Facciamo il punto… del dialogo
(breve guida sulla punteggiatura, prima parte)

Dentro la virgoletta o fuori? 

E per quanto riguarda le lineette, dove va messo e quando?

E nel bel mezzo di un inciso che divide due dialoghi?

In tanti mi chiedono come diamine funzioni il punto nei dialoghi: in questa breve guida, prima di tutta una serie sulla punteggiatura, cercherò di rispondere a queste domande.

Perché sì, conta il contenuto… ma anche come lo si presenta.


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Il punto… ma dove cavolo va?

Può sembrare una domanda banale.

Alla fine di ogni dialogo ci va il punto (a meno che, ovvio, non devi inserire altra punteggiatura, come punti esclamativi, interrogativi o di sospensione o che il dialogo non termini, come vedrai tra poco).

Però…

Il punto va fuori o dentro le virgolette? E se usi la lineetta, dove devi metterlo e quando?

Sono piccoli accorgimenti grafici, ma che se non uniformati e usati nel modo giusto, danno quell’idea di scarsa cura che spesso si trova in scritti grossolani… e scritti male, perdona la ripetizione.

E poi tanti agenti e editori storcono sempre il naso di fronte a una punteggiatura nei dialoghi mal scritta.

Altrove ho già parlato in linee generali delle virgolette da usare nei dialoghi. Oggi è il caso di soffermarsi sulla singola punteggiatura, a partire dal punto.

Premessa: non esiste una regola fissa che ti dica dove mettere il punto, ogni casa editrice adotta le proprie norme di punteggiatura. Tuttavia, ripeto, è meglio essere uniformi.

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Il punto con caporali e virgolette

Prima prassi: il punto va fuori o dentro le virgolette

La prima prassi è che il punto può andare o dentro o fuori le virgolette (nell’esempio ho usato le caporali, ma va bene anche per le virgolette alte o per gli apici).

Questo se il dialogo termina senza inciso o se l’inciso che segue è separato dal resto.

La Mondadori di solito usa il punto dentro la caporale, mentre la Newton Compton lo mette fuori. La Mondadori, inoltre, se il dialogo è preceduto dai due punti, inserisce il punto all’esterno (vedi immagini qui sotto).

Come scrivevo prima, se il dialogo termina o l’inciso è separato, serve il punto. Caso inverso se al dialogo segue un inciso che fa parte del dialogo stesso.

Se il dialogo è seguito da un inciso, non vuole il punto.

In questo esempio, è come se il dialogo non si interrompesse al “ti amo” come in precedenza, ma proseguisse con il “disse Maria”. Questa frase è collegata al dialogo, perciò non va bene interromperlo con un punto (ossia: «Ti amo». Disse Maria.)

Lo so, a dirlo è difficile, e magari ti sto confondendo le idee; per aiutarti, mettila così: se al tuo dialogo segue un verbo, come nel caso sopra, non mettere il punto ma prosegui.

Diverso se dialogo e frase successiva sono staccati, formano due blocchi diversi.

Se l’inciso che segue il dialogo è separato, occorre chiudere quest’ultimo.

In questo esempio, le due frasi sono separate, è come se avvenissero in due momenti diversi: prima Maria dice “ti amo”, poi sorride.

La seconda frase, quindi, pur essendo sulla medesima riga, non è parte del dialogo, che va chiuso con il punto finale (che può essere anche così, se sceglie di metterlo fuori dalla caporale: «Ti amo». Maria sorrise.)

Ovviamente, la frase successiva al dialogo chiuso vuole sempre la maiuscola: «Ti amo.» Sorrise.

Riassumendo…

Il punto con le lineette

Un discorso a parte va fatto se usi le lineette come segno di punteggiatura.

In caso di dialogo privo di inciso a seguire, non serve la lineetta di chiusura.

A dir la verità, se usi le lineette il punto nei dialoghi è più semplice da… capire, passami il termine: se il dialogo è privo di inciso, come nell’esempio sopra, non serve la lineetta di chiusura, pertanto non si pone l’interrogativo di dove mettere il punto: va per forza a fine frase.

Diverso il caso in presenza di incisi, che siano o meno staccati dal dialogo.

Il punto in dialoghi con lineette e inciso a seguire.

Nel primo caso, quando la frase che segue il dialogo è collegata (quindi, come dicevo prima, quando vi è un verbo), il meccanismo è il medesimo di quando usi le caporali o le virgolette: nessun punto.

In caso di inciso separato dal dialogo, l’unica scelta è di inserire il punto dentro il dialogo. Non ho mai visto casi di punti esterni, e a mio parere personale sarebbero anche antiestetici: — Ti amo —. Maria sorrise.

Se hai appena iniziato a scrivere, ti consiglio di usare questo metodo, ossia le lineette: sono più semplici da inserire (sebbene non siano presenti in tastiera: NON sono il trattino che usi di solito né un elenco puntato!), e anche per la punteggiatura è più facile ricordare dove vadano il punto e gli altri segni (vedremo meglio prossimamente).

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Conclusioni

In questa breve ma spero esaustiva guida ti ho spiegato come usare il punto nei dialoghi, sia per caporali e virgolette, sia per la lineetta.

Quando iniziai a scrivere, dopo svariati strafalcioni (primo fra tutti << e >> al posto delle caporali), ho scelto di copiare la punteggiatura dei dialoghi di una casa editrice che mi piacesse, e ho proseguito così.

Quindi il mio consiglio è di fare altrettanto tu stesso e, quando ti sentirai più sicuro, di usare una punteggiatura diversa.

È meglio, però, soprattutto per i primi tempi, appuntare su un foglio la punteggiatura usata, così da ricordare dove vanno punti, virgole… e così via.