Cronache di Miagola

Cronache di Miagola è una rubrica miagolosa. Siccome i miei gatti hanno manie di protagonismo, di tanto in tanto vogliono dire la loro. Per questo ho creato una rubrica tutta per loro. Attenzione, però: sono molto cattivi, quindi leggete a vostro rischio e pericolo.

Salve, umano.

Il mio nome è Joker “Montatore” King, e modestamente sono il capo del regno di Miagola.

Siccome i miei sudditi si lasciano spesso prendere la mano e scrivono cose assurde e oltremodo surreali, oggi ho deciso che sarò io a parlare e a raccontarti qualcosa dell’antico Paese di Editòria.

Nota bene. In realtà glielo ha chiesto la sua padroncina, ma non lo ammetterà mai.

Editòria è un mondo strano, popolato da creature forse senzienti — anche se talvolta ho dei dubbi — con strane abitudini culinarie e un ego che supera di mille volte quello di Miagola.

A loro piace esagerare, infatti, e sono così presi dall’esaltazione della loro persona da non accorgersi nemmeno che spesso possono essere fastidiosi.

Ti ricordi gli AAM — Autori Autopubblicati Molesti? No? Beato te.

Lo strano fenomeno di cui voglio parlarti oggi è ancora peggio e sì, se hai altro da fare, come ad esempio grattarmi la schiena, ti invito a farlo e chiudere questa pagina, perché il rischio di contagio è al livello cento.

Tanto tempo fa…

… e non continuare con “in una galassia lontana lontana” perché arrivo lì e ti lascio sul braccio uno di quei ricordini che ti rimarranno impressi fin sul letto di morte.

[risata satanica, poi leccatina ai gommini ]

Dicevo, tanto tempo fa, a Editòria è comparso, in modo misterioso e inspiegabile, il fenomeno delle presentazioni letterarie.

Tremo al solo pensiero.

Immagina una stanza con un tavolo a un’estremità — molto interessante per farcisi le unghie — e tante sedie all’altra. Il tutto riempito da tutti questi pelle-rosa che ascoltano un loro simile blaterare sulla propria ultima fatica letteraria.

Che c’è di male, ti domanderai.

Ma scusa, perché dovrei perdere il mio preziosissimo tempo per ascoltare un signor nessuno parlare del suo libro? E poi addirittura acquistarlo?

Preferirei di gran lunga spenderlo a leccarmi il mio manto marrone e lucido, non so te…

[Gutta La Gatta entra in scena e, con una zampata non proprio carina sul muso, spedisce Joker in un angolo]

Vuoi scusare il mio compare, amatissimo lettore che mi dà sempre gli straccetti Felix che amo tanto, ma purtroppo lui non è di parte e altro non sa fare che lamentarsi.

Credo che la questione principale delle presentazioni letterarie non sia tanto il pubblico, che se è lì è perché ci vuole essere e non perché costretto da un mitra, quanto per l’autore in sé.

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Ne vale davvero la pena?

Sono stata ad alcune presentazioni a Editòria, una del nuovissimo romanzo di Fiorellin del Prato (“Una gatta per sempre”) e del saggio di Violetta Codone (“Come farsi amico il proprio bipede in cinque graffiate”), e ho notato clamorose differenze.

La nostra Fiorellin del Prato è ormai un’autrice molto conosciuta — supportata da una delle case editrici di Editòria più famose, Gattosa Edizioni — e alla sua presentazione c’era moltissima gente, interessata e che al termine ha comprato il libro, con un bel sold-out che nemmeno il gruppo preferito della mia padrona può fare.

La povera Violetta, ahimè, non è un AAM, no, però si è autopubblicata e ha poco seguito, e alla sua presentazione c’erano sì e no quattro persone, di cui una il figlio, Romeo Moelloso — figlio d’arte e autore poco noto di trattati scientifici sull’utilità della legna come tiragraffi.

Due casi molto diversi, che però ci fanno capire la portata differente delle presentazioni letterarie.

Se hai qualcuno alle spalle, e magari sei già conosciuto, la presentazione non può essere un successo.

Se nessuno ti conosce e non hai un supporto di promozione valido, rimarrai pur sempre uno sconosciuto.

Certo, esistono anche casi diversi, come Napoleone Bonaparte, che pur essendo al suo primo libro (“Conquistare una gatta”) è riuscito ad attirare tanto pubblico e la sua presentazione lo ha lanciato.

Però mi domando se, se si è poco conosciuti e si sa di non aver adeguato sostegno — che si traduce in persone che assisteranno alla presentazione e che ne chiameranno altre grazie al passaparola — serva spendere tempo e denaro.

Scusa il momento di spleen, ma il mio fidanzato mi ha lasciata e devo ancora farmene una ragione. Visto che lo ha fatto con una gatta molto meno bella di me, che con il mio pelo bianco a chiazze arancioni sono una vera favola.

Il senso di questo articolo, quindi, è capire quali sono i tuoi mezzi e la loro portata, per evitare antipatici buchi nell’acqua — che danno fastidio, soprattutto se ciò accade LETTERALMENTE, e sappi che detesto bagnarmi!

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