Romanzo o racconto?

Molti di voi si saranno soffermati su questa domanda come se fosse un dubbio amletico.
In effetti è difficile scegliere se scrivere un racconto o un romanzo, poiché siamo davanti a due tipologie molto differenti.
Un racconto non è un romanzo breve, e un romanzo non è un racconto lungo, su questo non ci sono dubbi, come non ci sono dubbi sul fatto che il racconto e il romanzo non si differenziano solo per via della lunghezza.
Non perderò troppo tempo sulle differenze tra romanzo e racconto, poiché si trovano diffusamente sulla rete.
Ci basti sapere che il racconto è un:

componimento letterario di carattere narrativo, quasi sempre d’invenzione, più breve e meno complesso del romanzo (in quanto dedicato in genere a una sola vicenda e destinato a una lettura ininterrotta) – Treccani

Mentre il romanzo è un:

componimento narrativo in prosa, di ampio respiro, imperniato sulle vicende, storiche o inventate, di uno o più personaggi – Garzanti

Ciò detto, perché scrivere un racconto anziché un romanzo?
Anche in questo caso la scelta è puramente soggettiva (a meno che non lo facciamo per contest o concorsi letterari).
Quale che sia la nostra decisione, però, questa deve essere subordinata all’idea di narrativa che ci è venuta in mente. Mi spiego meglio. Nel momento in cui abbiamo una trama in mente (ma anche solo un abbozzo), sarà nostra premura capire se è più adatta per un romanzo o per un racconto. È un passaggio essenziale che dovremo fare subito, per evitare di terminare lo scritto a venti pagine con l’idea di un romanzo o, al contrario, di dilungarci fino a cento pagine per scrivere qualcosa che poteva funzionare anche solo con trenta.
Ma perché dovremmo scrivere un racconto e non un romanzo?

Raccontare un fatto, un frammento

In genere un racconto è la narrazione di un unico fatto, di un frammento. Tutto deve essere ridotto all’essenziale, non bisogna soffermarsi troppo sulle spiegazioni, sul background dei personaggi, sulle loro motivazioni. Nel racconto è spesso lasciato tutto, o quasi, alla comprensione del lettore.
Se dobbiamo raccontare un fatto, e uno solo, è meglio se ricorriamo al racconto, per evitare, come scrivevo prima, di dilungarci troppo senza dire nulla di essenziale.

Allenarsi a scrivere

Scrivere racconti è un’ottima palestra per scrittori emergenti ma anche con anni di esperienza alle spalle. Se ci pensate bene, la struttura del racconto (brevità, attenzione del lettore sempre alta, attenzione ai dettagli, e così via) è un costante allenamento che ci mette davanti problemi e difficoltà che con un romanzo non avremmo. Esempio tra i più banali: se siamo prolissi, se ci dilunghiamo, lo scrivere racconti ci aiuterà a sintetizzare, a tagliare il superfluo e a lasciare l’essenziale.
La palestra dei racconti è utile anche per sperimentare nuove tecniche narrative, verificare il nostro stile di scrittura e fare qualche azzardo. Ovviamente non tutti i racconti funzioneranno, però, ripescando un proverbio, sbagliando si impara, no?

Quale che sia il vostro rapporto con i racconti, sappiate comunque che non perché sono più brevi dei romanzi, allora sarà più facile scriverli. Al contrario: il racconto, proprio perché breve e perché impone numerose scelte, è molto più complicato da elaborare.