Va da sé che non basta scrivere un libro per farne un capolavoro, o comunque qualcosa di leggibile. Bisogna anche revisionarlo. E questo passo, sia che vogliate presentare il romanzo a una casa editrice o a un editor, è essenziale. Editor ed editore saranno più felici di avere tra le mani un libro leggibile, anche se non perfetto e con ampi margini di miglioramento.

La revisione del proprio manoscritto è il passaggio successivo alla scrittura. Ogni scrittore o aspirante tale che si rispetti dovrebbe considerare questo aspetto, soprattutto nel momento in cui decida di saltare lo step della correzione da parte di un professionista o di non inviarlo a un editore e pubblicarselo autonomamente. Troppe volte mi è capitato di leggere romanzi che sembravano essere stati pubblicati per sbaglio, senza anche una rilettura minima per verificare la corretta punteggiatura (ma questo, purtroppo, è successo anche in presenza di case editrici).

Quindi, perché revisionare?

Revisionare per eliminare i punti superflui

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Tutto quello che è superfluo alla trama, che non serve a nulla e che annoierebbe il lettore va eliminato.

Non importa se era una parte che avevamo scritto bene, che ci piaceva, che calzava: bisogna toglierla. Scrivendo di getto e buttando su carta tutto quello che ci viene in mente, capita spesso di riempire fogli su fogli di roba inutile. Guardiamo la nostra trama e quello che ci siamo prefissati: se alcune parti non portano a nulla, o addirittura sviano il lettore, eliminiamole. Si può trattare di brevi frasi (la descrizione di un personaggio di cui si parla una volta sola, ad esempio), o anche  di due o tre paragrafi: ma se non sono utili ai fini della storia, occorre potarli come rami secchi.

Revisionare per riscrivere passaggi poco chiari

revisionare perchéScrivendo di getto e magari con la paura di perdere l’ispirazione, o magari parlando di argomenti che conosciamo poco, capita che certi periodi o semplici frasi risultino di difficile lettura. Magari noi non ce ne accorgiamo, perché noi sappiamo quello che vogliamo dire. Ma il lettore? Dobbiamo metterci nei suoi panni e leggere attraverso i suoi occhi.

Qualsiasi pezzo che ci sembra meno comprensibile deve essere attentamente riguardato, scritto e riscritto, addirittura snellito all’essenziale o, peggio, eliminato.

La cosa principale è evitare di rendere difficoltosa la lettura inserendo passaggi poco chiari, come spiegazioni non convincenti o descrizioni poco credibili.

Revisionare per controllare grammatica, ortografia e punteggiatura

cancellareSembrerà banale, ma alla prima revisione ci salteranno all’occhio mille errori e altrettanti refusi. Un congiuntivo dove non doveva stare, una h di meno, una virgola che va per contro proprio… Prima ancora di guardare ilcontenuto, la revisione si deve concentrare su queste correzioni che chiamerei di base.

Un libro può avere una trama brillante e svolta in modo efficace, ma se è scritto con i piedi, difficilmente farà breccia sul lettore.

Revisionare per controllare se la trama scorre

intreccioLo svolgimento del nostro romanzo, secondo una scaletta stilata in precedenza o scritto seguendo l’istinto, deve necessariamente essere rivisto in fase di revisione.

Per quanto la trama sia all’apparenza perfetta, scorrevole, e per quanto ogni episodio si incastri con il successivo, qualche nodo salterà sempre fuori. Si tratta innanzitutto di osservare la trama dall’alto, per poi andare nei dettagli, anche quelli più banali. Se il nostro protagonista ha gli occhi verdi, non dobbiamo mettere venti pagine dopo che li ha azzurri, e così via. Ancora peggio, se Mario Rossi decide di comprare un’auto nuova per far colpo sulla moglie, ma andando a casa viene preso da un momento di follia e la investe mentre attraversa la strada (bizzarro, eh?), non possiamo scrivere al capitolo successivo che Marina Rossi è stata investita da un autobus.

Revisionare per eliminare eventuali buchi di sceneggiatura

buchi di sceneggiaturaMi piace chiamare buchi di sceneggiatura tutti quei pezzi che impediscono alla trama di svolgersi in modo efficace.

Magari noi abbiamo in mente la nostra fabula (narrazione degli eventi in maniera cronologica), però decidiamo di scrivere il romanzo diversamente, con flashback o flashforward. Magari ancora osiamo di più e il nostro intreccio sarà talmente intricato da risultare un po’ difficile. Questo è un elemento che andremo a considerare nella revisione dei contenuti e dei pezzi da eliminare. Ma può capitare, se un romanzo ha un intreccio complesso, che qualche punto di sutura salti. E sono dolori! Pensate a Clarabella, protagonista del nostro romanzo, che al capitolo 3 viene rapita dal conte Luigi. Il capitolo si chiude con lei che si dispera in un angolo remoto della magione del conte. Qualche capitolo di stacco, giusto per dare suspense, poi al capitolo 6 troviamo Clarabella nella città X, illesa e miracolosamente sfuggita alle grinfie del malvagio conte. Ora il lettore si domanderà: ma che cosa è successo? Certo, l’ideale sarebbe spiegare come ha fatto Clarabella a liberarsi, magari aggiungendo un flashback. Ma se questo non accadesse? Se lo scrittore volesse non dirlo, lasciando al lettore mille interrogativi e proseguendo la sua storia senza spiegare alcunché? Ecco, io parlerei di buchi di sceneggiatura. Perché il lettore non deve sapere tutto di tutto, ma neanche essere escluso da passaggi essenziali che gli renderebbero la lettura un po’ complicata e confusa.