Ce lo domandiamo in tanti. Perché racconto e non romanzo? Che cosa c’è alla base di questa scelta? Me lo sono chiesto e ho cercato di rispondere.
Letteralmente “saltare da una testa all’altra”, è uno degli errori più frequenti del punto di vista. Lo scrittore, credendo di far bene, e forse spinto da incertezza, vuole mostrare a tutti i costi ogni pensiero di ogni personaggio… nello stesso tempo. Risultato: un minestrone in cui non si capisce più niente.
Oltre a problemi stilistici, ortografici eccetera, un buon editor controlla anche elementi grafici, o almeno dovrebbe. È il caso ad esempio dei dialoghi, per i quali vanno seguite alcune regole che fanno la differenza fra un buon libro e un cattivo libro.
Questo weekend con il mio staff abbiamo acquistato sul web un ticket fitness all inclusive per un po’ di relax e per prenderci un break. Da lunedì sarà una full immersion nel lavoro! Ecco come, per fortuna non tutti, parliamo al giorno d’oggi. L’italiano è una lingua in continua evoluzione, ma stiamo attenti a non ucciderla.
Ormai i corsi di scrittura creativa sono dappertutto: online, in presenza… In tanti li criticano, molti li seguono scrupolosamente. Ma servono davvero?
Il problema che hanno molti autori, soprattutto emergenti, è di non riuscire a esprimere al meglio quanto hanno dentro.
Il più delle volte è la fatica di tradurre su carta i propri pensieri, che si risolve in frasi difficili da leggere e da digerire.
In questa terza parte di una breve guida, ti mostro come rendere la tua scrittura più incisiva.
Strumento spesso usato e spesso no, il correttore grammaticale di Microsoft Word, soprattutto nelle sue versioni più recenti, offre numerosi vantaggi ma ha alcune pecche.
Il plagio è grosso problema.
Difendersi è davvero difficile, perché a volte purtroppo non sappiamo che un nostro contenuto è stato copiato.
Peggio ancora se si tratta di un libro.
Forse questo articolo farà storcere il naso a più persone, ma vorrei sfatare un mito che spesso sento in giro.
L’editor spesso non è quel mago con la bacchetta il cui tocco rende un libro perfetto.
Non è infallibile, e talvolta, appunto, fallisce.
Il presupposto è che un testo va necessariamente riletto. E su questo non ci piove.
Però troppe riletture, o riletture fatte male, anziché migliorare il libro lo danneggiano.
Vediamo perché.