso calpestato, vince sempre.

Almeno, questo è il messaggio che Menchini ci trasmette con le sue cinque favole.

Non-Arturo, un essere che è tutto tranne che Arturo. La piccola Rose, una bambina che ha in mano le sorti dei Due Regni. Le Idrogine, esseri fatti d’acqua ma che non smettono di sperare nell’amore. Gli elfi. Un pellegrino particolare di nome… Pellegrino.

Questi i protagonisti delle cinque novelle di Menchini, che ci trascineranno con loro a scoprire luoghi nuovi e a riscoprire il patrimonio artistico della nostra terra.

Cinque novelle sull’amore, la bontà, la speranza.

Con una scrittura ironica e divertente, l’autore ci racconta le (dis)avventure dei protagonisti, rocambolesche fughe ed emozionanti battaglie tra il Bene e il Male; tenere storie d’amore e tentazioni… diaboliche.

Il tutto con una penna tipica delle favole della buonanotte, quelle che ci raccontavano le mamme prima di addormentarci, o che ci narravano i nonni davanti al focolare.

Unica nota “stonata” è la copertina: avrei preferito qualcosa di più “favoleggiante”.

Se volete addentrarvi nel regno della Fantasia, non posso che consigliarvi il libro di Nico Menchini.

Orsù, quindi, mettetevi in viaggio insieme a Non-Arturo, Rose, le Idrogine, gli elfi e san Pellegrino. Non ve ne pentirete. Ma vi consiglio di stare attenti, la notte. Gli streghi sono dappertutto…

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